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Lazarus: Ogni Paese ha le sue leggi, ogni famiglia le sue regole.

Ci sono pochi autori capaci di sfoggiare la soffocante
continuità (qualitativa, artistica e contenutistica) di Greg Rucka, finalmente
la sua nuova (e fighissima!) serie “Lazarus” è sbarcata in questo strambo Paese
a forma di scarpa.

Edita qui da noi dalla Panini Comics che gli dedica la
nuova collana in volumi 100% (HD), sarà, ma a parte l’aggiunta delle due
lettere maiuscole in copertina, il formato mi sembra lo stesso già utilizzato
per il rilancio Marvel-Now di Elektra e dell’ottimo Moon Knight di Warren Ellis
(e del suo seguito via!).
Potrei lanciarmi in un lungo spiegone introduttivo su
vita e opere di Greg Rucka, ma inutile perdere tempo a fare qualcosa che quando
ha fatto prima e meglio di me… Leggetevi la rubrica Le Donne di Rucka scritta
da Lucius e saprete tutto quello che c’è da conoscere in merito.

Provate a non leggerla… Se avete il coraggio.
Trovo che sia molto difficile parlare di questo fumetto,
avendo in mano solo il primo volume, è complicato per tutti i fumetti, ma per
“Lazarus” in particolare, perché il piano di Greg Rucka è una storia a lungo
termine, cosa che è lampante anche dai primi quattro numeri (della serie originale americana) contenuti in questo volume dalla copertina morbidosa… Fa senso,
sembra di tenere in mano un libro fatto di Marshmallow!

“Lazarus” è basato in maniera massiccia sulla costruzione
del mondo in cui la storia è ambientata, il risultato è che quello che succede
in termini di azione è davvero poco, sembra di assistere ai movimenti di apertura dei pezzi sulla scacchiera, di una partita che si
prospetta molto lunga.
In un futuro post-disastro, non esistono più lo nazioni,
il mondo è governato da alcune famiglie/multinazionali che tengono in pugno il
potere, divise tra guerre sotterrane, giochetti diplomatici e ambizioni di
potere.

Quel CRACK che sentite è il rumore delle mascelle che saltano.

La protagonista si chiama Forever, è il Lazarus della
potente famiglia Carlyle, ad una prima occhiata potrebbe sembrare la vostra
normale ragazzona addestrata nell’arte di ammazzare la gente, in realtà si
tratta di un essere costruito in laboratorio ed allevato fin dall’infanzia per
proteggere la famiglia. Messa a capo della sicurezza, ma anche dell’esercito
privato dei Carlyle, Forever (detta affettuosamente “Eve”) si occupa di tutti i
lavori sporchi. Convinta di essere l’ultima figlia di Malcolm Carlyle, la
ragazza è cresciuta nella fede totale per la famiglia, superando i durissimi
test e gli allenamenti fisici che l’hanno resa una donna incapace di morire, ma
con l’abilità di terminare vite altrui con la facilità con cui si respira.

Questo è l’inizio di “Lazarus”, ma tranquilli…. Poi migliora.
Il mondo in cui si svolge “Lazarus” è composto da
famiglie che rappresentano una vera aristocrazia, gruppi di persone etichettati
come “Servitù” al servizio della famiglia e il resto della popolazione, gli
“Scarti” disperati che ambiscono a nutritisi delle briciole dei potenti…
D’altra parte la fantascienza è sempre uno dei generi migliori per fare dei
METAFORONI.
In questo dramma di famiglia, Forever per quando fredda
macchina assassina, risulta l’unico personaggio positivo, anche se ha il fisico
di Gina Carano, leggendo scopriamo che ha solo 19 anni (!), il suo amore per
fratelli, sorelle e genitori è sincero e incrollabile, la ragazza con la sua
canotta nera, la sua spada seghettata è un’eroina tostissima, capace di momenti
da vera Bad-Ass, le scene in cui cercano di disarmarla, ad esempio, ti fanno
fare il tifo per lei, senza se e senza ma.

Si scrive Bad-Ass si legge Forever.
Ai disegni troviamo Michael Lark, veterano di mille
battaglie che ho amato molto sulle pagine del Devil scritto da Ed Brubaker, il
buon Michele ha come vera marcia in più lo storytelling con cui adatta la sceneggiatura di
Rucka, il risultato è un lavoro degno del miglior montatore cinematografico,
che riesce a rimbalzare agilmente tra una scene e l’altra, creando anche dei
riusciti parallelismi, senza confondere il lettore o appesantire la lettura…
Come fare tantissimo con davvero poco.
Rucka non cede a facili spettacolarizzazioni, se
escludiamo le prima pagine del volume, necessarie a introdurre i “poteri” di
Forever, la narrazione procede sommessa, ma molto ben ritmata, dimostrando che “Lazarus”
non è una gara tra centometristi, è una maratona che dimostrerà il suo
andamento sulla lunga distanza… Non vedo l’ora di continuare questa gara!

“Lazarus” fa tutto bene, risulta stiloso semplicemente
orchestrando trame di palazzo e piazzando qualche riuscita scena d’azione, il
resto lo fa Forever, ennesimo personaggio femminile creato da Gerg Rucka capace
di bucare la pagine, o di sfondarle con un cazzotto, fate voi.

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