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Matana 3 di 6 (2021): nel nome del padre, del figlio e di Matana… Amen!

Terzo appuntamento con il nuovo fumetto Western di Leo
Ortolani, Matana arriva a metà del guado e in quanto parte centrale di una
storia in sei parti, arriva anche l’episodio più statico.

Anche se devo ammettere che la gag sulle mucche iniziale mi
ha fatto ghignare parecchio, mi è balzato agli occhi un dettaglio che era stato
portato a galla da uno dei Baristi nei commenti al primo numero. A Leo Ortolani
deve piacere un sacco “Una pallottola spuntata” (1988), perché è la
seconda volta nel corso di questa serie a fumetti che replica quasi identica una gag
presa da quel film. La scena in questione è quella dello scambio di soldi e
della “memoria di ferro”, se non la ricordate, la trovate per intero QUI.

Anche il Venerabile ha dei maestri e si chiamano Zucker-Abrahams-Zucker.

Non si può certi biasimare Ortolani per la sua passione per i
geniali ZAZ (Zucker-Abrahams-Zucker), quello che mi ha un po’ deluso forse è
stato l’utilizzo di Don Alejando Gonzales y de la peluca (nome per altro
brillante) ovvero l’esordio di Piccettino in versione Western.

Ho come l’impressione che non sia troppo contento di rivederti.

La gag del “malocchio” ricorda molto Mel Brooks (in ogni
caso un complimento) ma più che altro la staticità della storia non permette ai
personaggi di fare molto, certo è molto divertente vedere il tostissimo
pistolero senza nome Speranza, costretto a prendere il tè come in una scena di “Alice
nel Paese delle meraviglie”, però è davvero pochino per un numero evidentemente
di passaggio, in vista degli sviluppi della trama.

Forse lo avrebbe preferito servito corretto con dell’alcool? Magari con due biscottini?

Menzione speciale alla scena del cavallo nella stalla, che
per l’occasione Ortolani disegna in primo piano, in modo da evitare quelle
dannate zampe, che come ci racconta in coda all’albo, lo hanno fatto disperare, chino sul tavolo da disegno per tutto il tempo.

Cavalli si, ma senza zampe, un po’ più facili da disegnare.

L’albo termina davvero troppo presto, ma con la promessa che
nel prossimo numero a cantare saranno le colt, perché se i nostri eroi non
hanno ancora raggiunto il famigerato El Muerto, il temibile bandito ha
raggiunto loro. Che sia l’occasione di vedere Leo Ortolani alle prese con una
bella scena di assedio? Sarebbe fantastico, intanto aspettiamo il prossimo
numero di “Matana” fissando l’edicola con lo sguardo alla Clint Eastwood.

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