Questo volume molto
atteso include “All-New Miracleman Annual”, al netto del risultato, sembra un
po’ la montagna che partorisce il topolino (eh, ma che schifo!), però di fatto
sono le prime storie inedite di Miracleman dopo moltissimi anni e il team
creativo è di tutto rispetto.
atteso include “All-New Miracleman Annual”, al netto del risultato, sembra un
po’ la montagna che partorisce il topolino (eh, ma che schifo!), però di fatto
sono le prime storie inedite di Miracleman dopo moltissimi anni e il team
creativo è di tutto rispetto.
La prima storia è
perfettamente complementare all’ultimo ciclo di Miracleman scritto da Alan
Moore, infatti la sceneggiatura di “Incidente di ottobre: 1966” è proprio del
1984, da allora la storia, scritta dal mitico Grant Morrison, è cresciuta
nel mito, ma non aveva mai visto la luce.
perfettamente complementare all’ultimo ciclo di Miracleman scritto da Alan
Moore, infatti la sceneggiatura di “Incidente di ottobre: 1966” è proprio del
1984, da allora la storia, scritta dal mitico Grant Morrison, è cresciuta
nel mito, ma non aveva mai visto la luce.
Possiamo leggerla per
intero qui per la prima volta, con gli straordinari disegni di Joe Quesada.
Morrison approfondisce i primi minuti del ritorno di Johnny Bates nei panni del
malvagio Kid Miracleman, prima di puntare su Londra, trova il tempo di
togliersi un altro sassolino dai suoi stivaletti in stile Beatles.
intero qui per la prima volta, con gli straordinari disegni di Joe Quesada.
Morrison approfondisce i primi minuti del ritorno di Johnny Bates nei panni del
malvagio Kid Miracleman, prima di puntare su Londra, trova il tempo di
togliersi un altro sassolino dai suoi stivaletti in stile Beatles.
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Ho sempre trovato inquietanti questo modello di stivali… Ora so perchè. |
Morrison si mette
perfettamente in scia del racconto di Moore, caratterizza Bates come qualcuno
che si è appena trasformato nel Super uomo teorizzato da Friedrich Nietzsche.
Il nichilismo travolge Kid Miracleman all’apice della sua malvagità, anche se
nel look ricorda volutamente il John Lennon degli anni ’60. Completamente
vestito di nero, dalla testa ai piedi, con taglio di capelli proprio alla
Beatles, Johnny Bates, però, non sa che nel 1984 era proprio lo stesso Grant
Morrison, nell’edizione italiana dell’albo non manca una foto dello scrittore a
testimoniarlo… Ne facevo volentieri a meno, se devo essere onesto.
perfettamente in scia del racconto di Moore, caratterizza Bates come qualcuno
che si è appena trasformato nel Super uomo teorizzato da Friedrich Nietzsche.
Il nichilismo travolge Kid Miracleman all’apice della sua malvagità, anche se
nel look ricorda volutamente il John Lennon degli anni ’60. Completamente
vestito di nero, dalla testa ai piedi, con taglio di capelli proprio alla
Beatles, Johnny Bates, però, non sa che nel 1984 era proprio lo stesso Grant
Morrison, nell’edizione italiana dell’albo non manca una foto dello scrittore a
testimoniarlo… Ne facevo volentieri a meno, se devo essere onesto.
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Le tavola di Joe Quesada si lasciano sempre guardare, voi che dite? |
I disegni di Quesada
sono fantastici, ok, visto il suo status di ex capo della Marvel può
contare sui miglior coloristi (Richard Isanove) e i miglior chinatori, ma di
suo ha un modo di impostare la tavola bellissimo, basta guardare la scena in
cui Quesada ci mostra il volto ferito del prete, attraverso l’ingrandimento dei
suoi occhiali, caduto nella sabbia della spiaggia… Fantastico!
sono fantastici, ok, visto il suo status di ex capo della Marvel può
contare sui miglior coloristi (Richard Isanove) e i miglior chinatori, ma di
suo ha un modo di impostare la tavola bellissimo, basta guardare la scena in
cui Quesada ci mostra il volto ferito del prete, attraverso l’ingrandimento dei
suoi occhiali, caduto nella sabbia della spiaggia… Fantastico!
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“Essere o non essere? … Non essere!” (Cit.) |
La seconda storia, intitolata “Un vero miracolo”, è un omaggio alle storie classiche di
Miracleman, quelle scritte dal suo creatore Mick Anglo. Per omaggiare la golden
age del fumetto, chi può esserci di migliore delle matite di Mike Allred? Il
papà di Madman è perfettamente a suo agio nel disegnare la famiglia Miracleman al
completo, i cattivissimi Boromaniani, il folle Gargunza e… Un comunità di
delfini parlanti super intelligenti (storia vera!).
Miracleman, quelle scritte dal suo creatore Mick Anglo. Per omaggiare la golden
age del fumetto, chi può esserci di migliore delle matite di Mike Allred? Il
papà di Madman è perfettamente a suo agio nel disegnare la famiglia Miracleman al
completo, i cattivissimi Boromaniani, il folle Gargunza e… Un comunità di
delfini parlanti super intelligenti (storia vera!).
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Addio, e grazie per tutto il pesce… |
La storia è scritta da
Peter Milligan che con Michele Tuttorosso scrisse il più bel fumetto dei
mutanti Marvel di sempre (X-Statix). Nel finale della storia piazza una
piccola riflessione meta-fumettistica che si conclude con un dettaglio sul
volto di Miracleman, una sequenza che richiama volutamente la storia
pubblicata su Miracleman #1 disegnata da Garry Leach.
Peter Milligan che con Michele Tuttorosso scrisse il più bel fumetto dei
mutanti Marvel di sempre (X-Statix). Nel finale della storia piazza una
piccola riflessione meta-fumettistica che si conclude con un dettaglio sul
volto di Miracleman, una sequenza che richiama volutamente la storia
pubblicata su Miracleman #1 disegnata da Garry Leach.
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Michele Tuttorosso e la sua interpretazione del trio dei Miracolati. |
Un albo introduttivo
che può attrarre chiunque, un po’ per il talento del Team All-Star radunato
per queste storie, un po’ per la fama del personaggio. Io ne consiglio la
lettura solo in maniera complementare ad “Olimpo” l’ultimo ciclo dedicato al
personaggio, altrimenti si rischia di archiviare tutta l’operazione come un’incomprensibile fregatura, anche se le note dell’edizione Panini Comics, sono
complete e ben curate.
che può attrarre chiunque, un po’ per il talento del Team All-Star radunato
per queste storie, un po’ per la fama del personaggio. Io ne consiglio la
lettura solo in maniera complementare ad “Olimpo” l’ultimo ciclo dedicato al
personaggio, altrimenti si rischia di archiviare tutta l’operazione come un’incomprensibile fregatura, anche se le note dell’edizione Panini Comics, sono
complete e ben curate.