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Mortdecai (2015): che brutta fine Johnny

Se volete fare un torto a qualcuno, consigliategli di andare a vedere “Mortdecai”, perché una baracconata tanto anonima, piatta e farcita di battutacce mal riuscite è davvero qualcosa da riservare solo ai peggiori nemici.

Penso che ci siano degli Stati che considerano sottoporre gli spettatori a un’ora e mezza di faccette di Johnny “Bitch” Depp un crimine contro l’umanità. Se poi la pellicola è TUTTA basata sulla faccette del divo, preparatevi ad affrontare un processo all’Aia.

Tratto da una serie di romanzi inglesi pubblicati tra anni ’70 e ’80 (ovviamente sono usciti solo ora in uno strambo Paese a forma di scarpa, in una bella edizione con il faccione di Johnny Bitch in copertina, siete contenti?), per adattare il materiale originale, probabilmente ci sarebbe voluto il David Koepp dei tempi migliori, che purtroppo resta relegato alla sola regia del film, ed essendo lui un regista non proprio famoso per i virtuosismi, le cose come potete intuire iniziano a farsi complicate.

Immaginate, due ore di film… tutto così.

Il calcio al secchio del latte viene dato dalla sceneggiatura dell’esordiente Eric Aronson che firma un lavoro borioso, compiaciuto, farcito di battutacce degne di un cinepanettone, alternate a gag che NON fanno ridere nemmeno per errore. Al pari delle droghe pesanti, letali se assimilate pure, nel tentativo di “tagliare” Johnny Depp, nel cast sono stati inseriti una serie di attori che personalmente ritengo talentuosi e anche simpatici, ma che qui sono tutti costretti a fare da spalla alle “faccettismo” di Johnny Bitch.

La Paltrow è nel cast solo per portare eleganza, ad andare tremendamente sotto nel suo ruolo infame è Ewan McGregor che, per tutta la durata dal film, viene chiamato a fare la figura del pirla in favore di Depp. Non fatemi parlare poi di Jeff Goldblum: il poveretto letteralmente compare nel film, ci aggiorna su quanto accaduto nella trama fino a quel punto, ritira l’assegno e poi, per sua e nostra pietà, scompare.

«Giuro che se fai un altra faccetta ti sparo in mezzo agli occhi»

Devo spezzare una lancia in favore di Paul Bettany, attore a mio avviso talentuoso, ma afflitto da una sfiga atavica: riesce sempre a fare bene in ruoli difficili, all’interno di film con una fama agghiacciante. Il suo maggiordomo Jock riesce, per nostra fortuna, a rubare molto spesso la scena a Johnny Bitch, il personaggio si allontana dal classico stereotipo del maggiordomo compassato e ben vestito: in realtà ha un look da tagliagole e una capacità di rimorchio facile, non passa un minuto che non si trovi un’amichetta nuova con cui spassarsela.

Purtroppo gran parte del minutaggio (e delle battute) ruotano intorno ai baffetti di Johnny Depp, cosa vi devo dire? Mi ha francamente scartavetrato la minchia, ormai fa sempre lo stesso stramaledetto ruolo, in più, dopo che la sua casa di produzione, si è comprata i diritti per un film di Don Chisciotte, mettendo i bastoni tra le ruote a Terry Gilliam, ho deciso che Johnny è definitivamente entrato nella mia lista nera.

«La mattina mi sveglio e trovo Jennifer Connelly nel letto, e sono venuto lo stesso a fare ‘sto film»

La sua interpretazione è boriosa e compiaciuta proprio come questo film, la cosa bella, è che nel mondo, è stato un clamoroso flop, dimostrazione che forse, tutta quella carta vetro ha sortito effetti su gran parte del pubblico e non solo sulle parti intime del sottoscritto. Sono abbastanza sicuro che in uno strambo Paese a forma di scarpa di mia conoscenza questo titolo riuscirà ancora a fare soldi, la mia fiducia nei miei compatrioti è totale. Se siete in quella fascia di persone che butterebbe Depp giù da una rupe, tenetevi questo titolo nel taschino, pronto per essere usato contro i vostri nemici mortali.

Sepolto in precedenza lunedì 30 marzo 2015

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