Da qualche tempo ho una domanda che mi ronza in testa: siamo sicuri che la Polonia non sia finita su un altro fuso orario?Non parlo di semplice differenza di ora, tecnicamente tra la Polonia e uno strambo Paese a forma di scarpa, l’orario è lo stesso, ma da qualche tempo ho il sospetto che l’intero Paese sia finito in una zona spazio temporale differente, l’idea che mi sono fatto è che in Polonia in questo momento sia il 1987.
Lo so è una buffa teoria che va argomentata, quindi vi fornisco un po’ di prove a supporto della mia tesi. Avrei voluto partire dall’esempio di Robert Bronzi, però lui è il Charles Bronson ungherese, quindi vi porto come esempio il post di Lucius dedicato ad un film “medioevale” polacco, in cui compare il sosia polacco di Donald Pleasance.
Mentre guardavo “Non dormire nel bosco stanotte”, disponibile da giorni su Netflix, ho pensato al film recensito da Lucius perché nella prima scena di questo Slasher polacco, il primo personaggio a morire è una sorta di John Hurt ovviamente anche lui polacco, quindi i dubbi hanno cominciato ad attanagliarmi.
La storia è quella di un gruppo di adolescenti polacchi, mandati in riabilitazione in un campeggio estivo nel bel mezzo di un bosco, nel tentativo estremo di tenerli lontani dai loro dannati cellulari, un modo semplice ma chiarissimo per eliminare dall’equazione i telefoni, riportando i ragazzini beh, al 1987.
Un elemento chiave per la mia tesi sono i dialoghi, nel film il nerd panzuto dal nome improbabile (da quale divinità sono stati maledetti i Polacchi per essersi meritati questi nomi senza vocali?) cerca di fare colpo sulla carina di turno citando a caso “Un lupo mannaro americano a Londra” (1981) e poi subito dopo Terminator, ma con tutto l’amore che ho per questi film (tanto!), permettetemi di essere scettico, non so quanti adolescenti li conoscano per davvero, a meno che non siano adolescenti scritti da un trentenne (se non quarantenne), oppure che la Polonia sia davvero incastrata in una “bolla” spazio temporale, cristallizzata come una zanzara in una goccia d’ambra all’anno 1987.
Si capisce dal titolo del film, Non aprite quella porta, “Non entrate in quella casa” (1980), “Non aprite quel cancello” (1987), da quanto non sentivate più parlare di film intitolati con “Non fate quella cosa” nel titolo? Appunto, dagli anni ’80.
Volete altro materiale per la mia (stramba) teoria? Le tette. Ok ho perso completamente la vostra attenzione, però fate uno sforzo, ad un certo punto le bocce sono scomparse dai film, dagli horror in particolare, fino agli anni ’80 non mancavano quasi mai, ma dopo la falce della censura è calata inesorabile. “Non dormire nel bosco stanotte” invece si gioca anche un’inquadratura ehm… Frontale, come se fossimo ancora nel, beh avete capito no? 1987.
La mia non è affatto una critica, “Non dormire nel bosco stanotte” è uno Slasher semplicione che si gioca mostri cannibali purulenti e brutti il giusto, ma anche botole nel pavimento che ricordano (volutamente) Sam Raimi. Un film che chiaramente non inventa nulla, ma getta sangue senza tirar via la mano e nel finale forse cerca un tono un minimo più serio, ma nel suo essere un filmetto è gradevole e ben fatto.
La sensazione sembra un po’ quella di aver pescato, non dico proprio dalla videoteca, ma per lo meno dal catalogo, un vecchio film come si faceva da ragazzini, anche se i 104 minuti complessivi risultano anche troppi e il ritmo del film spesso ne risente. Inoltre la breve sotto trama dedicata alla critica sociale contro l’omofobia strisciante in Polonia (ma direi non solo, purtroppo) sembra un po’ cacciata giù per la gola al film, e forse anche questa è una conferma del fatto che la Polonia sia ancora ferma al 1987.
Insomma, terrò gli occhi aperti alla ricerca di altri film polacchi per ampliare questa mia teoria allucinante, comunque vi avviso, in Polonia stanno accadendo cose strane (ah-ah) e non solo nei loro boschi.
Sepolto in precedenza lunedì 4 gennaio 2021
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