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Occhio di Falco 1 – Vita normale: La Marvel ha fatto centro!

Sono sempre
stato un ragazzo della Marvel, in passato compravo qualunque cosa uscisse con
la grande “M” rossa in copertina, ultimamente, invece, ho alzato il piede
dall’acceleratore, colpa delle maxi-saghe (ho detto saghe…) della Casa delle
Idee, che mi hanno francamente rotto tre quarti di…

Ma da lettore
trovo poche cose più esaltanti che inciampare in un bel fumetto e malgrado
saghe (ho detto saghe…) e maxi-eventi, un bel fumetto Marvel mi gasa sempre
tantissimo, purtroppo non ho seguito il rilancio di Occhio di Falco nella serie
da edicola uscita tempo fa, ma stavo attendendo moltissimo questa raccolta in
volume. Proprio come già successo ad Elektra,
a She-Hulk e a quel lunatico di Moon Knight, anche lo storico Vendicatore
Clint Barton ha avuto il suo rilancio in stile Marvel-Now, per una certa
continuità, la Panini comics gli dedica questa raccolta in volume con copertina
bianca morbidosa (quella che io chiamo copertina in finto-Marshmallow),
risultato? Uno dei migliori fumetti che vi possa capitare di leggere al
momento.



“Jeremy Renner è una pulce” (Quasi-Cit.)
Occhio di
Falco ormai è un ‘icona, l’arciere di casa Marvel è uno dei pochi umani tra le
fila dei Vendicatori, grazie alla sua mira infallibile, un arco, alcune frecce
speciali, il suo coraggio e una totale mancanza di auto conservazione. Clint
Barton non ha mai sfigurato accanto a milionari in armatura, leggende della
seconda Guerra Mondiale, Dei del Tuono ed enormi montagne verdi, che avrebbero
fatto la gioia di Marcella Bella. Cosa vi serve sapere di questo personaggio?
Probabilmente solo l’ottima caratterizzazione che Joss Whedon gli ha dato in Avengers – Age of Ultron.
Ah no, vi
manca solo un’altra informazione, nei fumetti Marvel esiste un altro Occhio di
Falco, che ha sostituito Clint per un po’ mentre lui era… Beh, roba da niente,
morto, ma tranquilli, ora sta molto meglio! L’altro, o meglio, l’altra Occhio
di Falco si chiama Kate Bishop, una giovane ragazza molto sicura dei suoi
mezzi, anche perché tante volte, risulta un arciere più preciso (e meno
casinista) di Clint Barton.
Matt Fraction
scrive un grande rilancio del personaggio, mandando a segno un fumetto di
rottura capace di rimescolare i generi e le idee tratte dalla cultura pop che
popolano la storia. La capacità di Fraction è quella di trovare il perfetto
equilibrio tra il classico fumetto di super eroi della Marvel e il fumetto indipendente, il tutto condito da grandissima ironia e da un look
grafico accattivante capace di spingere il fumetto verso gli altri media, le serie
tv, ma anche il linguaggio visuale dei social network.



L’Arte del tiro con l’arco secondo David Aja.
Da questo
punto di vista David Aja fa un lavoro fenomenale: il suo tratto è volutamente
minimale, pulito ed essenziale, più vicino al fumetto Europeo che alle
classiche tavole sopra le righe dei fumetti di super eroi, il suo storytelling
estremamente visivo spinge le tavole ai limiti del linguaggio fumettistico
commerciale.
Per motivi di
pura coerenza stilistica, le storie di Occhio di Falco (tutti e due) hanno un’ambientazione urbana, che poi è quella che preferisco per gli eroi di casa
Marvel. Capita spesso di vedere Clint Barton in abiti civili piuttosto che nel
costume da Hawkeye, che comunque risulta anch’esso ridimensionato e molto
credibile per uno che va in giro a lanciare frecce, penso sia una delle prime
volte in cui Clint indossa il parabraccio, indispensabile se volete scoccare
qualche freccia, se avete mai tirato con l’arco in vita vostra, forse avete
fatto questa (dolorosa) esperienza.



Solo per i dialoghi tra Clint e Kate vale la pena di leggere il volume.
Il massimo
è rappresentato dai dialoghi: Matt Fraction riesce a rende alla perfezione le
difficili sfumature del rapporto tra Clint e Kate, in equilibrio tra
battibecchi, ammirazione e imbarazzanti doppi sensi che fanno fare le peggiori
figure al nostro protagonista. Ma è anche capace di cambiare passo, prendendo un
cane goloso di pizza e colpire al cuore tutti i lettori, oppure ancora meglio,
rinunciare quasi totalmente ai dialoghi, per mandare in scena un grande
inseguimento tra Mini cooper e una Dodge charger, che sembra uno scontro
frontale tra “Un colpo all’Italiana” e “Punto Zero”, giusto per ribadire che le
citazioni alla cultura Pop non mancano.



This is the self-preservation society…
L’intelligenza
di Matt Fraction sta anche nel saper sfruttare al meglio il talento del proprio
disegnatore, infatti nelle storie disegnate da Javier Pulido, la trama diventa
molto più super eroica nel senso classico del termine e il nostro Clint
diventa protagonista di una missione in stile James Bond a Madripoor. Io non
so perché la Marvel non ambienti tutte le sue serie in questa violentissima
isola immaginaria, sarebbe uno spettacolo!



Proprio vero che i Ninja rendono tutto più bello…
Insomma, tutti
gli Eisner Award vinti da questa serie sono meritati e non vedo l’ora di
proseguire nella lettura con i prossimi volumi, questa volta la Marvel ha fatto
un centro pieno, il titolare del fumetto ne sarebbe orgoglioso.
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