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Progetti mai realizzati: John Carpenter e quella fuga dal Natale del 1985

La storia del cinema è fatta anche di film mai realizzati,
progetti mancati oppure sfiorati per un soffio, Fabio mi ha affidato un gran
bel compito: perché non gettare uno sguardo su tutti i film che il Maestro John
Carpenter è arrivato ad un passo dal dirigere? Iniziamo oggi con uno dei più
strambi in assoluto, e se… John Carpenter avesse diretto un film su Babbo
Natale?

EPISODIO #1 – John Carpenter’s Santa Claus: Fuga dal Natale
Alexander e Ilya Salkind non sono stati certo gli ultimi
della pista, la loro intuizione di portare al cinema i personaggi dei fumetti,
trattando la materia con il rispetto (e il budget) necessario, gli ha fatto
sfondare i botteghini di tutto il pianeta (Terra, non Krypton) nel 1979 con Superman, e a
ruota dai suoi seguiti, non proprio tutti all’altezza del primo capitolo firmato
da Richard Donner.
Nel 1984, prima di strizzare decisamente troppo il limone,
facendo un clamoroso flop con “Supergirl” i due produttori ebbero
un’intuizione, le persone sono impazzite per un eroe in grado di volare, con
uno sgargiante mantello rosso e il carisma necessario per portare pace e
serenità nel mondo? Facciamolo ancora! Quindi fecero la scelta più logica (beh, più o meno) pensando di portare al cinema… Babbo Natale. Vi sembra una strana scelta? Aspettate, più avanti la faccenda diventerà ancora più bizzarra!

Questo è il film del 1985, ma attenti, stiamo per viaggiare in un’altra dimensione…

Vi sembra un’idea balorda quella di trattare Santa Claus
alla stregua di un super eroe, con tanto di racconto delle origini e super
cattivo machiavellico? Certo che lo è, suonerebbe strano anche oggi nel 2020, con i cinecomics al massimo della loro popolarità, figuriamoci nei primi anni ‘80. Ma dopo essersi assicurati i servigi di una
star come Dudley Moore, nella parte dell’elfo fuggitivo protagonista, a questo punto ai due produttori serviva solo un
regista per dirigere la sceneggiatura, Ilya Salkind non ha dubbi (Alexander
qualcuno in più): abbiamo bisogno di John Carpenter!

Ilya è convinto che Giovanni Carpentiere sia quello giusto,
perché è un autore a tutti gli effetti, inoltre è il 1984, il Maestro ha appena
firmato il sottovalutato Starman, il più morbido e tenero film della carriera di
Carpenter, quello con cui ha cercato di rientrare nel giro che conta, dopo gli
immeritati schiaffoni ricevuti dal suo capolavoro La Cosa. Non siete ancora
convinti? Fatemi ricoprire per un momento il ruolo dell’avvocato del diavolo, proviamo ad analizzare questa
strana scelta dal punto di vista dei Salkind.

Il 31 ottobre era un giorno pericoloso, ma ora anche il 25 dicembre ci starà poco da stare allegri.

Richard Donner prima di Superman arrivava da “Il presagio”
(1976), un horror, che poi è la materia dove Carpenter eccelle, quindi per quanto
assurda possa sembrare la combinazione, i due produttori stavano tentando di
ripetere la formula del successo di “Superman”. La parte incredibile della storia è che a
Carpenter, il soggetto non faceva nemmeno schifo, ma da bravo autore aveva anche delle idee
personali su come gestirlo.


Per prima cosa, Giovanni chiede di avere il “final cut” sul montaggio,
vorrebbe comporre la colonna sonora e per il ruolo di Babbo Natale non ha
dubbi, vuole Brian Dennehy, lo sceriffo Will Teasle di Rambo. Sono
talmente tante informazioni tutte insieme che il mio mono neurone va in tilt.
Ve lo immaginare Santa Claus Dennehy che minaccia i ragazzini che si sono comportati
male come faceva con John Rambo? E il tema musicale? Riesco solo a pensare a “Jingle
bells” rifatto con tastiere e sintetizzatori, beh dai, figata!

“Niente regalo per te quest’anno John, sei stato un bambino molto cattivo”

Malgrado una valigetta strapiena di fogli verdi con sopra le
facce di parecchi ex presidenti passati a miglior vita, messa sul tavolo dai Salkind,
senza queste garanzie, l’accordo con Carpenter salta, quindi invece di puntare
verso la Lapponia il nostro, ha finito per visitare Chinatown, con
risultati piuttosto clamorosi.

“Tu che dirigi un film di Natale? Ma non farmi ridere John!”

I Salkind, in vena di masochismo, hanno ripiegato le ali
affidando il film alla regia di Jeannot Szwarc, malgrado il grosso flop al
botteghino del suo “Supergirl”. Il risultato è una pellicola con le punte
arrotondate, in cui Babbo Natale è interpretato dal ben più pacioso David
Huddleston (lo avete visto di sicuro in “Il grande Lebowski”), in una pellicola
che sono sicuro molti di voi hanno visto e magari confuso, durante l’orgia di
repliche Natalizie, con la ben più celebre “Miracolo nella 34ª
strada” (1994).

“Santa Claus: The Movie”, qui da noi in uno strambo Paese a
forma di scarpa uscito con il titolo “La storia di Babbo Natale”, è un film che
replica la struttura del Superman di Richard Donner (compreso il volo
“romantico” sulla città, qui però su di una slitta) e che purtroppo spreca uno
dei miei preferiti di sempre, il grande John Lithgow – che poi è anche l’unico
motivo per cui il film merita di essere ricordato –, nella parte dell’avido costruttore
di giocattoli B.Z. di fatto il Lex Luthor della situazione, interpretato da un Lithgow
che si divora ogni scena in cui compare recitando tanto, ma proprio tanto sopra
le righe.

Eppure mi sarebbe piaciuto tanto vedere due dei miei John preferiti lavorare insieme, Lithgow e Carpenter.

Penso sia evidente che per John Carpenter, aver diretto Starman sia stato uno spartiacque, ma se tutti quanti noi viviamo nella
dimensione in cui il film con Jeff Bridges (anche lui, lo avete visto di sicuro
in “Il grande Lebowski”), resta una parentesi quasi ottimista nella carriera
del Maestro (è il film di John che piace anche a mia madre. Storia vera) quali
scenari si sarebbero aperti? Intendo nelle altre realtà parallele generate da questo paradosso Natalizio.

Esiste un universo gemello al nostro, in cui Carpenter dopo aver
diretto “Halloween” (1978) e “Santa Claus” (1985) ha completato la “Trilogia
delle feste comandate” con un terzo ipotetico film intitolato “Thanksgiving”? Oppure
questa sua versione di Babbo Natale sarebbe stata una feroce critica al
capitalismo e al consumismo sfrenato? Non dico proprio Essi Vivono, ma magari
“Essi Festeggiano”?
Non lo sapremo mai, ma ci tengo ad aggiungere due cose in
conclusione, chissà come avrebbero reagito davanti ad un film così, tutti
quelli che hanno fatto le facce brutte quando Kurt Russell ha interpretato
Babbo Natale in “Qualcuno salvi il Natale” (2018), per altro dimenticando che l’attore noto per Jena Plissken e Jack Burton, ha cominciato la sua carriera con i film della Disney tipo “Il computer con
le scarpe da tennis” (1969).

“Johnny amico mio! Volevi fare un film di Natale senza di me per caso?”

L’altro argomento con cui vorrei concludere invece, riguarda le altre visioni Carpenteriane sui film mai realizzati dal
Maestro. Prossimamente ne arriveranno ancora, restate da queste parti, fino a quel momento…
Auguri di buon Natale a tutti! Anche se siamo a marzo.

Vi ricordo di passare a trovare Fabio sulla pagina Il Seme Della Follia – FanPage italiana dedicata a John Carpenter e sul suo blog, che ha ospitato per primo questo post dedicato al non-film Natalizio di Carpenter.

Poi trovate sempre la pagina dedicato allo speciale sul Maestro!

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