It’s a long road / When you’re on your own.
Le parole del tema principale di Rambo sono l’inizio giusto per parlare dell’ultima fatica di Leo
Ortolani, un fumetto che ha davvero fatto una strada molto lunga.
Che il Venerabile sia da tempo appassionato di film d’azione
non è una novità, ad esempio sto aspettando da parecchio la tanto annunciata storia
solista sui “Sacrificabili” che vorrei davvero tanto, ma proprio tanto leggere,
anche perché anche Ortolani come noi, è cresciuto nel mito di zio Sly Stallone.
Fanatico della primissima ora, perché già nel 1988, ancora
carico a molla dalla Rambo-mania che colpì in piena faccia il pianeta, Leo
Ortolani armato di matita e chine scrisse una di quelle con il tempo abbiamo
imparato a conoscere come le sue parodie, il titolo era “Jorango”, un po’ Rambo
e un po’ Orango, visto che i personaggi di Ortolani sono da sempre
caratterizzati dal musetto da scimmia.
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Leo, uno cresciuto nel mito di zio Sly proprio come noi. |
Come sempre nello stile di Ortolani, la storia già nel 1988
si nutriva di tutti i film che il Venerabile aveva visto e parliamoci chiaro,
quelli sul Vietnam sono tanti, ma proprio tanti!
Esattamente come accaduto per Il cercatore, Ortolani ha rimesso mano a quella vecchia storia con
disegni tutti nuovi, perché in tanti anni piegato sul tavolo da disegno, lo
stile inevitabilmente cambia e migliora. Il titolo è stato semplificato in
“Rango” e in questa nuova veste è stata presentata sulle pagine di “Rat-Man
Gigante” a puntate, successivamente qualche giorno fa, in un volumetto unico.
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La legge della giungla (e delle prenotazioni) |
Come possiamo vedere nel nutrito materiale aggiuntivo in
coda all’albo, la “regia” e la scelta delle inquadrature per le vignette non è
cambiata poi di molto, la storia di JoRango era già valida nel 1988, ci
ha solo messo molto tempo per trovare la sua forma definitiva.
“Rango” procede su due piani temporali, il presente con
Rango di nuovo nella giungla, a tentare di far valere la sua esperienza in
Vietnam, mentre a colpi di flashback Ortolani sviluppa la vicenda. Il
megalomane e completamente folle reduce sergente Sgranalossa considera Rango
responsabile della sconfitta americana nel ‘Nam ed è pronto a far valere il suo
cognome sul corpicino del nostro protagonista.
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Lo so che la sentite anche voi nella testa la colonna sonora di James Horner. |
Per uno “Stalloniano” di ferro come Ortolani è logico che
l’avversario del suo Rango, abbia le sembianze dello storico rivale di Sly
ovvero Arnold Schwarzenegger, anche se prima di tutto il protagonista con
fascia in testa dovrà sopravvivere alla giungla, dove bollire l’acqua è
fondamentale, ma farla raffreddare prima di berla ancora di più.
“Rango” è una storia che si divora velocissima, piena di gag
molte delle quali rivisitazioni di film celebri (da “Full Metal Jacket” a “Il cacciatore”
non manca nulla), sono ben felice che Ortolani abbia deciso di pubblicarla
anche in volume, altrimenti si sarebbe persa tra i contenuti aggiuntivi della
ristampa del “Gigante”.
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Full Metal Rat-Man, blindatissime(quasi-cit.) |
Ora però Leo, te lo chiedo come favore personale, visto che
hai esplorato la guerra e il Vietnam con “Rango”, sarebbe davvero ora per
quella storia solista sui “Sacrificabili”, che erano già stati leggendari nella
loro apparizione sulle pagine della “Collection”, ma sarebbero davvero perfetti
per una storia tutta loro, tutti i fanatici del cinema d’azione muscolare
d’azione degli anni ’80, ne sarebbero molto felici.
Visto che siamo in tema, vi ricordo lo speciale su Rambo della Bara Volante.
Ma anche quello in collaborazione con Il Zinefilo.