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Rat-Man Collection No. 106: The Walking Rat

Sulle pagine
di “Rat-Man” le cose si sono fatte dannatamente serie, o almeno serie per
quanto possano esserlo quando c’è di mezzo la creatura di Leo Ortolani! La saga
conclusa con il precedente albo “Lotta nell’abisso” (R.M.C. #105), non solo ha
cambiato per sempre lo status quo del personaggio, probabilmente preparandolo
per quello che sarà la fine della sua serie, ma ha anche portato una certa aura di
tristezza intorno al destino di Deboroh.

Ortolani, prima
di lanciarsi nel finale di Rat-Man, ha deciso di prendersi una piccola pausa
dalla continuity, le opzioni erano due: Una parodia de “Lo Hobbit” o una di
“The Walking Dead”, evidentemente Leo deve aver visto anche lui l’ultimo (BELLISSIMO… Ma anche no!) film della trilogia di Peter Jackson, quindi non ha
avuto dubbi: The Walking Rat.
Parodia del
fumetto di Robert Kirkman, divenuto serie Tv, con enorme riscontro di pubblico
(sulla qualità magari ne parliamo, diciamo che è come Lo Hobbit). Per
presentare l’albo, Ortolani in collaborazione con la Panini Comics, ha
organizzato “La Notte dei Ratti Viventi”: Sabato 27 Gennaio, le fumetterie
aderenti, hanno messo in vendita “Rat-Man Collection No. 106” in anteprima con
un albo speciale stampato per l’occasione.



“Rick Grimes sei un dilettante!”

L’Albo speciale
in questione, non è proprio questa gran cosa, bisogna dirlo, non compare
nemmeno una singola vignetta, è una specie di presentazione a “The Walkig Rat”
scritta da Ortolani, condita dai personaggi storici di Rat-Man, trasformati in
zombie dalla matite di Leo.

Sono piuttosto
sicuro che la trilogia di “The Walking Rat” (che inizia in questo numero e
finirà su R.M.C. #108) verrà presto ristampata in un volume singolo, magari a
colori, come già fatto per “299+1”, magari da presentare a qualche festival
Toscano di fumetti. Quindi bisogna proprio considerare i prossimi numeri di
Rat-Man come un modo per procrastinare la fine della serie (o di allungare il
brodo, fate voi).
Per una volta,
ci troviamo di fronte ad una storia di Zombie, narrata dal punto di vista di un
Non-Morto (anche se il papà degli Zombie ci aveva già pensato…). Il
protagonista è “Puro Cotone” (Nome geniale!) intravisto già nel numero 100 di
R.M.C.
Leo dimostra di
aver assimilato la lezione di Zio George A. Romero: gli Zombie sono sempre
metafora di qualcosa. In questo caso, Ortolani usa la sua inconfondibile
ironia, per sottolineare quanto i morti viventi della sua storia, a livello di
attività celebrale, siano molto simili ad alcuni viventi che potreste
conoscere e magari frequentare durante le vostre giornate.
I personaggi
della serie di Robert Kirkman, subiscono il trattamento Ortolani, quello che ne
esce peggio, sicuramente Daryl (AKA Untus… Eh eh), senza entrare troppo nei
dettagli per non rovinarvi la lettura, diciamo solo che quando c’è di mezzo un
anziano in una storia, Ortolani da sempre il meglio di se stesso.

Ci sono gag
davvero riuscite, come quella della fila alla cassa del super mercato, e
proprio grazie a “The Walking Rat” abbiamo tutti un nuovo idolo: Fetoardo!
Degna versione non-morta di Piccettino e di Senso di Nano.

Ovviamente,
Leo è riuscito a far comparire le famose orecchie da Topo del suo protagonista
anche in questa storia e la battuta finale sui fumetti e le Graphic Novel, per
quanto mi riguarda è una delle migliori lette su Rat-Man negli ultimi anni.
Insomma “The
Walking Rat”, malgrado lo scarno albetto speciale, inizia alla grande e, come
detto, secondo me diventerà un classico delle psuedo-parodie Ortolaniane, però
da vecchio (Vecchissimo… Tanto che mi fermo a guardare i cantieri!) lettore di
Rat-Man, non posso fare a meno di notare quanto Ortolani si stia preparando
alla sua vita Post Rat-Man.
Negli articoli
cita fumetti come “The Walking Dead”, “Criminal” di Ed Brubaker e il Punitore
di Garth Ennis e Steve Dillon e, proprio in questo volume, per la prima volta
Ortolani si cimenta a disegnare scene Splatter, inedite per le pagine di questa
serie: si vede che il ragazzo ha bisogno di storia differenti, in cui Super
Eroi e umorismo non siano per forza così centrali.
Prima degli
ultimi cento metri che ci separano alla linea dell’arrivo di “Rat-Man
Collection”, godiamoci questa trilogia fuori continuity (e fuori melone) che
secondo me somiglia molto al manifesto programmatico di quello che Leo Ortolani
farà da grande. Sapete che vi dico? Per restare in tema con l’albo, ci sarà
vita anche dopo la morte… Della serie, non di Ortolani! Sento in lontananza un
rumore… Come di maroni che vengono grattati…
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