Largamente annunciato come il grande ritorno di Rat-Man, questo “Trentennial Park” è un po’ il topolino che partorisce la montagna. Però mi rendo conto che il proverbio potrebbe essere diverso, me lo auguro per il topolino.
Albo celebrativo dei primi trent’anni anni della Panini Comics, vede tornare Leo Ortolani a disegnare le orecchie del suo personaggio più famoso, in una storiella breve che si legge tutta d’un fiato, in cui un virus ha spazzato via autori e lettori di fumetti, il nostro Ratto auto esiliato in montagna, riceve la visita del redivivo Andrea Plazzi pronto a condurlo in un luogo dove i lettori di fumetti, e i loro autori, vivono ancora.
Insieme al direttore Marco & Marcello Lupoi (vecchia gag che fa sempre ridere) hanno creato il Trentennial Park, quindi l’ambo più che una parodia al celebre film di Steven Spielberg è un’amorevole presa per i fondelli a tutte le Lucca Comics del mondo, quelle dove ad un gigante come Hugo Pratt viene chiesto di disegnare Dragon Ball. Insomma manca solo la pioggia.
Se vi aspettavate il grande ritorno di Rat-Man, magari anche no, però l’albo è molto divertente e conferma l’importanza per Leo Ortolani di quella vecchia storia della “Collection”, quella del pescatore, citata apertamente qui, perché il venerabile dimostra che si possono fare le strizzate d’occhio per i fan, senza far venire la congiuntivite… Veeeero GIEI GIEI!?
Insomma, anche oggi abbiamo tirato un meritato schiaffone alla mia nemesi e fatto gli applausi ad Ortolani, come si diceva ai vecchi tempi… Fletto i muscoli e sono nel vuoto!
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