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Rock ‘n’ Blog: Candyman

La musica e il cinema
mi mandano da sempre giù di testa, quindi perché non celebrarli entrambi in una
rubrica di musica e colonne sonore che serva a farvi alzare il volume
ricordando di non pronunciare il nome Candyman cinque volte allo specchio.

Trovate il video anche QUI.
Titolo del pezzo: Candyman Theme Suite
Artista: Philip Glass
Tratta dal film: Candyman (1992) 

Aggiungo solo un estratto dal mio commento al film dedicato proprio a
questo pezzo:

“Ha bisogno di appendere il cappotto signora? Serve una mano?”

Certo “Candyman”, da noi appesantito dal solito sottotitolo abbastanza inutile ha avuto un paio di seguiti, non proprio dei filoni, che hanno comunque permesso a Tony Todd di farsi una carriera nel cinema horror, ma il film di Bernard Rose gioca proprio in un campionato tutto suo. Per certi versi potremmo quasi considerarlo l’eterno scontro tra il potere della cultura popolare opposto alla logica della società, quella differenza di potenziale che genera mostri ancora oggi, visto che in tanti preferiscono affidarsi alle credenza popolari piuttosto che credere alla scienza, ma sarebbe un discorso fazioso da fare, si finirebbe per passare per uno di quei cinefili con gli occhiali e la pipa che devono per forza nobilitare un B-Movie che non ha bisogno di tutto questo, perché è già nobilissimo di suo.

Bernard si esibisce nella famigerata NUCam.

Già un B-Movie, il compositore Philip Glass si è rifiutato per anni di pubblicare il disco con la colonna sonora completa, una meraviglia sinistra e inquietantissima con quel suo xilofono, perfetta per l’atmosfera del film e che ha contribuito al successo del film impreziosendolo. Glass considerava “Candyman” solo lavoro, un filmastro horror con un assassino, il compositore ci ha messo anni a capire quanto il film fosse speciale, anche grazie alla sua notevole colonna sonora, che non ha nulla da invidiare con i grandi temi musicali, degli altri mostri come Freddy, Jason o Michael.

“Candyman” è una favola nera, in cui il riferimento al colore è particolarmente importante, infatti Bernard Rose apre la pellicola sul quartiere del Southside di Chicago, il più nero e popolare della città, che il regista inquadra dall’alto come se le case fossero un enorme alveare urbano di cemento, un luogo non abbastanza vecchio per avere dei miti e che quindi ha elevato a tali le leggende urbane.

Visto che siamo in tema, vi ricordo anche il post sul nuovo Candyman (2021).

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