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Sandman Overture No. 6: Un sogno dentro un sogno…

Il concetto
stesso di prequel nasce sfortunato proprio per la sua natura di antefatto di
una storia conosciuta. Raccontare una bella storia è già qualcosa di molto
complesso, figuriamoci dover appassionare un pubblico che conosce il
destino dei personaggi in gioco.

Questa è la
ragione principale per cui non amo i prequel, spesso raccontare le origini di
personaggi molto amati, non fa altro che privarli di fascino, abbiamo davvero
bisogno di sapere l’origine della malvagità di Hannibal Lecter, non possiamo
proprio vivere senza assistere ad Anakin Skywalker che cede al lato oscuro
della Forza? Proprio di questo ultimo esempio in particolare, ne avrei fatto volentieri a meno
Per raccontare
un antefatto di una storia celebre e molto amata, bisogna essere molto bravi,
molto motivati e soprattutto conoscere bene i protagonisti, oppure… Essere
Neil Gaiman!
Nel primo
numero della storica serie “Sandman” iniziata nel 1988, Sogno veniva catturato
dall’occultista Roderick Burgess e tenuto prigioniero per 70 anni, nella sua
sperduta villa nel Sussex, sono sicuro che tutti ricordiate molto bene l’inizio di questo capolavoro del fumetto
Quello che in
pochi si sono chiesti, a ben pensarci era una domanda molto semplice: come ha
fatto un occultista da strapazzo come Burgess, ad intrappolare un entità di
infinita potenza come Sogno degli Eterni? Davanti ai numeri di “Sandman” era naturale
non porsi il problema e lasciarsi travolgere dalla lettura, ma questa domanda
semplice e, ammettiamolo, anche del tutto lecita, nasconde una storia molto
interessante che Neil Gaiman ha deciso di raccontarci nei sei numeri della
miniserie “Sandman overture”.



Tutta l’arte di J.H. Williams III in una tavola doppia.
Per rispondere
alla domanda, senza rovinarvi la lettura, possiamo dire che Burgess ha avuto
una gran colpo di culo, il suo incantesimo ha funzionato solo perché Sogno
era stravolto dopo uno scontro epico che ha quasi portato alla distruzione
totale di tutta la realtà. Anche se non credo si possa parlare di fortuna,
considerando il trattamento che Sogno ha riservato al suo carceriere…
“Sandman
Overture” è una miniserie bellissima, ora che ho completato la lettura anche
dell’ultimo capitolo posso dirlo: è totalmente circolare, sia da un punto di
vista grafico (anche il sesto volume, mestamente come il primo numero, contiene
una super Splash page composta da sei pagine pieghevoli, appena appena spettacolare!),
ma anche dal punto di vista narrativo, infatti potete tranquillamente leggere questa
miniserie sia se siete lettori di vecchia data di Sandman (considerandola un prequel), sia se non avete mai fatto la conoscenza di Sogno e della
sua famiglia, forse sarà più complesso cogliere qualche sfumatura, ma di certo
non sarà complicato lasciarsi ammaliare dal personaggio creato da Neil Gaiman.
Avevamo
lasciato Sogno, alla fine dello scorso numero, alle prese con una situazione
impossibile: la fine ormai è vicina, l’unica speranza arriva dalla controparte
felina del re dei sogni, che ha radunato mille sognatori (che ricordano molto
le celebre storia “Sogno di mille gatti”) su un veliero. Tra i passeggeri anche
la giovane Speranza, morta prematuramente, personaggio vagamente metaforico
(appena appena) come potreste intuire dal suo nome.



Quando compare Morte, vuol dire che le cose stanno per mettersi davvero male…
Sarà proprio
il micione a convincere Sogno ad affrontare il vortice che sta minacciando di
distruggere tutto il creato e qui la struttura del prequel mostra i suoi limiti,
siccome abbiamo già letto il primo numero di Sandman, sappiamo già che Sogno
riuscirà a trionfare, ma uscirà fisicamente debilitato, tanto da finire
prigioniero del Sussex, finale anticlimatico, quindi? Assolutamente no, perché Neil
Gaiman dal suo riccioluto testone tira fuori un colpo da maestro che non vi
rivelerò per non rovinarvi la lettura, quello che posso dirvi è che il
colpo di coda dello scrittore inglese è talmente funzionale, da fornire tutta un’altra
chiave di lettura del rapporto tra Sogno e un altro storico personaggio di
questa serie.
Risultato: non
solo Gaiman è riuscito a raccontarci un antefatto senza intaccare minimamente
il mito della monumentale opera da lui stesso creato, ma è anche riuscito a
dire qualcosa di nuovo sulla storia, facendomi tornare la voglia di leggermi
nuovamente la serie originale… Per la serie: tutte le scuse sono buone!
Ho già
ampiamente parlato bene delle matite oniriche di J.H. Williams III e degli
straordinari colori di Dave Stewart, era un’impresa difficile portare qualcosa
di innovativo, ad un fumetto geniale come “Sandman”, ma i due artisti ci sono
riusciti, dimostrando di aver capito la natura artistica e sperimentale della
serie.



Ho detto sperimentare con i pennelli, non sperimentare con gli acidi dai!
Neil Gaiman da
parte sua ha avuto un discreto fegato a tornare a scrivere una storia tanto
rischiosa, del personaggio che gli ha regalato la fama, eppure ha dimostrato
davvero di avere ancora una storia da raccontare su Sogno. Bello vedere un
ritorno di uno storico personaggio con cui siamo tutti cresciuti che non è
stato fatto solo per sfruttarne la fama e incassare soldi facili sfruttando la
malinconia, di questi tempi, purtroppo è una cosa molto rara.


Tutti i numeri della miniserie:
Sandman Overture No.1
Sandman Overture No.2
Sandman Overture No.3
Sandman Overture No.4
Sandman Overture No.5
Sandman Overture No.6
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