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So cosa hai fatto (1997): un pescatore aveva un piano assassino che praticava con un uncino

Come da abitudine, questo 4 luglio lo passerò a riguardare per l’ennesima volta Lo Squalo, film che per altro compie i suoi primi cinquant’anni (occhio al podcast dei Caballeros, io vi ho avvisato) però ho pensato che, complice l’uscita del nuovo capitolo, era ora di chiudere i conti con “So cosa hai fatto”, che se mi è concesso dirlo, non ho mai amato visceralmente, ma come direbbe Anders Celsius, andiamo per gradi.

1996, non fuga da New York, al massimo da Woodsboro. Esce Scream, l’horror nato per chi ne guardava troppi, capace di arrivare anche ai neofiti facendo fare un salto quantico al genere che verso la fine degli anni ’90, stava stagnando. Kevin Williamson è il nuovo Messia dell’Horror, colui che conosce la via, per questo la Columbia tira fuori dal congelatore il soggetto, acquistato anni prima, di “So cosa hai fatto” a cui Williamson era già interessato e lo mette in produzione per la regia di un volenteroso mestierante come Jim Gillespie.

Alla sua uscita “I Know What You Did Last Summer” ha incassato più che bene ma le critiche, erano tutti inevitabilmente Scream-centriche, pronte ad etichettare il film come una sorta di “Williamson lo ha fatto di nuovo”, il che è anche sensato, se si ignora l’origine della storia, questo Slasher figlio di Ghostface è nato in realtà ben prima, nel 1973.

So cosa (non) avete letto.

Scritto in maniera diretta a senza fronzoli da Lois Duncan, “So cosa hai fatto” è un romanzo corto, che si beve a gran velocità, senza perdersi in chiacchiere, la trama del romanzo è molto diversa da quella del film, in comune solo il titolo, i quattro giovanotti con una colpa da nascondere e il biglietto minaccioso, per il resto un libro ben più sensato del film e soprattutto senza assassini con arpione che si rifanno al folklore americano e al mito dell’uncino (appeso alla maniglia dell’auto), ma nemmeno alle origini del padre di Williamson, pescatore nella Carolina del Nord, dove guarda caso è ambientato “So cosa hai fatto”.

Lo sceneggiatore firma con la Columbia per fare quello che aveva già fatto in precedenza per la Dimension, ovvero creare il loro assassino da Slasher, con l’intenzione di lanciare una nuova grande maschera Horror, peccato che a distanza di anni, quasi nessuno si sia mai vestito da “Fisherman” per la festa di Halloween, inoltre l’uncino ha creato più di un problema, pescato (ah-ah) da Fog, è sparito nel remake di “The Fog – Nebbia assassina” (2005) proprio perché il pubblico ormai lo associava a “So cosa hai fatto” (storia vera), e questo è tutto il contributo di questo film all’iconografia, oltre ad avermi ricordato che è il compleanno anche del Fog-Sbagliato, mannaggia!

Sono o non sono il Capitan Uncino? (cit.)

Il cast di “I Know What You Did Last Summer” è stato messo su con l’intento di prendere quattro belli belli in modo assurdo (cit.) provenienti dal piccolo schermo, con la volontà di continuare la formula Scream degli adolescenti fighissimi, pronti a conquistare il grande schermo, anche se a ben guardare, sarebbero tutti poi destinati a tornare in televisione. Sarah Michelle Gellar, quella che al cinema ha fatto di più (tra cui essere la bionda Vip che moriva Scream 2, per chiudere il cerchio) ma per tutti sarà eternamente Buffy, mentre Jennifer Love Hewitt è finita a sussurrare ai fantasmi. Su Freddie Prinze Jr. e Ryan Phillippe non ho nulla da dire, se non che sono riusciti nell’impresa di farmi tifare per il pescatore.

L’inizio è sfizioso, i nostri quattro odiosi protagonisti sono promettenti e lanciati verso un futuro radioso, qualcuna vince concorsi di bellezza, altri sono promesse del Football, ma ubriachi come scimmie sul ponte di una nave pirata, prendono sotto un tizio senza identità e si liberano del cadavere, fischiettando e facendo un patto sul non rivelare mai nulla, insomma una festa per il 4 luglio tranquilla.

«Il prossimo 4 luglio lo passeremo a casa a rivederci Lo Squalo, ok?»

L’anno dopo il gruppo è sfaldato, le coppie sono scoppiate e le due amiche del cuore Julie (Jennifer Love Hewitt) ed Helen (Sarah Michelle Gellar) non si parlano più già da tempo, tornano ad interagire quando la prima riceve il fatidico biglietto con su scritto il titolo del film, da qui inizia il fattore-Williamson, che rispetto al romanzo infila un numero forse anche esagerato di personaggi, molti dei quali banali specchietti per le allodole, cioè, quando il “bullo” del film è fatto a forma di Johnny Galecki, il nerd di “The Big bang theory” capisci che forse, vedere questo film dopo il 1997 perde molto della sua efficacia, inoltre mi sono sempre chiesto, se il pescatore è in cerca di vendetta nei confronti di quei quattro, va bene tormentarli e tagliar loro i capelli nel sonno (vabbè…) ma perché uccidere uno come Max? Ok è stronzo, ma che colpa aveva esattamente? Mai capito, alla fine ‘sto pescatore per colpirne quattro ne punisce mille. Pesca a strascico.

La vera punizione per lui? Dover sopportare Sheldon Cooper.

Jim Gillespie fa un lavoro tutto sommato onesto, non si sofferma mai troppo su primi piani urlanti, sa dove mettere la macchina da presa e senza essere Wes Craven, porta a casa il risultato, non senza qualche lungaggine attorno al personaggio di Melissa (Anne Heche), che aveva ben più senso di esistere nel romanzo, in generale però a tener banco è l’idea di Williamson di concentrarsi più sulle due ragazze del gruppo, anche perché gli altri sono due buchi neri carisma-lesi, quindi meglio fare perno sul rapporto delle un tempo due super amiche, che si trovano costrette a far ripartire il loro rapporto per salvarsi dall’assassino con l’uncino, e proprio qui “So cosa hai fatto” manda a segno quello che per me è l’unico momento davvero degno di nota del film, lo so che è assurdo visto che si tratta di un film del 1997 però… SPOILER!

Foto a caso del bellissimo cast per distrarvi dal paragrafo degli SPOILER!

Quella lunga sequenza che vede protagonista Sarah Michelle Gellar è un gioiellino di cattiveria, la scena è prolungata, inizia sul palco del concorso di bellezza, continua nel magazzino con i manichi ricoperti dai teli (ottimi per mimetizzarsi), prevede un salto dalla finestra, un poliziotto, una fuga dall’auto della polizia e quella corsa verso il negozio della sorella, tutta roba che tiene in tensione fino all’ultimo, quando poi arriva il vicolo con le gomme, la sequenza tira fuori una cattiveria che da uno slasher di fine anni ’90 non ti aspetteresti, sembra più vicina a certe morti di belle figliole in alcuni Horror degli anni ’50, crudele perché ad un metro o poco più dalla salvezza, fa soffrire di più vedere le persone passare durante la parata che le singole uncinate, a mani basse la scena migliore del film e di tutta la saga. Fine della porzione con SPOILER!

Anche perché poi quello che resta sono le urla di Jennifer Love Hewitt e lo smascheramento di un assassino che finché è stato zitto, ha ucciso impunito, scomparendo anche in modo illogico (come ha fatto sparire corpo e granchi dal bagagliaio? Mai capito), ma quando decide di aprire bocca e dire una frase, viene eliminato dimenticandosi del principio: quando si ammazza non si parla, si ammazza!

Quando inspiegabile arrivi agli ultimi minuti di uno Slasher.

L’epilogo finale? Una stupidaggine che non ci mostra Jennifer Love Hewitt sotto la doccia (peccato), ma serve solo a tenersi malamente la porta aperta per un seguito, che purtroppo è arrivato, ne parliamo?

“I Still Know What You Did Last Summer”, uscito un anno dopo, con un cambio di regista e di sceneggiatore, è la fiera della banalità, i sopravvissuti (ignorando la scena finale del primo film) vincono un viaggio dove l’intrattenitore è Jack Black con le treccine rasta, roba per cui oggi ti becchi un’accusa di razzismo per molto meno.

Giacomo Nero e il nero afgano.

L’assassino torna a colpire e purtroppo, l’unico elemento da segnalare per quanto mi riguarda, è la presenza del mitico Jeffrey Combs, che nei panni dell’albergatore che percula, nemmeno troppo di nascosto, i deliri della protagonista, in un film che procede a colpi di saltelli fino alla rivelazione finale che non è tale, ma serve solo a farci riflettere su un punto: quante volte è stato ucciso il Pescatore? Nel primo film almeno due volte, le stesse in cui viene creduto morto. Più assurdo di questo solo il titolo italiano del film, “Incubo finale”, perché non è stato finale è perché si spara in un piede da solo, censurando ogni legame con il primo film che per lo meno, aveva fatto soldi, l’ennesima scelta insensata di una saga in cui non è bene farsi domande.

Quando senti infinitamente la mancanza di Stuart Gordon.

In compenso va peggio con il terzo capitolo, “I’ll Always Know What You Did Last Summer” (2006), uscito solo in cassetta fuori tempo massimo, con l’atroce titolo italiano di “Leggenda mortale”, niente da segnalare sulla piattissima trama se non che i messaggi minatori questa volta arrivano via SMS, l’opzione “You and Kill” dell’assassino è stata cancellata dalla storia, infatti il nuovo film in uscita tra poco, non terrà minimamente conto di questo capitolo (storia vera), così come della serie tv, visto che sono lanciato, faccio filotto.

Vi giuro che non è la parodia porno ma il terzo film.

“So cosa hai fatto”, una sola stagione uscita nel 2021 su Prime Video, che del capostipite ha solo il titolo e che non ha nemmeno l’intelligenza di adattare il romanzo del 1973 per il piccolo schermo, però in compenso, non si gioca nemmeno un assassino con l’uncino perché ehi! Siamo nel 2021, mica negli anni ’80! Chissenefrega degli assassini da Slasher. Risultato? Una telenovela sui problemi di cuore dei protagonisti, non intesi come momenti di paura, ma proprio ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me (cit.) fino all’ultima puntata, in cui gli sceneggiatori, totalmente a caso, hanno scelto uno dei personaggi per farne l’assassino, senza motivazione alcuna, roba da rivalutare (ma anche no…) il film del 2006.

Una telenovelas con il titolo di uno Slasher famoso.

Insomma, questo post del 4 luglio nato per parlare di un solo film, riassume tutto il mio bizzarro rapporto con una saga di cui molti nemmeno conoscono i seguiti (bontà loro!) che però resta molto amata, cosa tireranno fuori dal nuovo capitolo io non lo so, lo scopriremo attorno al 16 o 18 di luglio, sta di fatto che nemmeno Jennifer Love Hewitt ci crede di avere di nuovo un’altra possibilità al cinema. Figuriamoci Freddie Prinze Jr.

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