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Sotterrando la mia ex (2014): la perfetta Rom-Com ma in stile Bara Volante

Sicuramente lo sapete, ma ripeterlo aiuta, a gennaio corrente anno quelle merde di Blogger hanno tentato di fermare per sempre il volo della Bara, per tornare a volare è stato fatto un mezzo miracolo informatico, ed ora eccoci qui, mesi dopo, gagliardi e tosti e soprattutto volanti, come sempre.

Nel mezzo, tutto un lavoro dietro alle quinte, a coperchio chiuso della Bara per reimpaginare i vecchi post recuperati per renderli nuovamente presentabili ma soprattutto, per riportare a galla i post che non sono passati al primo travaso. Un lavoro grosso, lungo, che avrebbe scoraggiato altri meno motivati… O semplicemente più sani di mente del vostro amichevole Cassidy di quartiere.

Devo dire che a parte un paio di titoli di post che non mi sono mai piaciuti fin dai tempi della prima pubblicazione, non ho fatto grosse modifiche, robetta, ma in occasione del compleanno di uno degli eroi di questa Bara, Joe Dante, avevo un solo suo titolo che quest’anno compie gli anni, per la precisione dieci, più o meno quando la Bara è decollata.

Cose che mi mettono autentica gioia nel cuore: scrivere del cinema di Joe Dante (storia vera)

Dei tanti post andati “persi”, tutti destinati a tornare e risorgere su questa pagine, quello di “Burying the Ex” era forse l’unico che se fosse andato fumato, sarebbe stato meglio. Mi rendo conto che dieci anni fa mi soffermai troppo su un dettaglio minore, strapazzando più del necessario per questioni di puntiglio un film che mi è piaciuto la prima volta, mi è sempre piaciuto rivederlo nel corso degli anni e mi è piaciuto ancora rivedendolo qualche giorno fa, quando ho deciso che un post in più o in meno già scritto o da recuperare vale quello che vale, le seconde occasioni vanno cavalcate a dovere per non correre il rischio di replicare gli stessi errori, ancora, ancora e ancora. Che poi a ben guardare, è un po’ quello di cui parla “Sotterrando la mia ex”, un post che ho deciso di trattare come nuovo, sotterrando a mia volta quello vecchio che non mi è mai piaciuto.

«Cassidy ha fatto colazione con pane ed onestà, roba rara per un cinefilo»

A proposito di cosette che non mi sono mai piaciute, l’andamento della carriera di Joe Dante è un crimine contro l’umanità di cui Mighty-Joe è stato la principale vittima. Parliamo di uno che sarà anche nato alla scuola di Corman ma non si è mai limitato a galleggiare tra filmetti di seconda fascia, ma è quello che ha diretto uno dei vostri costosi film preferiti di beh, tutti i tempi o giù di lì.

L’amore di Joe Dante per il cinema di genere è radicato nella sua arte, parliamo di un Maestro, anzi, un Guru come li chiamano sulla sua pagina, il secondo (o forse anche il primo) sito più bello dell’Internet dopo la Bara, ovvero il suo Trailers from Hell, che da anni è la mia scuola di cinema a portata di click. Parliamo di uno dei pochi che è stato davvero in grado di firmare un film in cui il 3D avesse un senso narrativo quando tutti gli altri, ne sfornavano solo per gonfiare il prezzo del biglietto, mi riferisco a quel gioiellino di The Hole.

Reperto numero uno: LUI (ciao Anton Yelchin, ci manchi)

Da allora un po’ di tv e la disarmante onestà intellettuale (abbinata ad una modestia che dovrebbe essere un esempio per tutti) di non essere più rilevante, soppiantato spesso da una massa di registucoli di minor valore e maggior boria. Per questo “Sotterrando la mia ex” fa male, perché è “solo” un piccolissimo film, con letteralmente una manciata di attori, il classico lui, lei, l’altra per un film che per due quarti è una commedia romantica, poi svolta diventato la perfetta Rom-Com in stile Bara Volante, l’unico difetto? Che a Dante non vengano dati fondi infiniti per girare tutto ma negli anni, è comparso sempre meno dietro la macchina da presa, senza mai perdere il suo tocco ma con episodi sporadici e volutamente fuori dal tempo, ecco, il tempo, “Burying the Ex” parla anche di questo.

Di base, una sceneggiatura-bignami scritta da Alan Trezza, non lo conosco ma da come scrive sembra uno fermo ai quattordici anni d’età, ai tempi in cui sognava e fantasticava su come sarebbe stata la sua fidanzatina ideale. La storia è quella di Max (il compianto Anton Yelchin), un ragazzo che lavora in un negozio di articoli di Halloween, fidanzato da tempo con miss perfezione Evelyn (Ashley Greene, a mani basse la più brava di tutto il lotto), una ragazza leggermente maniaca del controllo con cui Max non ha molto in comune, se non una notevole intesa sotto le coperte, buttala via eh? Però il problema sono le ore che si passano insieme fuori dal letto.

Reperto numero due: LEI (per altro la migliore del cast)

Un oggetto MacGuffin fatto a forma di buffa statuetta di Satana interpreta alla lettera le parole di Max estorte dalla fidanzata, quello “staremo sempre insieme” è l’elemento da Bara Volante, guastatore dietro le linee nemiche di quella che altrove sarebbe una Rom-Com. Quando Max incontra la bella gelataia Olivia (Alexandra Daddario, non serve aggiungere altro), quel tipo di ragazza che sa chi è Jacques Tourneur e che ha nella sua idea di serata dei sogni, rivedersi per la millesima volta La notte dei morti viventi durante una proiezione di Halloween all’Hollywood Forever Cemetery, insomma, quella giusta.

Reperto numero tre: L’ALTRA (la migliore e basta, Alexandra)

Visto che ho citato Jacques Tourneur, è proprio un Bus che interviene a togliere dall’imbarazzo Max, quando la sua fidanzata fa la fine della ranocchia di “Frogger” ma resta fedele a quell’insieme per sempre, che la vede ritornare sotto forma di morta vivente.

Se escludiamo la palese spalla comica, l’amico single e festaiolo Travis, che comunque Oliver Cooper riesce ad interpretare senza far diventare odioso, “Sotterrando la mia ex” è un Triello amoroso in cui la ex da seppellire, è una morta vivente che scoprirà presto il gusto per il sangue, un METAFORONE semovente di una vecchia relazione, che oggi chi utilizza aggettivi alla moda definirebbe tossica, io preferisco dire sbagliata.

La fidanzata sbagliata, quella che pensavi andasse bene per te e poi ti ha strascinato a terra, ne avete avuti tutti almeno una nella vita e se non è stato così, solo perché era un fidanzato, quindi non avete scuse.

«La mia non è proprio fame, più voglia di qualcosa di vivo da sgranocchiare»

“Burying the Ex” funziona alla perfezione perché Anton Yelchin incarna alla grande il fidanzato indeciso, che tentenna nel prendersi le sue responsabilità e poi sfiga! Cerca di risolvere il gran casino in cui è scivolato ricorrendo ad un libro falso (materiale per Lucius) come “Guida per liberarsi dei morti”.

Alexandra Daddario oltre ad essere sempre un bel vedere qui trova il registro giusto per gestire un personaggio che ad una prima occhiata, sembra la classica fantasia maschile, chiedi ad un uomo di scrivere un personaggio femminile da fidanzata ideale e lui ti tirerà fuori una Alexandra Daddario amante dei film Horror, infatti Alan Trezza l’ha scritta proprio così, brava l’attrice a renderla tenerissima ma dotata di ormoni (e chiaro fin da subito che ad Olivia scappa tanto di daddargliela al nostro imbranato protagonista), un personaggio lontano dall’immagine di fatalona, che riesce ad essere dolce e sexy senza nemmeno bisogno di spogliarsi, quindi la risposta a quello che state pensando è no… Degenerati, tornate a rivedere l’episodio 1×05 di “True Detective” per quelle. No quello! Scusate.

Ci voleva Joe Dante per una resurrezione zombie vecchia scuola con braccio che spunta dalla tomba.

La migliore in campo? Ashley Greene, ma senza discutere, la scena in cui fa Yoga da non morta è uno spasso, il suo personaggio è una cattiva che amiamo odiare che non ha nulla di davvero cattivo (è anche ecologista) semplicemente non è la scelta giusta per Max e poi ammettiamolo, Ashley Greene è anche quella che quasi da sola porta il quantitativo di Horror da Bara dentro questa Rom-Com.

Fino a qui una scelta di casting illuminata che fa salire di due tacche il livello del film, tutta farina del sacco di Mighty-Joe che le facce giuste ha sempre saputo selezionarle, e sì, visto che compare anche Dick Miller, il merito è tutto di Dante.

La regola recita che non può esistere un post su un film di Dante senza una foto del mitico Dick Miller!

In mani differenti “Sotterrando la mia ex” sarebbe stata una commediola Horror dimenticabile, ma è proprio Dante e impreziosire la sceneggiatura di Alan Trezza portando la sua cinefilia e il suo manifesto amore per il cinema giusto in questo suo lavoro, risultato? “Burying the Ex” è un film sul tempo che passa, sul passato giusto, quello da preservare, perché dobbiamo sotterrare quello che non funziona per noi, non quello che ci ha definiti.

«Accidenti, è davvero buono questo frullato, non so se vale cinque dollari, ma cazzo è veramente buono!» (cit.)

Joe Dante fa parte della generazione di registi che erano ragazzini nel dopoguerra, raramente abbiamo assistito ad una tale celebrazione, non del decennio in cui Dante ha contribuito a sfornare iconografia, ovvero gli anni ’80, sarebbe stata auto-celebrazione, ma a tutto quello venuto prima. Nel suo negozio Max riguarda scene di La frusta e il corpo di Mario Bava (la storia di una rapporto uomo-donna malato e oltre la vita, ditemi se Dante non è il più colto regista della sua generazione) e ci permette di rifarci gli occhi con tutti i poster – rigorosamente originali e in italiano – dei film giusti che non a caso, vanno preservati, il passato che garantisce un futuro sano ai personaggi, non è un caso che Max vada fuori di testa quando Evelyn gli spiegazza tutti quei fogliacci a sua detta, nemmeno scritti nella nostra lingua.

Il momento chiave dell’innamoramento tra Max e Olivia si consuma all’Hollywood Forever Cemetery, dove sono seppelliti i grandi musicisti del passato, perché Joe Dante con la sua solita disarmante onestà firma un manifesto d’amore per il cinema, ha preso una cosetta che in mani diverse sarebbe stata dimenticabile e la trasforma in un delicato e sentito omaggio alla generazione di creativi (e creatività) che ha reso possibile e ha influenzato gli autori della sua generazione, lo scandola vero è che uno così, con tutto il suo talento e la sua cultura, si sia fatto da parte in favore di nomi che in più di lui, hanno spesso solo l’arroganza.

Ed ora che ho seppellito a mia volta le vecchie abitudini e la versione sbagliata di quel primo post che non è mai piaciuto, ora si che posso fare gli auguri a Joe Dante per il suo compleanno!

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