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Spongebob – Fuori dall’acqua: Paura & Delirio a Bikini Bottom

Purtroppo non ho visto molti episodi della serie tv
dedicata alla celebre spugna gialla Spongebob, quei pochi (pochissimi) che ho
visto mi hanno fatto capire una cosa: potrebbe essere la mia serie animata preferita.

Il film “Spongebob – Fuori dall’acqua”, diretto e
sceneggiato da Paul Tibbitt, è fuori continuity rispetto alla serie tv, diciamo
che è il sequel diretto del film precedente del 2004 e per me ha rappresentato
l’occasione perfetta per capire se ci avevo visto giusto: Spongebob è genio che
mescola cultura pop e abbondante uso di acidi? Dopo aver visto il film ne sono
certo: questo film è come leccare il dorso di una rana, dopo essersi fatto
quattro cannoni d’erba ed essersi scolato numerose birre olandesi.

Voi, mentre guardate questo film.

Durante l’ennesimo tentativo del diabolico Plankton di
rubare la ricetta segreta dei Krabby Patty, la preziosa formula scompare
misteriosamente nel nulla, gettando nel caos totale la città di Bikini Bottom.
Ovviamente toccherà a Spongebob cercare di recuperare la ricetta con l’aiuto
dei soliti amici Patrick, Squidd, Sandy, Mr. Krab, Sandy e lo stesso Plankton. Si
perché la ricetta è finita nelle mani del perfido pirata Barba Burger (Antonio
Banderas).

La forza del film sta nel suo poter essere totalmente
fruibile da parte di un pubblico di piccoli, se non di piccolissimi: i colori,
le facce buffe di Spongebob, il ritmo indiavolato, ne faranno un film perfetto
per i vostri bambini. Ma il film ha tutta una serie di letture di secondo
livello che solo il cervello del pubblico adulto possono cogliere: tra
citazioni cinematografiche e non, spietata critica sociale e riferimenti sessuali
(giuro che ci sono!) sarà il pubblico degli adulti a divertirsi. E’ bellissimo
vedere nel 2015 un film così carico di trovate non politicamente corrette e
personaggi strafatti. Non preoccupatevi per le menti dei vostri figli, io sono
cresciuto con cose altrettanto fuse come “Alice nel paese della meraviglie” e “I
Tre Caballeros” della Disney e sono venuto su benissimo. Ho detto BENISSIMO! Va
bene?!?!

“Vieni a giocare con noi, per sempre, per sempre…”

Se dovessi elencarvi tutte le trovate folli che mi hanno
fatto ridere, penso che dovrei scrivere un commento di 20 pagine (e sapete che
sono in grado di farlo!), ma vi farei un torto, perché un film come questo va
visto, per godervi ogni trovata fusa. Perché la comicità di “Spongebob – Fuori
dall’acqua” è la stessa di un gruppo di amici, con parecchio alcool e molto THC
nel sangue, che guardano un film sparando cazzate e citazioni ad altri film. Sì, perché
è innegabile che gli autori di questa pellicola siano degli sballati persi!

Vi giuro che volevo mettermi a piangere dalla gioia,
quando ho visto gli abitanti di Bikini Botton trasformarsi in sopravvissuti
post-atomici con un look preso di peso dai film di Mad Max.
Ho goduto delle citazioni a “2001 Odissea nello spazio” e
a “Shining”. Si passa poi senza soluzione di continuità ad omaggi da “La
Fabbrica di Cioccolato” e “Rambo”, “La Macchina del tempo” e “Ai
confini della realtà”, se non bastasse, c’è anche un momento in cui Spongebob e
i suoi amici si trasformano in un super gruppo in stile Avengers. Sul serio,
questo film è un giro sulle montagne russe delle citazioni: allacciatevi le
cinture e tenetevi stretti alla vostra canapa indiana, potrebbe essere un
viaggio senza ritorno!

Mad Spongebob – Road Warriors

Antonio Banderas gigioneggia goduto, si vede che è quello
che si diverte più di tutti e dopo i Robot e la gallina della pubblicità,
continua a parlare con i pennuti, in questo caso, alcuni gabbiani in CG. A mio
avviso per accettare un ruolo del genere devi essere o completamente pazzo, o
completamente disperato. Banderas ne esce a testa alta, se vi era simpatico
prima, dopo questo film la simpatia per il buon Tonino andrà sicuramente alla
stelle.

“Rosita, non accontentarti di un spugna qualunque Arrrr!”

Parlando di animazione, mi sarei aspettato di trovarmi di
fronte a qualcosa di molto classico e lineare, invece al pari delle citazione, “Spongebob
– Fuori dall’acqua” ti lancia addosso tante tecniche d’animazioni differente,
mescolate insieme nel modo più funzionale possibile allo sviluppo della trama o
alla messa in scena dei personaggi. Anche da questo punto di vista, il film risulta
una gioia per gli occhi!

“Se non riusciremo a proteggere la Terra stai pur certo che la faremo sballare”

Si comincia con l’animazione tipica della serie TV,  coloratissima ed incredibilmente Pop con un
ottimo design dei personaggi, per poi passare a momenti di psichedelica pura, specialmente
nelle scene in cui Spongebob e Plankton viaggiano nel tempo (succede anche
questo). Il film riesce a mescolare in maniera riuscita attori in carne, ossa e
barba (Banderas) e personaggi in CG (i gabbiani canterini che cantano la sigla
del cartoon), ma riesce anche a mescolare comparse reali con una versione in
computer grafica di Spongebob e soci.

Questa è talmente bella che non potevo non metterla!

Dove il film raggiunge secondo me l’apice della sua
lisergica alterazione mentale è quando Spongebob e Plankton incontrano un
personaggio, che non vi descriverò per non rovinarvi la sorpresa, ma è animato
(solo lui) in Stop Motion. Vi dico solo questo, se siete fan di Douglas Adams,
voi DOVETE vedere questo film!

Le canzoni poi sono uno spasso, si passa da una Rap
battle a canzoni che fanno il verso a quelle melense e sdolcinate dei film
Disney, il tutto è fatto con la consulenza dei N.E.R.D.S. e di Pharrell
Williams che con questo film cerca di farsi perdonare il fatto di aver tediato
il mondo con la stramaledetta “Happy”. Ecco, ora so che avrete questo pezzo in
testa per ore solo perché l’ho citata… Invoco il vostro perdono!!

Può sembrare una roba da niente, ma questa è una delle scene più geniali di tutto il film.

L’ironia di fondo può essere colta solo dagli adulti. Prima ho citato Douglas Adams e certi paradossi sollevati dal film sono molto
in linea con l’umorismo dello straordinario scrittore inglese: l’umorismo e la
poesia della “Stupidera” è l’attrezzo utilizzato per riportare alla luce le
brutture della nostra società.

Spongebob è un ragazzo che fa un lavoro modesto, cucina
Hamburger, per conto di un capo avido di denaro (Mr. Krebs in originale
doppiato dal mitico Clancy Brown), ha amici invadenti o pseudo intellettuali
come Patrick e Squiddi, i personaggi vivono in un mondo fatto di scatole cinesi nemmeno
fossero i protagonisti di un libro di Philip K. Dick e Spongebob per tutto il
tempo ringrazia educatamente per la sua condizione e ride. Ride come se fosse
strafatto, come i protagonisti di “Un oscuro scrutare”.

Un oscuro grigliare.

Forse sono paranoie da tossico, forse tutti gli acidi e
il THC di questo film mi stanno iniziando a fare effetto, ma questo film parla
della nostra società meglio di molti film più seri e in più fa ridere, fa
ridere forte, fa ridere come la ganja, se vi perdete questo film siete pazzi. Fatevi un regalo: correte a vederlo, ma crea dipendenza. Consideratevi
avvisati!

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