saga palindroma di Leo Ortolani. Il terzo capitolo di “Star Rats” in questo
strambo periodo di mascherine si intitola “La maschera”, beh tutto torna no?
sull’isola dei mostri, alle prese con
che ha ucciso tutti i Rat-Men della galassia, anche quelli più spassosi che
emergono dai suoi ricordi, come il Rat-Man delle sabbie, in grado di trovare
sempre l’acqua («Non c’è gasata?»).
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Nemmeno effervescente naturale? |
Tra le gag ricorrenti dell’albo, sicuramente la campagna
elettorale dell’oscuro signore, impegnato a far digerire al popolo l’idea di un
grande impero galattico a dominare tutti. Ma dove Ortolani si gioca le carte
migliori è ancora una volta con Bebi e Tamara, la versione transgender di Solo
e Chewbecca che si meriterebbero uno spin-off tutto per loro, se già non
esistesse Cinzia.
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Voglio almeno uno spin-off sulla signora Paolini, subito! |
La risoluta Bebi (anche nota come “Il biondone”) ovviamente
perde la testa per il supremo Loden, ancora impegnato a cercare di infilarsi la
maschera di Lord Walker, malgrado il suo vistoso profilo. Vi lascio immaginare
cosa può essere in grado di sfornare Ortolani con un personaggio nasone, una Trans con
gli ormoni che fanno le sgommate e un problema di attrito da maschera, leggendo
l’albo vi sentiranno ridere in tutta la galassia.
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Figliolo un volta qui era tutta campagna elettorale (cit.) |
Per essere un albo così breve, per di più parte centrale di una storia
in sei capitoli, la trama ha un gran ritmo e si ride moltissimo (come il nome
della nuova spada di Stella, Lampo, anzi un nome più rispettabile… Ingegner
Lampo), anche se la migliore resta la signora Paolini, che qui Ortolani
utilizza un po’ a farsi beffe della Leila svolazzante di Episodio VIII.
lettura veloce e molto divertente, che fa volutamente ridere, non come le idee
cretine di GIEI GIEI Abrams. Disney per favore, se i nuovi “Star Wars” devono
essere per forza una parodia di loro stessi, almeno fateli scrivere a Leo
Ortolani!