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Star Trek – Lower Decks – Stagione 2 (2021): c’è ancora fermento sui ponti bassi

Diario del capitano, supplemento. I viaggi di questa Bara
Volante nell’universo di Star Trek
continuano, in attesa di nuove serie e nuove civiltà, teniamo l’equipaggio
allenato grazie all’attività sui ponti bassi, garantita dalla seconda stagione
di Star Trek – Lower Decks.

La serie animata con la sua prima stagione, aveva fatto storcere qualche naso Trekkie ma ha
saputo portare una ventata di spregiudicatezza nel mondo di Star Trek. Ormai è
chiaro che la serie creata da Mike McMahan non avrà mai la genialità o la potenza
iconoclasta di Rick & Morty, non
mi aspetto nemmeno di vedere episodi evocativi o commoventi come quelli che
abbiamo visto nelle storiche serie televisive di “Star Trek” che si sono succedute negli anni. Ma con la seconda stagione “Lower Decks” conferma la valida caratterizzazione dei
personaggi e si attesta sul sentito omaggio alla serie creata da Gene Roddenberry,
infatti non mancano amorevoli citazioni e strizzate d’occhio a tutto l’universo Trekker.

Nel primo episodio (2×01 – Strane energie), proprio mentre
Boimler (Jack Quaid) è ancora a bordo della Titan, sulla USS Cerritos bisogna
fare conto con una nuova minaccia, il vanesio Ramson (Jerry O’Connell) si
ritrova trasformato in una onnipotente testa gigante, in un sentito e spassoso
omaggio al destino di Gary Mitchell, direttamente dalla serie classica.

Citazioni, lo state facendo bene.

Ma una serie è spesso basata sul principio del “cambiare
tutto, perché non cambi niente”, quindi Boimler non è destinato a restare a
bordo della Titan per sempre, nell’episodio 2×02 (“Kayshon, a occhi aperti)
attraverso un problema con il teletrasporto e un doppio generato per caso,
Boimler risolve il suo problema trovando il modo di restare a bordo di entrambe
le navi, qui ovviamente la strizzata d’occhio è a The Next Generation, ci era
già passato William Riker.

Una delle puntate più divertenti è stata senza ombra di
dubbio la 2×03 (“Avremo sempre Tom Paris”) dove il fanatismo di Boimler si
accanisce su un personaggio molto amato di Voyager come Tom Paris, il tutto
mentre Beckett Mariner (Tawny Newsome) e D’Vana Tendi (Noël Wells) fanno un
viaggetto tra gli Oroniani per affrontare il passato di D’Vana e per recuperare
un misterioso pacco, da portare alla dottoressa gatto a bordo della Cerritos.

Il piatto in ceramica di Tom Paris, roba da veri nerd.

Su “Mugato, Gumato” (2×04) ho poco da aggiungere, sembra un
modo per portare in scena gorilla albini alieni come se non ci fosse un domani, ma l’episodio più bello di questa seconda stagione resta quello successivo,
(2×05 “La vergogna dei Doopler”) dove a bordo della Cerritos si cammina sulle
uova, per non far agitare l’ambasciatore dei Doopler, specie caratterizzata
dalla loro capacità di moltiplicarsi quando sottoposti a stress, potete
immaginare in quanto poco tempo la situazione volgerà al disastro, il tutto
mentre Boimler e Mariner cercheranno di imbucarsi alla festa degli ufficiali
più ambita di tutta la Flotta Stellare. Ci riusciranno o saranno destinato a
finire a berne un paio al bar all’angolo? Vi dirò soltanto che la strizzata
d’occhio, il sentito omaggio che conclude questo episodio, strappa più di un
brivido e mette in chiaro che “Lower Decks” sarà anche più sboccaciata rispetto
alla media della vostra classica serie su “Star Trek”, ma ha anche il cuore al
posto giusto.

Se questa scena vi farà venire i brividi, signore, signori, siete dei Trekker.

In questa seconda stagione, tutti i personaggi di “Lower
Decks” sembrano dover accettare loro stessi e il loro ruolo a bordo della nave
e della Cerritos e più in generale, nella Flotta Stellare. Questo passa per i
cambi di stile di Boimler nell’episodio 2×06 (“La spia tra di noi”), oppure le
varie missioni con simulazioni dell’episodio 2×08 (“Io, Excretus”). Puntate
come la 2×07 (“Il pianeta delle piacevoli fontane”) invece sembrano voler
prendere un po’ per i fondelli i tanti super computer con cui nel corso degli
anni i vari equipaggi di Star Trek hanno dovuto fare i conti, mentre l’episodio
2×09 (“wej Duj”) contiene un omaggio al più bistrattato film della saga Star Trek V – L’ultima frontiera.

La puntata conclusiva della stagione, tira le fila dei
cambiamenti e delle prese di coscienza dei vari personaggi, terminando con un
“To be continue…” che lascia ben sperare in una terza stagione per “Lower Decks”, a meno che non finisca tutto come “My name is Earl”, trauma che non ho mai
superato, lo ammetto.

Insomma c’è ancora vita e movimento sui ponti bassi, ma
anche per l’universo di Star Trek. Diario del capitano passo e chiudo ma prima,
vi ricordo lo speciale a tema della Bara Volante.

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