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Star Trek – Section 31 (2025): Michelle Yeoh, dall’universo dello specchio a Paramount+

La maledizione dei numeri dispari, sembra che la saga di Star Trek non possano svincolarsi da questa piaga, anche se tecnicamente il film di oggi, dopo un breve conto, dovrebbe essere “Star Trek 14”, ma quel 31 nel titolo lo rende parte di una tradizione che il film diretto da Olatunde Osunsanmi non ha nulla per infrangere.

Forse sarebbe più corretto considerarlo uno speciale per il piccolo schermo, un po’ come gli episodi di “Star Trek: Short Treks” (molti diretti dallo stesso Osunsanmi), puntate della durata di dieci o venti minuti, che incollati insieme potrebbero aver generato questo “Section 31”, che ovviamente il buio del cinema non lo ha visto nemmeno per sbaglio, ma è stato sganciato direttamente su Paramount+ raccogliendo giudizi pessimi, non mi sento di condividerli tutti, perché arrivano da molti di quelli che hanno tenuto in palmo di mano roba senza senso come Picard, però nemmeno di prenderne le distanze, “Section 31” è veramente robetta bruttina.

«Lo so che anche a te è piaciuta Picard, ti conosco»

Nata tra le puntate di Star Trek – Discovery, Philippa Georgiou è la donna che visse due volte, il suo esordio con il grado di capitano della Flotta Stellare al comando della USS Shenzhou NCC-1227, interrotto da un attacco Klingon. La seconda, Philippa Georgiou, anche nota come Imperatrice, è la sua controparte dell’universo dello specchio, l’Imperatrice Terrestre, che dopo aver incontrato Michael Burnham si è intrufolata nell’altra realtà, per finire ad unirsi alla Sezione 31 diventandone un agente, impersonata in entrambi i casi da Michelle Yeoh, che torna per un film quasi solista che la vede protagonista.

Per quanto Michelle Yeoh sia sempre molto brava e carismatica, il suo personaggio soffre del solito problema dei cattivi moderni, sono solamente dei buoni in divenire, infatti un frettoloso arco narrativo di redenzione, dovrebbe nascondere sotto il tappeto il genocidio di cui l’Imperatrice si è macchiata, va detto però che in compenso Yeoh fa il vuoto, spicca così tanto da rendere il resto del cast tappezzerie, o ancora più tappezzeria.

Due spanne sopra tutti, davvero sprecata per questo filmino.

Il problema di “Section 31” è il suo non prendersi per nulla sul serio, il che andrebbe anche bene ma di solito è un atteggiamento che ai Trekker piace il giusto (basta guardare com’è andata con Lower Decks), questa atmosfera generale tutta molto Yeah Yeah fa un po’ a cazzotti con il tentativo del film di essere anche un Thriller con una svolta seria, insomma un bel pastrocchio.

La trama ruota attorno al solito “Ordigno fine di mondo” (cit.), quello a cui l’MCU ci ha assuefatti da decenni, forse anche per questo la banda messa insieme ricorda un po’ troppo i Guardiani della galassia, scelti pescando dalla vasta selezione di personaggi di Star Trek, quindi sotto con la Deltana Sexy, il Camaleontide e la futura capitana dell’Enterprise-C Rachel Garrett (Kacey Rohl), molti degli altri nemmeno li ricordo più, se non forse il Vulcaniano ridanciano che sembra la parodia di Spock del SNL, una roba da prendere a schiaffi chiunque l’abbia pensato, tra i maggiori bersagli per le sberle, Craig Sweeny, autore della sceneggiatura.

Roba da riuscire a far perdere le staffe anche ad un Vulcaniano.

“Section 31” si rivela sempre più inconsistente con il passare dei minuti, gli effetti speciali peggiorano, la posta in gioco venduta come questione di vita o di morte non fa valere il suo peso, a dominare è un senso generale di imbarazzo da parte di tutto e tutti, si salva veramente solo la professionalità di Michelle Yeoh, ma la sensazione genera era: se nessuno aveva niente da dire con questo film, che senso ha avuto realizzarlo?

In generale questo “Section 31” è un titolo che non aggiunge nulla, anzi non sembra nemmeno provarci, forse a qualcuno era rimasto in tasca il classico contratto capestro che prevedeva questa operazione e quindi, più per vincoli contrattuali che altro, quindi eccolo qui, sparato dritto su Paramount+, nemmeno in bella vista sul paginone centrale a dirla tutta, il che mi sembra già un dettaglio più che significativo.

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