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Star Wars – Episodio IX – L’ascesa di Skywalker (2019): il ritorno dello GIEI GIEI

Intro/Entro

I resti di un albero un tempo in fiamme, ormai ridotto ad un tronco carbonizzato e freddo si stagliano sullo sfondo. Un barbuto Cassidy con indosso il suo accappatoio da doccia (cosa che lo fa sempre sentire un po’ un cavaliere Jedi, la fate anche voi, quindi non criticatemi!), sta seduto a gambe incrociate con gli occhi chiusi in meditazione. Ma basta un sussulto nella Forza per farglieli spalancare di colpo: «È tornato! L’oscuro signore GIEI GIEI è tornato…».

Cassidy si volta a guardare lo sbirlluccicante spirito del suo Maestro Yoda che con uno sguardo di approvazione sembra dirgli «Vai, ora sei pronto», anzi scusate, «Vai, ora pronto tu sei».

«Ma quello stupido accappatoio di dosso prima togliti tu, Lebowski tu sembri»

I vincenti si riconoscono alla partenza, ma alla fine tutti ti giudicheranno per come concludi e se avete scommesso su GIEI GIEI Abrams, mi dispiace dirvelo, ma avete perso. Il mio interesse per un altro film di Guerre Stellari diretto dal maledetto “Doppia J” era pari più o meno alla mia volontà di prendermi un calcio nei maroni e vi assicuro che non sono masochista. Per questo mi sono preso tutto il mio bel tempo per convincermi a vedere il film (e a scriverne), perché per motivi puramente anagrafici, io l’unico film di Star Wars bello che sono riuscito a vedere al cinema, è stato Rogue One.

Sì, perché ho consumato tutta la mia attesa per un nuovo film di Star Wars nel modo più drammatico possibile, ovvero con il primo capitolo della “Prequel Tragedy”, mentre la trilogia dei seguiti firmata da Disney e dal maledetto GIEI GIEI è stato un processo di maturazione, anzi forse di accettazione del fatto che questa saga, ormai, è stata consegnata di fatto ad un’altra generazione. Non è stato un processo facile, ho sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare nel commento di Episodio VII, il più arrabbiato che abbia mai scritto, ma anche quello che mi ha insegnato grandi lezioni, perché è dagli sbagli che s’impara. Per scrivere di Episodio VIII ho dovuto ritornare ad essere tutt’uno con la Forza rifugiandomi su Dagobah ed ora che Episodio IX (anche noto come “L’ascella di Skywalker”) è uscito raccogliendo risate, lo affronto con rinnovato equilibrio. GIEI GIEI Abrams sarà anche il mio arci nemico giurato, ma colpire un avversario che sta già a terra, sarebbe una carognata degna del peggiore dei Sith.

«A quel punto lui ti guarda e ti dice: No, io sono tuo padre», «Ehm doppia J, credo che l’abbiano già usata quella battuta»

No, GIEI GIEI, non è con una scenetta in cui mostri Luke che riesce a sollevare in aria il suo Ala-X usando la Forza, oppure con quella medaglia finalmente consegnata anche a Chewbecca che mi convertirai al lato Disney della Forza. Strizzate d’occhio. Puah! Un Jedi a queste cose non ambisce, al massimo alla cara vecchia avventura e a qualche emozione (scusa Maestro!) e su quelle GIEI GIEI, hai fallito miseramente.

Sì, perché “L’ascesa ascella di Skywalker” sembra la grande corsa ai ripari dell’Imperatore GIEI GIEI primo (e per fortuna unico) lo scopiazzatore, pronto ad ergersi come eroe popolare dei fan inviperiti dopo Gli ultimi Jedi. Una carezzina data sulla testolina dei vecchi appassionati che ormai non sanno più nemmeno loro come dovrebbe essere un film su Guerre Stellari Star Wars, vittime del loro amore, di una malinconia da cui non si guarisce, ma che torna a mordere ogni volta che parte il tema di John Williams (infatti in questo film, lo fa spesso e in maniera più trionfante che mai… Sei furbo GIEI GIEI, ma non mi freghi) che non sanno più nemmeno quello che vogliono, ma di sicuro odiano quanto fatto da quell’enorme pasticcione di Rian Johnson che, però, ha avuto le palle di andare contro le aspettative, sbagliando molte cose (ma proprio tante!), ma mandando a segno anche l’unica scena valida di queste Sequel Trilogy Sequel Symmetry: lo scontro tra Kylorecchie e il vecchio Luke Skywalker.

«Ehi, Han Solo sto mangiando schifezze e guardando un film da grandi guidando il Millennium Falcon, vieni ad impedirmelo!» (quasi-cit.)

Il problema di base di tutta la Sequel Trilogy Sequel Symmetry è quello di non avere quasi nessuna coerenza interna, sulla base di una storia discutibile quanto volete, ma grossomodo incentrata sui due personaggi speculari Kylorecchie e Rey, è mancata una direzione coerente per arrivare alla fine dell’arco narrativo di due personaggi che stringi stringi, sono poco più che cosplayer di Darth Vader, Luke Skywalker e di tutti gli altri personaggi con cui siamo cresciuti.

Sì, lo so cosa state pensando (mi sono allenato da Jedi ricordate?), il povero principe Giovanni GIE GIEI ha dovuto provare a riaggiustare i cocci rotti da quel pasticcione pachiderma (in una cristalleria) di Rian Johnson che di sua iniziativa ha modificato storia e personaggi. See… Vabbè, lallerò (tipica espressione di Dagobah) secondo voi sotto l’egida di un mastino come Kathleen Kennedy, il braccio armato della Disney, una delle produttrici più risolute in circolazione, la stessa che ha fatto sudare sette camice a Gareth Edwards, costringendolo a rimontare tutto il suo Rogue One e che non ha battuto ciglio nel licenziare Phil Lord e Christopher Miller per sostituirli con con Ron Howard per quella solà di Solo, avrebbe lasciato carta bianca a Rian Johnson per “rovinare” Gli ultimi Jedi?

Daisy Ridley riassume in un’espressione, il parere di tanti sul film (poi dicono che è scarsa a recitare, tiè!)

Matt “Eleven” Smith che avrebbe dovuto interpretare il figlio di Palpatine è stato tagliato, ma di certo non da Rian Johnson e che peccato che Smith dopo aver brillato per anni in Doctor Who, ancora non sia riuscito a sfondare anche al cinema. Ma a parte questo, perché giustificare ancora le azioni di uno come J. J. Abrams, cioè la Fox fa di tutto per sabotare un film come The Predator, in tanti sono pronti a dare addosso a Shane Black, ma il povero piccolo GIEI GIEI no, lui è un’anima candida venuto a salvare la saga dal turpe Rian Johnson. Andiamo! Se devo scegliere chi è degno di stima tra Black e GIEI GIEI non ho dubbi, le filmografie parlano chiaro.

Ti giochi il cattivo di Hudson Hawk? Non cedo ai tuoi tentativi di corruzione GIEI GIEI, non mi freghi.

Non capisco e forse non capirò mai perché J. J. Abrams gode di così tanto credito presso il pubblico, è l’uomo che se va bene ha azzeccato un film su Star Trek, per poi sbagliarne drammaticamente un altro. L’uomo che quando è ora di portare a conclusione una storia, finge di dover rispondere al cellulare ed esce dalla stanza dicendo «Damon ci pensi tu? Ci pensi tu? Io devo rispondere è una chiamata urgente, ciao ciao ciao» con risultati che… Vabbè, sono sotto gli occhi di tutti.

Per una volta nella vita, il potente imperatore GIEI GIEI si è trovato alle prese con produttori arcigni, spalle al muro costretto a fare quello che odia e che non sa fare, concludere una storia, anzi LA storia, quella iniziata 43 anni fa con Guerre Stellari. Chiamatelo fato, chiamatelo karma, chiamatela fortuna Forza, questa volta nel tritacarnone è finito GIEI GIEI (che ha già dichiarato che NON lavorerà ai prossimi film di Star Wars, sarà un caso?) il risultato è un tonfo di faccia talmente clamoroso che può essere difeso solo usando l’enorme scudo della malinconia, cosa che stanno facendo in tanti, anche nomi grossi. Da qui in poi vi avviso…. SPOILER (anche se il film lo avete già visto tutti).

47 morto che parla!

Dice più o meno questo la prima frase sulla celebre scritta che scorre all’inizio di Episodio IX. L’imperatore Palpatine («Palpatine? Si chiama Palpatine? Ma chi è Weinstein?» commento della Wing-Woman talmente geniale che andava riportato per forza) è vivo, lotta con noi e le sue idee non moriranno mai. GIEI GIEI che non è stupido sa che per far funzionare la redenzione di un cattivo come Kylorecchie, ha bisogno di uno ancora più grosso, ma senza più Snoke in circolazione, pensa bene di giocarsi un classico facendo tornare Palpatine senza alcuna spiegazione. Palpatine che era precipitato in un buco senza fondo. E poi era esploso. Però ora come Chev Chelios, sta molto meglio.

Grazie Internet, anche oggi hai fatto il tuo dovere.

È vivo? È Morto? Ha usato le sue abilità “non naturali” per tornare? Perché Leila, Luke e tutti gli altri sapevano e non hanno detto nulla per trent’anni? Perché nessuno dei personaggi si stupisce del ritorno di Palpatine? Avevano visto il trailer del film? Non si sa, nessuna spiegazione, di sicuro arriverà un fumetto che ci racconterà la storia, ma quanta ipocrisia in tutto questo, proprio la Disney (e GIEI GIEI) avevano azzerato l’universo espanso di Star Wars, gonfiando il petto pronti a dire che per la LORO trilogia avrebbero raccontato storie nuove… Sè, vabbè… Lallerò (secondo estratto). Di che storie nuove stiamo parlando? Bisogna dire, però, che GIEI GIEI non manca di coerenza, dopo aver scopiazzato con la carta carbone Guerre Stellari e l’Impero per il suo Episodio VII, per Episodio IX pensa bene di fare un po’ di casino e poi di riciclare lo stesso identico finale di Il Ritorno dello Jedi. A suo modo anche questa è coerenza, te lo concedo GIEI GIEI.

Occhi rossi? GIEI GIE le strizzatine d’occhio ti faranno diventare cieco.

“L’ascella di Skywalker” è un fuoco d’artificio come lo avrebbe inteso Romero, una roba caciarona che le prova tutte per distrarre il pubblico dal fatto che ha una trama che puzza (in quanto ascella) e fa acqua da tutte le parti, qualcosa di indifendibile scritta pensando solo alle svolte e ai colpi di scena, ovvero quello con cui GIEI GIEI da sempre si guadagna l’attenzione del pubblico, essendo uno che ragiona il più delle volte da produttore, sa benissimo che il ritorno di Palpatine è commercialmente un magnete per i fan, ma poi non ha idea di come giustificarlo, quindi la scelta coraggiosa (e a mio avviso molto azzeccata) di Rian Johnson di rendere Rey una “figlia di nessuno” viene frettolosamente cancellata in favore della pigrissima mossa: ah sì, sei la nipote di Palpatine. Una roba talmente banale che l’avevo indovinata anche io che storicamente sbaglio le previsioni più del meteo (storia vera).

I fuochi d’artificio di GIEI GIEI, con cui prova a distrarci.

Una prova che questa storia è stata scritta da GIEI GIEI con in testa solo le svolte della trama? La morte-non-morte di Chewbecca: vediamo saltare per aria il cargo che lo trasporta, salvo poi con mezza frettolosa riga di dialogo scoprire che no, Chewbecca era su un SECONDO cargo, senza che nessuno dei personaggi si stupisca minimamente, oppure si chieda il perché, ma d’altra parte, non hanno battuto ciglio per il ritorno di Palpatine, quindi ormai vale tutto qui alla sagra della sòla di GIEI GIEI.

Vi riferite ai soldati oppure alle cazzate scritte da GIEI GIEI?

Problemi solo come autore della storia per l’imperatore GIEI GIEI lo scopiazzatore? Na na, quando non piove grandina e qui vengono giù chicchi grossi come ippopotami. Perché con questo film GIEI GIEI fa anche diversi passi indietro come narratore: prima ci mostra la drammatica scena della morte di Chewbecca, poi inserisce un passaggio in cui si vede il Wookie ancora in catene, ma vivo, dando a noi spettatori più informazioni rispetto ai personaggi nel film, ma forse solo per mettere le mani avanti sul gioco delle tre carte dei due cargo con cui poi risolve tutta la faccenda in maniera così indifendibile. In compenso, dal punto di vista visivo, in un paio di scene prova a darci dentro con i suoi famigerati “lens flare” che risultano, però, anche loro piuttosto soffocati rispetto al solito, quasi una metafora cinematografica dell’impasse in cui si è ritrovato con questo Episodio IX. In tutto questo la dipartita della Fisher (ciao Carrie, ci manchi un sacco) è stato sicuramente un fattore che ha pesato sulla trama, ma è chiaro che ad Ovest del brutto lutto, i problemi del film sono, comunque, tantissimi.

«Dovete farvi forza ragazzi, vi lascio nelle mani di GIEI GIEI ma ne uscirete a testa alta»

“L’ascella di Skywalker” offre cento occasioni per essere smontato scena per scena (e attendo il momento in cui Evit e Petar lo faranno sul serio… Anzi, lo hanno fatto!), da dov’è uscito questo enorme legame tra Leila e Rey che nei film precedenti si sono viste per circa dodici secondi? Il Generale Hux decide di tradire (Ben) solo perché Kylorecchie gli sta sulle balle? Insomma, una tonnara da cui non se ne esce, anche se la mia scena preferita resta il primo duello tra Kylorecchie (Adam Driver sempre BELLISSIMO, ma paurosamente fuori posto in film così) e Rey (Daisy Ridley, il solito palo privo di carisma) che lottano a colpi di spade laser a distanza, una scena che sembra un gran combattimento, finché non realizzi che, di fatto, sono da soli in stanze separate, a dare colpi di spada al vuoto, come facevamo noi da bambini dopo aver visto un film di Guerre Stellari. Uno di quelli belli intendo dire.

Qualcuno mi spiega il senso di ricostruire un casco e lasciarlo con le crepe? Sembrano gli adesivi tamarri sulle carene delle motociclette.

La lunga trovata da videogioco (vai lì, trova quell’oggetto, passa a quello successivo) con cui GIEI GIEI cerca di tenere altissimo il ritmo, pur di distrarci in ogni modo dalle cazzate che popolano la sua storia, è un’arma di distrazione di massa, anche perché l’indagine (parolone!) che si conclude trovato il luogo dove Palpatine si è nascosto è abbastanza banale, è anziano, no? Infatti, è nascosto nei resti della vecchia Morte Nera precipitata, di fatto il più grosso cantiere della galassia, più che l’imperatore dei Sith, sembra quello degli Umarell (aveva ragione il venerabile Leo Ortolani anche per questo). Il fatto che, poi, il pugnale venga usato esattamente come il medaglione dei Goonies, è solo GIEI GIEI che quando si tratta di scopiazzare a destra e a manca, proprio non riesce a trattenersi.

Le troppe strizzate d’occhio, hanno reso Willy orbo.

Tutte le nuove abilità offerte dalla Forza che Rey dimostra di avere, sembrano trucchetti utilizzati per compensare gli svarioni della trama, lo abbiamo visto succedere anche in The Mandalorian (la messa in onda dell’episodio 1×07 è stata anticipata proprio in vista di Episodio IX. Storia vera) chi ha un grande controllo della Forza, ora può curare anche le ferite, ok mi sta bene. Ma da quando la Forza funziona anche come teletrasporto di oggetti? Nel tentativo di ribadire disperatamente quanto Rey sia potente, GIEI GIEI fa confusione e la rende capace di teletrasportare gli oggetti… Abrams questo è star WARS non star TREK! Beam me up, Scotty Rey.

GIEI GIEI l’uomo che ha unito i fan: Sia quelli di Star Trek che quelli di Star Wars ora lo odiano!

Il montaggio tragico e le scelte inserite nella storia per cercare di riconquistarsi la fiducia dei fan (ad esempio, trattare Rose come Jar Jar mettendola in panchina) riducono il film ad una mezza tragedia, in cui Finn deve dire qualcosa a Rey, ma poi non lo fa mai. Quindi, noi spettatori dobbiamo intuire che la sua “sensazione”, quella per cui si decide di attaccare alla cieca usando tutta la flotta ribelle, è dettata dal fatto che il ragazzo è in contatto anche lui con la Forza, ma la volontà di cercare di raddrizzare i “torti” di Episodio VIII è talmente forte che i nuovi personaggi sono stati tutti sacrificati sull’altare del fanservice (perdonate l’anglicismo).

Perché per 43 anni ci siamo appassionati tutti a Guerre Stellari? Perché era una storia favolistica, scritta tenendo sempre a mente i personaggi, le loro motivazioni e i loro archi narrativi. “L’ascella di Skywalker” è scritto e diretto tenendo a mente solo i colpi di scena, in puro stile GIEI GIEI, ecco perché Kylorecchie, Rey, Finn e Poe Dameron sembrano tutti cosplayer, imitazioni dei vecchi personaggi che già conoscevamo, che nell’arco di tre film non si sono guadagnati una loro identità e una loro storia. Se l’obbiettivo della “Sequel Trilogy” era quello di salutare i vecchi personaggi e dare il benvenuto a quelli nuovi (conquistando così vecchie generazioni e nuovi fan), è stato mancato di diversi chilometri, il risultato è una copia quasi uguale, ma sbiadita, in grado di scontentare tutti, una “Sequel Symmetry” appunto. Se il termine dovesse prendere piede (SPOILER: non lo farà mai!) ricordatevi dove l’avete letto per la prima volta, ok?

Nel tentativo disperato di fare pace con i vecchi fan, GIEI GIEI prima ributta nella mischia Lando Calrissian (Billy Dee Williams) e poi con un sorrisone imbarazzato sul volto pensa bene di rifare una versione in grande del finale di Il ritorno dello Jedi che, per altro, era anche la parte più debole del film del 1983. Solo che questa volta il numero di “Morti Nere” viene moltiplicato per cercare di aumentare il livello di distrazione e a fronteggiare l’Imperatore non è Luke, ma Rey tentata dal lato oscuro. Sul serio, ho pensato di vedere una scena in cui il neo promosso Generale Poe Dameron, per spiegare il piano d’attacco alle truppe ribelli, avrebbe detto qualcosa tipo: «Ragà, il ritorno dello Jedi lo abbiamo visto tutti, no? Rifacciamolo uguale!». Visto che, poi, tutto deve essere uguale, ma più grande, non basta lo sconto tra un Jedi e un Sith, ma devono essere TUTTI i Jedi contro TUTTI i Sith, ovvio, no?

«Io sono tutti i Sith»
«Io sono tutti i Jedi»
«Io sono Iron Man»
«Voi non siete cinema» (Boom! Mic drop!)

No GIEI GIEI, sarai anche l’Imperatore, ma io ho imparato la lezione, tu hai fatto tutto questo film per provocarmi, per convincermi ad “ucciderti” come provai a fare fallendo, nel commento di Episodio VII. No, non cederò mai più alla rabbia abbracciando così il tuo lato Oscuro, sei finito mio vecchio nemico, finito e mai così in difficoltà per questo avrò pietà di te. Andiamo? Cosa? Il bacio finale? No, non mi riferisco a quel mezzo bacetto omosessuale con cui la Disney tenta timidamente di aprire ad argomenti da sempre tabù per la casa di produzione di Topolino. Mi riferisco proprio al bacio senza alcun senso narrativo tra Kylorecchie e Rey, con lui che muore tra le sue braccia. Cacchio, ma bacia così male quella ragazza? Oppure tra i suoi nuovi poteri bisogna contare anche una mortale alitosi?

Impossibile resistere al BELLISSIMO Adamo Guidatore.

Non puoi più battermi GIEI GIEI, hai toccato il fondo con questo film e lì ti lascerò, non hai più alcun potere su di me sono di nuovo tutt’uno con la Forza, tu, invece, ragazzo mio, non sei mai stato così mal messo. Forse puoi portare al lato GIEI GIEI della forza solo quelli che ancora si lasciano tirare a fondo dalla malinconia, come Artax nelle paludi della tristezza, non basta un finale con due soli che tramontano e un personaggio che si autodetermina, anche perché se basta quello a fare un bel film di Guerre Stellari, allora facciamolo per tutti i film, ecco alcuni esempi:

«Rhett, se te ne vai che sarà di me? Che farò?», «Francamente me ne infischio, io sono Rhett. Rhett Skywalker». Episodio XI – Via con la Forza.

«Heyyy Biondooo… Lo sai di chi sei figlio tuuu? Sei il figlio di un grandissimo Skywaaaaaaalker!»
Episodio XII – Il buono, il Jedi, il cattivo.

«…E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come Skywalker nella pioggia»

Outro/Esco

Mentre l’alleanza dei Ribelli festeggia ballando insieme agli Ewoks la caduta dell’Imperatore GIEI GIEI primo (e per fortuna unico) lo scopiazzatore, Cassidy si volta e cammina verso l’orizzonte. A salutarlo con un gesto della mano solo lo spirito del suo vecchio Maestro Yoda. «Il mio compito qui è terminato. Ora di andare, l’orlo esterno della galassia di Star Wars mi attende».

Pare che vedendo la sua Bara Volante decollare, qualcuno lo abbia visto infilarsi un casco da Mandaloriano in testa dicendo qualcosa tipo: This is the way.

Ricordo a tutti lo speciale dedicato a Guerre Stellari.

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