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Star Wars Episodio VII – Il risveglio della Forza (2015): sarebbe ora che si risvegliassero anche gli spettatori

Ma se io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni, credete che non avrei voluto venire qui a scrivere un commento entusiasta su Episodio VII? Vabbè, ammetto che ho sbagliato, ho avuto un approccio distaccato e un po’ sospetto, ma al netto dei risultati, mi girano i coglioni e sono con la mia pala (laser) pronto a tumulare questo atteso risveglio…

Lo dico subito: probabilmente sarà la voce fuori la coro in una marea di commenti scritti con gli occhi scintillanti e ci tengo a dirlo per chi ancora non avesse visto il film, ne parlerò in maniera generale per spiegare il mio punto di vista (traduzione: NO SPOILER), poi per dimostrare la mia tesi dovrò fare qualche esempio, ma vedrete una bella scritta lampeggiante, per evitare la lettura a chi non vuole sapere nulla… Anche se, a mio avviso, il modo migliore per non rovinarsi la giornate è stare lontani da questo film.

Potreste aver notato una certa insistenza mediatica sulla sponsorizzazione di questo film, appena appena, giusto un filino… Se io fossi un appassionato di marketing e strategie economiche, riuscirei a cuore fermo e palle fredde (oppure era il contrario?) a sbalordirmi del lavoro fatto dalla Disney, ma siccome sono appassionato di Cinema, per me i film contano più del business, questo spiega il vorticamento di zebedei…

Per la Disney Star Wars è stato un investimento miliardario, per portare a casa i diritti di sfruttamento dal creatore della saga George Lucas (un altro industriale che gradisce il soldo…) hanno dovuto lasciare sul tavolo svariati milioni di pezzi in verde con facce di ex presidenti sopra, ma non hanno perso tempo: per rientrare dell’esoso investimento, hanno iniziato una campagna di marketing militaresca. In questi mesi usando Star Wars hanno cercato di venderci: computer, automobili, tariffe telefoniche e lavatrici (storia vera). Non che non avessi notato (era impossibile non farlo) questa campagna di fidelizzazione dello spettatore, ma la mattina dopo aver visto Episodio VII, giro per la città ed ad ogni angolo vedo Star Wars utilizzato per vendermi qualsiasi cosa ovunque: nelle edicole, nei negozi, sulle fiancate dei bus… Mi sento come se sul naso avessi gli occhiali da sole di John Nada di “Essi vivono”.

…M-I-C-K-E-Y M-O-U-S-E!
Trullo trullo, cacchio cacchio, arrivo in sala con in tasca degli sconti conservati da qualche settimana, la cosa molto divertente è che al momento di acquistare il biglietto al cinema (mi sono rifiutato di fare la prevendita, compro in anticipo solo biglietti per Bruce Springsteen…) mi sono scontrato con un simpatico cartello che recitava: “Vuoi vedere Episodio VII? Bene, fino al 31 Dicembre, per specifica richiesta di Zio Walt, non valgono promozioni e si paga il prezzo intero”. Capisco tutto, ma in tanti anni di frequentazione di sale cinematografiche non avevo mai assistito ad una cosa del genere, nel dubbio il minaccioso cartello è stato simpaticamente (si fa per dire) soprannominato “Darth Banner”.
Mantenere la capsula criogenica di zio Walt Disney costa.

L’obbiettivo di Darth Banner è chiaro: massimizzare gli introiti nel periodo più caldo dell’anno. Ribadisco: se fossi appassionato di marketing, bisognerebbe applaudire il vecchio Zio Walt. L’ultimo tassello per completare questo capolavoro di business è sfornare un film che riceve l’approvazione dei fans, sai che sfiga se poi il film viene schifato dagli appassionati? Chi se lo compra tutto il merchandising? Stiamo ancora cercando di finire di sotterrare tutti quei pupazzi di Jar Jar Binks…

Il regista connivente per questa operazione commerciale aggressiva, è uno che a sua volta ha esperienza di come si vendono i film, ovvero J. J. Abrams. Sapete tutti che Michael Arndt, il primo sceneggiatore voluto da Abrams per il film è stato licenziato, anche se il suo nome compare nei titoli di coda, quel furbacchione di j. Jonah Jameson Abrams chi ha voluto? Lawrence Kasdan, l’uomo dietro ai bei dialoghi (e il successo) della TRILOGIA. Il mio dubbio prima di vedere il film era: Arndt è stato licenziato perché la sua sceneggiatura prevedeva troppo poco fan service? Oppure era semplicemente brutta? Dopo aver visto il film non posso dividere colpe e responsabilità tra i tre (due e mezzo) sceneggiatori del film. Mi aspettavo un film orientato a conquistare il pubblico più giovane (e va bene), ero mentalmente pronto alle strizzatine d’occhio e le citazioni (fan service) interne alla saga (e va bene), ma come l’inquisizione spagnola dei Monty Python, non mi sarei mai aspettato un così spudorato (e schifoso) sfruttamento dell’effetto malinconia… Più che “Il Risveglio della Forza” questo film sembra “Il Risveglio del Fan Service”.

Da fan mi basta molto meno per essere felice (e GIEI GIEI lo sa)

Nei primi minuti ero anche abbastanza contento, dopo il tema tonante di John Williams e la scritta gialla che si perde nelle stelle (…qui ho avuto un flash, io tra 20 anni in sala a vedere “Episodio 896”), il film inizia bene: il polveroso pianeta Jakku fa le veci di Tatooine, nella prima mezz’ora ci vengono presentati i nuovi personaggi della saga, la giovane Rey, il soldato con una coscienza Finn e il pilota smargiasso Poe Dameron. Si nota chiaramente una cera cura del dettaglio in fase di scrittura, le porzioni di cibo liofilizzato di Rey, il modo in cui Finn riconosce BB-8 dalle descrizione fornitagli da Poe, funziona, l’inizio funziona. Grazie anche a: look giusto, costumi ben fatti e pieni di dettagli, scenografie reali in cui gli attori interagiscono, creature in CG e utilizzo del green screen contenuto, ma non mi aspettavo nulla di diverso, immagino che sul set, J.J.J.J.J.J.J.J. Abrams sopra la lavagna degli storyboard abbia fatto scrivere a caratteri cubitali “RICORDATEVI DI EPISODIO II”.

Il soggetto non è originalissimo, ma è interessante: l’idea di una ricerca, personaggi in fuga che s’incontrano e collaborano per caso mi piace sempre molto, ma dopo la mezz’ora iniziale, il film… Sbraga! Sbraga cedendo minuto dopo minuto al fan service più becero, a scapito anche della logica. Navi abbandonate da decenni si mettono in moto senza il minimo problema tecnico (!), personaggi principali scompaiono senza spiegazioni salvo poi ritornare quando la trama lo richiede. Per me questi sono tutti dettagli oggettivi di una sceneggiatura scritta male, in cui la direttiva principale è stata chiaramente: “Ok, la prima mezz’ora è buona, ora iniziamo a snocciolare momenti per far bagnare le mutande dei fan in sala”.


“Chewie we’re home” (Homemade edition).

Personalmente ho avuto dejà vù per tutta la durata del film, come vi raccontavo la mia wing-woman ha visto LA TRILOGIA, una volta sola, ma anche lei ha continuato a dirmi: “Ma questa scena non è quella dell’altro film?”, ecco, se la cosa è chiara per chi ha visto i film una volta sola, figuriamoci per voi e me, che tra TRILOGIA e “Prequel Tragedy” abbiamo accumulato un numero di ore di visione esorbitante. Ho sentito persone commentare con frasi del film: “la trama di Episodio VII si muove in territori familiari”, alla strafaccia del cazzo (come dicono su Alderaan)! Questo film è INTERAMENTE composto da scene prese di peso da Guerre Stellari o da L’Impero colpisce ancora!

Situazioni, dinamiche, utilizzo della fotografia, gestione delle location e in alcuni momenti anche le inquadrature, sono prese di peso dai film originali in maniera palese, fastidiosa e a mio avviso dannosa, perché se riproponi scene che abbiamo già visto, il risultato è che togli pathos anche alle “nuove” scene madri.

La scena di cui non si può parlare, IL colpo di scena di Episodio VII, è una sbiadita copia, che mi suona tanto come un’enorme presa per il culo, certo che “Il risveglio della Forza” piace ai fans: è un Greatest Hits delle migliori scene dei film di originali, certo che piace! Suona tanto com: “Vi è piaciuta la TRILOGIA? Bene, allora noi ve la riproponiamo uguale identica, in modo da farvi uscire dalla sala con gli occhi lucidi, le mutande bagnate e il portafoglio pronto ad alimentare le casse di Zio Walt, sacrificando banconote sull’altare del merchandising”.

Non so chi ha fatto questo poster, ma comunque ha la mia stima.
“Episodio VII” fin dal suo annuncio ha promesso di portare avanti la storia dopo Il ritorno dello Jedi, il risultato è più qualcosa paragonabile ad un remake o ad un reboot della saga, in cui non manca la qualità generale della messa in scena e della recitazione (tenetemi l’icona aperta, che ho delle cose da dire anche qui…), ma manca completamente il coinvolgimento. Come faccio ad emozionarmi se so già cosa succederà? Lo so già perché l’ho già visto succedere nei film precedenti. “Episodio VII” è una copia fatta con carta carbone alla mano, che ribalta il punto di vista su una singola scena, se a voi basta questo per esaltarvi tantissimo, sono sinceramente felice per voi, davvero! Parlo sul serio. 
Personalmente sono stufo marcio di uscire dalla sala cinematografica con le costole doloranti per l’esagerato quantitativo di sgomitate (“Gomitino, gomitino”) ricevuto da filmaker mercenari burattini delle major.

«C1, siamo troppo vecchi per queste marchettate»
“Episodio VII” sta a Guerre stellari, come Jurassic World sta a Jurassic Park, molto probabilmente chi ha amato il dinosauri versione 2015, amerà anche questi Jedi pensati a tavolino per fare leva sulle vostre (nostre) emozioni e i bei ricordi del passato, al fine di giustificare infiniti sequel, spin-off e mercanzia varia targata “Star Wars” da vendere al grande pubblico. Sapete cosa penso di Jurassic World e se avete amato Episodio VII sono felice per voi, chiamatemi nerd, chiamatemi Fanboy di Star Wars, non mi offenderò, ma se qualcuno mi propina una minestra riscaldata e scopiazzata, io non me la pappo di gusto solamente perché questa volta non c’è Jar Jar Binks, quindi il film è mega super iper bellissimo. Scusate, ma non mi aggrego a questa schiera, anche questa volta morrò pecora nera… Amo troppo Guerre Stellari per farmi prendere per il culo in questo modo.
Caschi in stile iPhone, che piacciono tanto ai GGGiovani (e sotto uno di questa, Daniel Craig, storia vera)

So già cosa state pensando: “Ecco, ora fai l’incazzato solo perché è un film che non vuole rischiare visto il grosso investimento”. No no, mi girano le palle come Renault nei rondò (cit.) perché è proprio un brutto film, è pieno di vuoti di sceneggiatura e a tratti è recitato pure male: in svariati passaggi chiave mi sembrava di stare guardando “Balle Spaziali 2 – Il risveglio della Forza” se non addirittura la versione live action della prossima parodia che Leo Ortolani farà sul suo blog. Sono sicuro che il papà di Rat-Man sfornerà un altro capolavoro, ma questa volta battere quanto è stato scritto e diretto da Wink Wink Abrams sarò parecchio difficile, Leo la palla è nel tuo campo…

Qui, io sarei arrivato al limite del descrivibile senza fare anticipazioni sulla trama, ma siccome sono carico come una molla e devo ancora smaltire la delusione per questo film, passerei al secondo tempo del mio commento, ovvero quello dove vi parlo di alcuni passaggi della trama, quindi per chi di voi non avesse ancora visto il film e fosse ancora convinto di regalare soldi alla Disney, vi avverto che da qui in poi seguono SPOILER, per tutti gli altri, la mattanza continua tra poche righe!

SPOILER! SPOILER! SPOILER! SPOILER!

Poi non dite che non siete stati avvisati.
Ok, ora che siamo fuori dalla “No Spoiler zone” posso tornare su quell’icona lasciata aperta lassù ed entrare un po’ nel dettaglio. 
La prima cosa che non mi torna tanto della trama sono i tempi: è chiaro che dalla fine de Il ritorno dello Jedi siano passati decenni, si vede dalle rughe dei protagonisti, quello che non ci viene spiegato è come mai il Primo Ordine risulti più potente dell’Impero al massimo della sua potenza, mentre i ribelli, sono ancora un branco di barboni male armati nel bosco, come se l’ascesa del Primo Ordine sia stata micidiale, mentre i ribelli ancora celebravano la vittoria ballando nei boschi di Endor con gli Ewoks come tanti figli dei fiori… Temo che l’ascesa del Primo Ordine ci verrà raccontata in tanti fumetti e videogames che verranno sfornati sull’onda del successo economico di questo film.
«Rosso, nero e bianco, si capisce che siamo i Nazi-Cattivi?»
Inoltre, siccome “Episodio VII” è “Il film più bello della storia della galassia e degli universi paralelli limitrofi” (ma anche no…) il parallelismo tra Ribelli = partigiani e Primo Ordine = partito Nazista è didascalico da far cadere le braccia, per carità la apprezzo anche come idea, ma siamo davvero alle aste, vedere il Generale Hux (Domhnall Gleeson, figlio di Brendan visto in Ex Machina) fare il discorso alle truppe mi ha fatto pensare due cose, la prima: come facevano gli ultimi soldati nelle file in fondo a sentire la sua voce? Me li immagino come i fedeli di “Life of Brian” gridare: “Voce! Non si sente!”. La seconda invece, mi immagino “Occhiolino Occhiolino” Abrams dire al rosso: “guardati dieci documentari su Hitler e poi recita con gli occhi fuori dalla testa urlando tutte le righe di dialogo come se ti stessero strizzando le palle”.

«Mi pare che ha abbia detto beati gli assaltatori», «Beh, e che hanno di speciale, gli assaltatori?»

Già, il figliolo di Brendan, perchè “Episodio VII” è anche noto come “Star Wars: VIP”. In OGNI ruolo c’è una faccia nota, anche per parti minuscole di pochi minuti, troviamo gente come Max von Sydow, perché è più facile affidarsi alla credibilità di un attore che sbattersi a creare un personaggio davvero carismatico, la cosa clamorosa, è che “Il risveglio della Forza” ostenta personaggi famosi come farebbe un riccone con la sua fidanzata ventenne. Voi sapete bene quanto io mal sopporto questa brutta abitudine del Bosco di Holly, ma in Episodio VII, due casi quanto meno emblematici.

Oggi, anno 2015, qual è il miglior film d’azione in giro ad ora? Facile: “The Raid”. Cosa fanno gli amici della Disney? Siccome hanno il grano, fanno venire giù Iko Uwais e Yayan “Mad Dog” Ruhian e li mettono a libro paga come “Consulenti per le scene di combattimento”. Come minimo ti aspetti che nel nuovo Star Wars ci siano delle scene di lotta che levati, altrimenti cosa chiami a fare due quei fenomeni? Risultato: i due indonesiani compaiono nella parti di due taglia gole sulle poste di Han Solo, riconoscibili solo da coloro che amano il film di pugni e calci. Fine del contributo dell’Indonesia al nuovo Star Wars. Non so come vi suona la cosa, ma per me pagare Iko Uwais e Mad Dog come consulenti per le scene di lotta (e poi NON girare scene di lotta) è un po’ come dire: “Ho pagato un ragazzo per farmi dare il bianco alle pareti di casa… Si chiama Banksy”. (FACCIAPALMO!).


Dalle mazzate di The Raid al catalogo di Postalmarket.
A proposito di facce e di palmi: la faccia di Gwendoline Christie, la mitica Brienne di Giocotrono è entrata a far parte del cast con squilli di trombe, nella più classica mossa di “Nerdatio benevolentiae” e poi casa fanno? La tumulano dentro il costume e il casco del Capitano Phasma… Senza farle MAI togliere il casco per tutta la durata del film! Assurdo, assurdo come il doppiaggio che trasforma Leila in Leia, oppure Darth Fener in Darth Vader, ma pronunciato Veider, nemmeno fosse il cantante dei Pearl Jam passato al Lato Oscuro, ma su questo, vi rimando alla parola dell’esperto, che ha già spiegato tutto alla grande, come al solito…
Sono 20 anni che aspetto l’occasione di usare questa immagine.

Vi dicevo che dopo la prima mezz’ora il film degenera, esattamente quando J.J.X.Y.Z. Dabbleiù! Abrams mette in moto il suo gomitino-gomitino a punta per la prima volta, ovvero con la scena del Millennium Falcon. Capisco che in un film che cerca di accattivarsi il pubblico più giovane, ci voglia una momento in cui Rey e Finn guidano la celebre nave, ma non è logico che il portellone di accesso sia aperto, che la nave, che per tre film della TRILOGIA abbia avuto costanti problemi tecnici di ogni tipo, si metta in moto al primo colpo e trovo ancora più assurda la battuta di puro, purissimo fan service piazzata pochi minuti dopo, quando Rey afferma: “Questo è il Millennium Falcon? La nave che ha fatto la rotta di Kessel in meno di 14 parsec!”. Battuta che serve solo ad una cosa: far pronunciare in coro a tutti i fan-Cani di Pavlov (ci sono dentro anche io, non offendetevi, è un’auto-critica) la frase successiva di Han Solo, ovvero: “12 parsec!”. Perché tutti i fan sanno bene quanti erano i Parsec… Tristezza, abissale e infinita…

Ma la celebre nave di Han e Chewbacca è il riassunto di questo film: quintali di fan service, badilate di fan service: Finn che trova il droide di addestramento di Luke o che accende la scacchiera vista in Guerre Stellari… Tutto così, vi rendete conto di che razza di film stiamo parlando? Questi sono esempi semplici, a me piacerebbe (e vi giuro che sono abbastanza motivato da farlo) commentare questo film nell’unico modo possibile, ovvero: una comparazione “Frame by frame” di tutte le scene di questo film e della stessa sequenza presa dai primi. Vi giuro che mettendo insieme i pezzi, il risultato sarebbe uno scopiazzato collage di scene madri rubacchiate, montate alle meno peggio per ottenere un’idea di film. Faccio qualche esempio:

«Non sei un po’ abbronzato per appartenere alle truppe d’assalto?»

1.Fin e Poe che si abbracciano quando si rincontrano? La scena dell’addio tra Han e Luke, quando il contrabbandiere decide di andare a pagare il suo debito con Jabba.

2.Kylo che usa la forza per prendere la spada nella neve? Luke nella tana del Wampa ne l’impero colpisce ancora, persino l’angolazione della spada nella neve è la stessa.

3.La nave Starkiller che distrugge pianeti? La morte nera e Alderaan… Basta altrimenti il frame by frame ve lo faccio a parole.

A proposito della nuova Morte nera 2.0, da sola riassume tutto il senso del film. Nella scena in cui usando l’ologramma vengono comparate le dimensioni delle due stazioni da battaglia sembra riassunto il manifesto programmatico di “Episodio VII”: Nessuna nuova idea, solo le stesse vecchie idee, solo MOLTO più grosse”.

I nuovi personaggi sono ricalcati, proprio con la carta carbone, sui modelli precedenti, quindi parliamo un po’ di questi nuovi arrivati.

BB-8

BB-8 il Droide-Metafora della mie balle a fine visione.
Domina l’inizio del film, ha un bel design, è già pronto per finire sotto tutti gli alberi di Natale del pianeta, porta un messaggio importante come faceva C1 in Guerre Stellari, ma poi sparisce dal film così come C1/R2 (chiamatelo come volete, per me resta C1) messo in panchina perché questa città non è abbastanza grande per due droidi.

«Vedi? Non ci sei nel planning aziendale Disney, ormai sei antico, non hai nemmeno una porta USB»
Rey (Daisy Ridley)
Rey? Hanno chiamato gli anni ’80, rivogliono indietro gli scaldamuscoli.

Ricalcata sul modello di Luke, incastrata su un pianeta sabbioso, con le stelle e le leggende nel cuore, un abbozzo di tentativo di mostrarla come un personaggio indipendente e poi una serie di tentativi di salvataggio plasmati sul celebre: “Non sei un po’ basso per appartenere alle truppe d’assalto?”. Quando entrano in scena le vecchie glorie, la recitazione delle Ridley diventa esagerata e sopra le righe, come se la direttiva di scuderia fossesia stata: “Ok, da qui in poi fai la fangirl esagitata”.

La scena del suo scontro di volontà (con la Forza) con Kylo Ren è una gara di overacting al limite del tragicomico, personalmente mi ha fatto ridere molto, mi sembrava di assistere a: “Ti caghi addosso tu? O mi cago addosso più forte e rumorosamente io?”.

Leader Supremo Snoke (Andy Serkis)

Andy Serkis con il suo sfogo facciale, allergia da MOCAP.

Wing-Woman: “Ma sembra l’attore che fa Gollum senza le orecchie”. Cassidy: “E’ l’attore che fa Gollum”. Storia vera.

Maz Kanata (Lupita Nyong’o)

«Uhmm Andy mi ha detto che quest’anno va di moda l’arancione caco»

Per fortuna il mio personaggio preferito della serie è Morto (in realtà sta benissimo e posso testimoniarlo), ma vuoi non avere un rugoso personaggio di bassa statura e dalla parlata strana? Maz Kanata, che per me ormai è MAX CAGATA, è Yoda di un colore differente, l’ho ribattezzato “Testa di caco” per via del colorito, per altro, la location che lo (la? Boh!) ospita è palesemente la cantina di Mos Eisley versione 2.0.

Poe Dameron (Oscar Isaac)

Quella sensazione che puoi dire soltanto in francese (questa la capiranno solo i fan di Stephen King).

Oscar Isaac è bravissimo, quest’anno mi ha regalato una gran prova e poi non pago un’altra, qui fa il super pilota con la faccia da schiaffi, l’unico che manda a segno delle punch-line decenti, per poi sparire troppo presto (Lawrence Kasdan non è riuscito a replicare il miracolo dei suoi dialoghi degni di essere imparati a memoria… Male, molto male). Guascone? Pilota? Giacca di pelle? Chiaro che ci troviamo di fronte ad una versione più giovane di Han Solo, almeno l’aspirazione è quella. Quello che trovo ridicolo è che nel film NON ci viene raccontato come faccia a sopravvivere all’impatto e a ricongiungersi con la ribellione. Sì sì, lo so, sto facendo la punta ai chiodi, ma voglio solo far notare che nel PESSIMO Episodio II, George Lucas ci raccontava in contemporanea cosa succedeva ad Anakin e ad Obi-Wan, facendo mille errori e lungaggini varie vero. Ma far rientrare in scena dal nulla un personaggio dato per morto, fornendo una frettolosa spiegazione, per me è certo buona scrittura…

Finn (John Boyega)

Straight outta Tatooine

Contavo molto su di lui, un po’ perché John Boyega dopo “Attack the Block” è un mito, un po’ perché ci voleva un personaggio in grado di far pace con i “Fratelli” dopo anni di accuse razziali contro il povero Lando. Finn inizia un arco narrativo molto interessante, lo Stormtrooper FN-2187 che rifiuta la guerra e si crea una sua identità, emancipandosi dai soldati del Primo Ordine, che sembrano creati in serie come tanti iPhone (cosa che spiega il nuovo design del loro casco, che piace molto ai GGGiovani!).

Peccato che il suo arco narrativo venga bruscamente interrotto dall’eccesso di fan service e dai troppi occhi dolci a Rey. Capisco l’ossessione Hollywoodiana di avere rappresentanti di tutte le etnie nei film, personalmente trovo più irritante vedere Finn ridotto a spalla per i momenti comici, “Il fratello Nero che fa ridere”, onestamente lo trovo più irrispettoso del tradimento di Lando… Mi sono offeso io che sono bianco come un cadavere, figuriamoci!

Kylo Ren (Adam Driver)

L’Ormai celebre spada “DemoSithiana” di Kylo Ren.

Quando entra in scena sembra più potente di Darth Veder/Veider/Vedder. Con il passare dei minuti diventa un personaggio ridicolo e patetico, voi direte: “Sì, perché è un apprendista, un ragazzo giovane diviso tra Luce e Lato Oscuro della Forza”. So che chi ha amato questo film si parerà dietro questo scudo, ma a mio avviso è solo un personaggio senza fegato, brutta copia dei Sith visti in questa saga fino a questo momento, senza carisma e senza fascino.

Patetiche le scene in cui Kylo (con il suo nome da barretta dietetica se pronunciato “all’italiana”) esplode in scene di rabbia distruttiva immotivata quando riceve una brutta notizia, personalmente mi sembrava di stare assistendo ad una delle sfuriate di Yosemite Sam (FACCIAPALMO). Ma la cosa davvero patetica è il desing del personaggio: della sua spada “DemoSithiana” è già stato detto tutto e il contrario di tutto, facendo le somme, è la cosa che mi ha disturbato meno del personaggio.

La vera questione è: perché Kylo Ren (detto KyloOrecchie) indossa una maschera? Cosa se ne fa? Per Darth Vader aveva un senso all’interno della storia, ma per lui? Il suo casco sembra la versione estiva di quello del nonno (Ooooops! Ah già, qui si possono fare SPOILER), anche se somiglia un po’ troppo all’elmo del cattivissimo dei G.I.Joe, il comandante Cobra. Ma la scena che davvero mi ha fatto capire che questo film è una boiata è stata l’ormai mitica: “Togliti la maschera”.

Un gesto simbolico sempre carico di pathos, che qui mi ha fatto esplodere in sala in un urlo: “Rimettitela! Rimettiti la maschera!”. Quando ho visto comparire quella faccia da pirla di Adam Driver (storia vera, momento involontariamente comico del 2015!).

«Il mio ragazzo qui farà strada»

No sul serio, il figlio del sex Symbol Harrison Ford e della guardabile Leia (quanti soldi ha risparmiato la Disney eliminando una “L”…) è un cesso a pedali, che prende SKY con le orecchie e ha un naso che oscura i raggi solari fino all’orlo esterno se si gira velocemente di profilo, più che il figlio di Solo sembra quello di Nicolas Cage.

Quando dico che questo film è fatto di scene copia/incollate da altre: quando ho visto Han raggiungere Kylo sulla passerella (perché in Star Wars tutti gli scontri generazionali avvengono su passerelle sospese o in prossimità di pozzi senza fondo) ho capito che avremmo assistito alla scena “Io sono tuo padre” a ruoli invertiti e ho capito anche come si sarebbe conclusa.

«Io Fono il tuo fan Fervice…»

Questa è la grande colpa di “Episodio VII”: manca totalmente di empatia, di coinvolgimento, ho assistito alla morte di uno dei miei personaggi preferiti dell’infanzia (ma facciamo anche di sempre…) e dentro di me cosa ho provato guardando quella scena? Nulla, perché il film riciclando scene già viste mi ha annunciato da solo come sarebbe andata a finire. L’unica cosa che ho pensato è stata che finalmente Harrison Ford è riuscito ad uccidere Han Solo, non come avrebbe voluto lui (morendo da Eroe distruggendo la Morte Nera de Il ritorno dello Jedi, idea bocciata da Lucas), ma nella brutta copia della più famosa scena di Star Wars di sempre… Tranquilli, tanto lo ripescano per i sequel, non piangete fangirls e fanboys di tutto il mondo!

Le vecchie glorie fanno bene il loro dovere, Harrison Ford riprende un suo personaggio come ha fatto in Indiana Jones e il Tesckkkkkk… No! Non esiste quel film! Non esisteeeeeeee!!

Ho trovato Carrie Fisher più stanca e svogliata che mai, già era incazzata perché è stata l’unica a cui la Disney ha imposto una dieta per prendere parte al film (storia vera), inoltre mi ha fatto molto ridere il dettaglio che in ogni inquadratura dietro la Fisher venisse SEMPRE inquadrata sua figlia Billie Lourd, la stessa che in Scream Queens, omaggia la capigliatura della Principessa Lei(L)a indossando il paraorecchie. Ho avuto la sensazione che sia stata una richiesta della Fisher per lanciare sua figlia e farle fare curriculum. La Fisher una che non le manda a dire, un giorno sono sicuro ci spiegherà com’è andata davvero, ma dovremmo attendere le vere interviste degli attori, quelle rilasciate in questi giorni sono tutte fatte con Topolino che punta la pistola alla tempia dei membri del cast.

«Tranquilla figliola, stammi vicina e nessuno ti farà indossare bikini d’oro»

Per altro, in un film che si intitola “Il Risveglio della Forza” ho trovato ridicola proprio la rappresentazione della Forza. Il film è talmente sfogliato che ricicla la prima idea di Lucas di avere una ragazza come protagonista, cosa che nell’epoca di Hunger Games paga dividendi. Ma, soprattutto, “Episodio VII” insegna che impugnando una spada Laser, o semplicemente decidendo di utilizzare la Forza, chiunque possa fare quello che facevano i Jedi. Il risultato minimizza anche i film precedenti. Allora Luke era un coglione a passare giorni correndo in una palude con Yoda in stile zainetto, bastava dire: “Ah già la Forza!” per convincere un soldato a farsi liberare, dov’è il sacrificio? Dov’è l’etica del lavoro del Maestro Yoda? Proprio vero che chi lascia la spada Laser vecchia per quella nuova (DemoSithiana) sa cosa lascia, ma non sa che fregatura trova.

Il finale è di una paraculaggine infinita, capisco la metafora di far fare le scalinate a Rey (atterrare più in alto con il Millennium Falcon? Brutto?), ma è anche girata male. La location irlandese (Luke era in Irlanda, chiamalo scemo…) è talmente stretta che Occhiolino-Occhiolino Abrams è costretto a riprendere gli attori (fermi immobili come due pali) da un elicottero che gira intorno a loro. Non so voi, ma esteticamente l’ho trovata una brutta scena, poi io dico: geniacci, avete Mark Hamill, uno che è veramente bravissimo a doppiare i personaggi e a modulare la sua voce con grande sapienza… E non gli fate pronunciare nemmeno una battuta? Ma tornatevene a Disneyland!

Volevate sapere dove si trovava Luke? A Disneyland!

Alla fine la storia si ripete: abbiamo creduto che il J.J. Abrams sarebbe stato quello del primo film di “Star Trek”, quello riuscito e che di riffa o di raffa alla fine è stato digerito anche dai Trekkie più intransigenti (più o meno), in realtà abbiamo assistito all’GIEI GIEI Abrams più paraculo, quello di “Into Darkness”, il furbone che prende “Star Trek II – l’ira di Khan” e riproduce la stessa identica scena con Kirk e Spock a ruoli invertiti (e ditemi che qui non ha fatto la stessa cosa con Kylo Ren, dai, ditemelo!). Ma se vogliamo è anche il Giei-Giei di “Super 8”: un film che inizia bene, sfrutta tantissimo l’effetto malinconia dei film andati e poi la butta in caciara grazie a scene piene di azione, ma anche pieno di vuoti di sceneggiatura, che poi è un bel modo per descrivere anche “Il risveglio della Forza”.

Mi piace sempre citare la frase di Francis Ford Coppola (padrino di Lucas, ora il cerchio è completo), quella ormai celeberrima che dice che andare al cinema è come votare, ma sono un ipocrita e questa volta ho votato male. Però penso e spero di essere uno di quelli che rimedia ai CASSini fatti (o almeno ci prova), sono giunto alla conclusione che Star Wars made by Disney, sarà sempre questo. Mi aspettavo un film quanto meno decente per ingraziarsi i fans e giustificare i futuri cento sequel, in realtà la situazione è ben peggiore: gli appassionati di Star Wars arrivano già al cinema con la maglietta di Kylo Ren senza nemmeno sapere chi cacchio è Kylo Ren, GIEI-GIEI, la Disney e tutta la compagnia cantante, non ha nemmeno bisogno di fare un bel film, basta farne uno sufficiente a far bagnare le mutande ai fans, una fetta di pane vecchio su cui spalmare dosi abbondanti di fan service e noi fan pecore non faremo altro che belare: “Ancoraaaaaa! Ancoraaaaaaaa!”.

«Corri! Prima che GIEI GIEI. Abrams distrugga anche Il ritorno dello Jedi!»

Ora siete liberi di fare quello che volete, seguite pure il vostro pastore, ma per quanto mi riguarda gli occhi mi si sono aperti (Cit.), Star Wars non sarà mai più buon Cinema, ormai è una macchina da soldi troppo grande, la differenza è dentro di voi, siete pronti ad accettare tanto bel fan service infiocchettato? Minestrina riscaldata per fan di bocca buona si divorano qualunque cosa con su scritto “Star Wars”? Le cose sono molto chiare per me, guardando Guerre Stellari da bambino avrei sempre voluto combattere con i Ribelli, non voglio più avere a che fare con il Primo Ordine della Disney, se a voi sta bene rivedere sempre lo stesso film sono felice che “Episodio VII” vi sia piaciuto, se avete bisogno di me mi trovate tra le file dalle ribellione.

Ora che la Forza si è risvegliata, è il momento di risvegliare anche gli spettatori, fate ancora in tempo ad unirvi alla NOSTRA causa.
P.S. Daisy Ridley già da diversi mesi, ci aveva preparati su cosa aspettarci da questo film… Occhiolini!


Per la foto gratuita di Daisy, ringraziate il profeta Sergio.
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Devo prenderla alla lontana questa premessa, un po’ perché ormai mi conoscete, è un mio vizio, un po’ perché credo che davanti a film di questa portata, sviscerati nel corso [...]
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