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Star Wars – Episodio VIII – Gli ultimi Jedi (2017): saranno gli ultimi (se i primi sono irraggiungibili)

Intro/ENTRO

Uno sconvolto Cassidy prepara la sua Bara Volante per decollare e lasciare il suo esilio forzato dall’Internet.

Yoda: «Cassidy, devi finire il tuo tirocinio».

Cassidy: «Maestro è uscito “Gli ultimi Jedi”, i miei amici la fuori si stanno uccidendo uno con l’altro, accusandosi di non essere abbastanza fan di Star Wars, devo aiutarli!»

Yoda: «Equilibrato tu non sei, Episodio VII. Ricorda il tuo fallimento con post di Episodio VII»

Cassidy: «Ma io devo andare Maestro!»

Yoda: «Solo un cavaliere Jedi bene addestrato, con la Forza sua alleata, sconfiggerà il caos che serpeggia tra i fan e l’Impero Disney. Se tu smetti ora il tuo addestramento, se scegli la strada rapida e facile, diventerai un agente del male».

Cassidy: «E sacrificare i miei amici?»

Yoda: «Se onori ciò per cui essi lottano, sì. Ma scelto già tu hai, perciò vai. Io interferire non posso»

Cassidy: «Ritornerò Maestro, lo prometto»

Yoda: «Uhm sì, ma prima di andare, questi prendi tu, ti serviranno».

Dalle logore maniche il Maestro Jedi tira fuori un vistoso paio di occhiali da vista con la montatura nera e poi premendo “Play” su un grosso mangiacassette in stile Ghetto Blaster, fa partire un beat che più o meno fa…

 

Sono intorno a noi, in mezzo a noi in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo…

Avevo promesso che con Star Wars io avevo chiuso, per lo meno con le visioni in sala, ma alla fine la “Fede” (parola che compare in TUTTE le recensioni su Guerre Stellari, così ho sbrigato subito la pratica) ti costringe a vederti tutto, anche roba tipo Episodio I … già! L’amore incondizionato per la saga creata da George Lucas, il tema che tiene banco dall’uscita di questo nuovo Episodio VIII “Gli ultimi Jedi” che arrivo a commentare solo ora, mi sono messo in testa di essere l’ultimo Blogger a scrivere de “Gli ultimi Jedi”

Come mio solito, mi sono tenuto lontano da commenti prima di mettermi a scrivere, almeno, per quanto possibile, perché quando c’è di mezzo Star Wars tutto diventa molto strano, il risultato è che là fuori ora è diventata una gara a chi è più fanatico di Guerre Stellari. Uno scontro fratricida attorno ad un’opera che appartiene a tutti e che allo stesso tempo, ha la, beh… Forza, di arrivare al cuore di tutti e proprio per questo chiunque nel suo cuoricino, sa, o pensa di sapere, come dovrebbe essere Star Wars, ognuno guidato dal proprio personale barometro della “Starwarsitudine”.

«Non è parte del canoneeeeeeeeeeeee!!»

In questo senso “Star Wars: The Last Jedi” è il peggiore dei film possibili per mettere d’accordo una comunità che era già stata spezzata in due dal maledetto GIEI GIEI Abrams con Episodio VII. L’unica, ma davvero, l’unica cosa che pare aver messo d’accordo tutti, è che “Gli ultimi Jedi” sia un film profondamente imperfetto, da qui in poi SPOILER, anche se sono l’ultimo Blogger a commentarlo ve lo dico lo stesso …E come le supposte abitano in blisters full-optional con cani oltre i 120 decibels e nani manco fosse Disneyland…

Se Il risveglio della Forza era un film profondamente paraculo (secondo i detrattori come me) che a colpi di strizzate d’occhio riportava in scena alcune delle scene madri della SACRA TRILOGIA in un remake non autorizzato, Rian Johnson fa qualcosa di un pochino diverso, un pochino, perché, a ben guardare, il film si apre con la smobilitazione generale delle forze ribelli (come nella prima scena de L’Impero), si gioca una scena madre con un “Triello” tra personaggi, Snoke/Rey/Kylo Ren che è preso di peso da Il ritorno dello Jedi (solo che erano l’Imperatore/Luke/Darth Fenner) e finisce con una grande battaglia con una distesa di sale (bianco) al posto della neve (bianca) di Hoth.

Andateci piano con il sale, fa aumentare la pressione, e quando si parla di Star Wars siamo già tutti ipertesi.

Rian Johnson si ritrova per le mani un film molto più grosso di quello che lo ha messo sulla mappa geografica, “Looper” (2012), ma con gli stessi identici difetti, anzi, forse, anche qualcuno in più. “Looper” mandava in vacca una premessa iniziale micidiale, con una serie di scelte esteticamente discutibili (gli occhi in CGI di Joseph Gordon-Levitt, per farlo somigliare a Bruce Willis) e un secondo tempo scritto oggettivamente con parti non nobili del corpo, che allungava il brodo e sporcava il foglio.

A tutto questo aggiungete l’umorismo (Sacrilegio! Gridano tanti fan in rete!), che per me non è mai un problema quando fa la sua comparsata in una storia, ma bisognerebbe saperlo gestire e Rian Johnson mi spiace dirlo, purtroppo non appartiene a questo club.

«Aiutatemi lettori della Bara Volante, siete la mia unica speranza di salvarmi dalle barzellette di Johnson»

La prima scena, in cui Poe Dameron (Oscar Isaac) prende per il culo il Generale Hux (Domhnall Gleeson) con la vecchia battuta “Sento continue interferenze, Gulash Gulash”, a me ha fatto ridere, mi è sembrata giusta per una faccia da schiaffi come Dameron, ma ficcare questa gag pronti via, subito dopo i titoli di testa, ha stordito molti, forse sarebbe stato meglio non sbandierare così apertamente il piano di abbracciare l’umorismo che va già di moda nei film Marvel.

Per tutto il tempo sembra che qualcuno (la Disney) stia lì a sussurrare nell’orecchio di Johnson frasi tipo: “Riaaaaan, mettici qualche altro animaletto in CGI, lo faceva anche Lucassssss”, oppure “Riaaaaaan, metti qualche altra gag simpatica daaaaaai”.

Grazie Chewbe, toglici di mezza questa brutta copia di Dramatic chipmunk.

Il problema non è quanti animaletti pensati per vendere pupazzetti ci sono un Episodio VIII, questo lo faceva anche Lucas ai tempi d’oro per vendere i pupazzetti della Kenner, non sono nemmeno le battute il problema, (“Una cosa è certa, diventeremo tutti magrissimi” vi ricorda niente?), il problema è che nella sua PALESE imperfezione, “Gli ultimi Jedi” è un film che potrebbe essere demolito, oppure difeso a spada tratta, scena per scena. A seconda del vostro personale barometro della “Starwarsitudine” ci ritroveremo tutti impantanati in una palude che a confronto Dagobah pare Miami Beach.

Cosa vuoi dire ad un regista che ha l’intuizione giusta (Hey, ma anche Leila è un Jedi!), ma poi dirige una scena che sembra una parodia con Carrie Fisher che svolazza nello spazio come Clooney in “Gravity” (2013)? Mark Hamill che getta via la spada consegnata da Rey? Sulla carta sarebbe anche una buona trovata, ma diretta così sembra già di stare guardando il seguito di Balle Spaziali.

«Che diavolo è quell’oggetto volante sul radar?» , «Credo sia Carrie Fisher signore»

Volete sapere la mia? Meglio riderci sopra di queste trovate come hanno fatto questi due diavolacci QUI perché “Gli ultimi Jedi” è un film incredibilmente pasticciato, composto da una serie di scene che sono degli enormi “MACCOSA” ed altre che girano a vuoto su loro stesse senza portare di molto avanti la storia, tanto che guardandolo mi sono anche molto annoiato, quando ho realizzato che mancavano 40 minuti alla fine e avevamo ancora una battaglia da vedere ho esclamato proprio “Che palle!” (storia vera), anche se poi una delle scene migliori del film arriva proprio in quei 40 minuti.

Quello che trovo completamente sbagliato in “Gli ultimi Jedi” è il modo in cui molte scene cardine vengano giustifiche e, ancora peggio, alcune svolte importanti sono gettate nel mucchio completamente a caso, tutto l’assedio iniziale alle navi dei Ribelli si basa su concetti astratti del tipo: “Non riusciamo a sconfiggerli perché sono più veloci di noi” (ma come? Ma se sono fermi!), oppure bombardieri che sganciano bombe (nello spazio!!?). L’unica scena scientificamente corretta nel film (quel minuto e passa di silenzio, causato dallo spazio profondo) viene accolto dagli spettatori come un errore, quando invece è l’unico momento scientificamente corretto probabilmente di TUTTI i film di Star Wars, capisci che davvero qui stiamo parlando solo di quanto il pubblico sia disposto o meno ad accettare gli elementi fantastici, perché Star Wars NON è fantascienza, al massimo è fantasy e questo molti che sfoggiano il patentino da “Fan numero 1” ancora non lo hanno capito, insomma la posta in gioco è massima, l’imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro …Tiratissimi, s’infarinano, s’alcolizzano e poi s’impastano su un albero – boom!

…Nasi grossi come quelli di Kylo Ren Boom! Che diventano più rossi di un livello di Doom.

Quello che trovo davvero sbagliato de “Gli ultimi Jedi” è la sua struttura. I personaggi vanno e vengono, ma spesso i loro singoli archi narrativi girano nel vuoto, allungando il brodo fino a 152, anche eccessivi minuti. Ok, parliamo dei singoli personaggi!

Finn: Il personaggio di John Boyega è quello che esce pesantemente ridimensionato, nel secondo tempo di Episodio VII era costretto a fare la spalla comica, qui nell’immobilismo della Ribellione (nessuno prende una decisione per rompere l’assedio) lui s’imbarca in una missione da videogioco che sembra un’ideale continuazione dei “giringiri” spaziali di Episodio II. La parte ambientata in quella specie di Montecarlo spaziale, è una brutta versione Star Warsiana di James Bond che serve a dare un’idea di quanto l’Impero il Primo Ordine sfrutti la povera gente, ma è anche la porzione di trama più banale e noiosa. La storia di Finn il codardo traditore ne esce molto banalizzata rispetto al potenziale, ma ehi! Abbiamo un personaggio con gli occhi a mandorla, no? Il mercato orientale è già nostro!

«Finn cosa fai in questo film?» , «Bah, te l’ho detto: giro, vedo gente, mi muovo, conosco, faccio delle cose» (Cit.)
Capitano Phasma: Non pervenuta. Era dal primo film che si sperava che “Testa metallizata” diventasse un personaggio, cosa è servito far venir giù Gwendoline Christie (la Brienne di Giocotrono) per tenerla tutto il tempo sotto un casco e farla combattere in un paio di mosci combattimenti? Gettare soldi fuori dalla finesta, anzi a questo proposito…
Sir Alec Guinness, a 63 anni era più dinamico di voi.

Amilyn Holdo e DJ: La prima è interpretata da Laura Dern con la parrucca brutta (tanto per cambiare) impegnata a recitare la parte della tizia odiosa che ignora il concetto di “Pilota automatico” (avete capito di che scena parlo, no?), poi c’è un fantastico Benicio del Toro con parlata balbettante che dice cose tipo non farsi coinvolgere e fatevi pagare che poi è il motivo per cui sta qui. Insomma, sembra che alla Disney vivano col timore di poter sembrare poveri, quel che hanno ostentano, tutto il resto invidiano, e se possono comprarsi la Fox, perché non Benicio?

Lasciate che Benicio ci mostri, il CA che gliene frega.

Snoke: Se il primo ordine ha il compito di coprire il ruolo che nella prima trilogia era ricoperta dall’Impero, Snoke è un Imperatore 2.0, un personaggio fermaposto, facente funzione di Imperatore. Serve che l’ordine dei Sith abbia un capo potente? Chiamiamolo Snoke e lasciamo che Serkis faccia quello che gli riesce meglio mentre rifacciamo la scena finale de Il ritorno dello Jedi.

«Ripetete dopo di me: Questo non è il finale del Ritorno dello Jedi»

Un personaggio pronto per essere approfondito nel materiale legato all’universo espanso di Star Wars, se non fosse che la Disney ha pisciat… ehm, dichiarato di non voler tener conto del vecchio universo espanso per questa nuova trilogia. Bah paradossi!

Poe Dameron: 
La figura del ribelle che diventa un ottimo leader è un archetipo narrativo vecchio quanto la galassia stessa, Poe Dameron risponde perfettamente a questo canone, ma senza più Harrison Ford in giro, finalmente il personaggio cammina sulle gambe, ha lo spazio giusto ed è anche uno dei pochi a completare un arco narrativo quanto meno sensato.

Rey: Hayden Christensen è un cane a recitare, tutti d’accordo? Allora abbiate le palle di ammettere che Daisy Ridley non è da meno. La poveretta lancia sguardi a caso, quando le chiedono di usare la Spada Laser ci ritroviamo la gag (patetica) del pietrone e uno dei combattimenti con spade laser peggio coreografato di sempre. Sorvolo sul fatto che temo abbia già abbracciato le cattive abitudini della compianta Carrie Fisher quando girava Star Wars, davvero, velo pietoso.

Alle brutte, è già pronta per “Trainspotting 3”.

Inoltre, il grande mistero intorno ai genitori di Rey viene risolto in mezzo dialogo, una scelta (volutamente) anti spettacolare molto apprezzabile che, però, a me, noto malpensante (quelli che malpensano…), convince che la Disney abbia pescato tra le teorie in rete esposte dai fan e dopo una riunione con marketing abbia optato per quella più in voga: Rey è la figlia di Palpatine Obi-Wan Jabba the Hutt nessuno! Che poi è anche la scelta migliore, perché lei è una nessuna, ma non per Kylo Ren. Ed io ci ho creduto! Cazzo se ci ho creduto, se Rey avesse allungato quella mano, abbracciando il lato oscuro, allora sì che questa storia avrebbe preso una piega davvero nuova!

Kylo Ren: Continuano a trattarlo come il ragazzino con le crisi isteriche, se non altro si è liberato di quell’inutile maschera e possiamo finalmente vedere quanto Adamo Guidatore sia BELLISSIMO! Va bene? E’ talmente bello che può permettersi di stare metà film con i pantaloni ascellari!

Che bell’ometto! Vi ho già detto quanto è BELLO questo ragazzo?

Mamma mia quanto è bello Adam Driver, un po’ meno bello il pessimo uso del campo/controcampo con cui Johnson s’inventa quello che io ho ribattezzato come “Lo Skype della Forza”, ora i Jedi possono comunicare Vis à Vis non lo sapevate?

Inoltre con la sua spada “DemoSithiana” può fare anche lo spiedo per il Kebab.

Purtroppo, Kylo ha ancora bisogno di uno dei personaggi del vecchio cast per funzionare, è il ragazzino tradito dal suo mito, che per reazione segue l’esempio sbagliato. Questa nuova trilogia è sua, vediamo se nel terzo film si prenderà il proscenio, sarebbe pure ora.

Yoda: Non ho mai nascosto che sia il mio personaggio di Star Wars preferito, quando ho visto quelle orecchie ho pensato: «Ecco! Ecco che ora me lo sputtanano!» non sono mai stato più felice di sbagliarmi come questa volta. Se la ridacchia come quando lo abbiamo conosciuto ne L’Impero, personalmente avrei evitato di fargli alzare la manina come se avesse guadagnato il potere di Thor di direzionare i fulmini, da Johnson ormai queste finezze non me le aspetto più. Ma la sua conoscenza della Forza è totale, no? Tanto da sapere quando un fulmine colpirà proprio quel vecchio albero che il suo vecchio (in tutti i sensi) Padawan prima voleva bruciare e poi si affanna a cercare di salvare. Il Maestro che torna proprio quando c’è più bisogno di lui per dare l’ennesima grande lezione di vita. Una scena che batte il cameo di Darth Vader in Rogue One ed entra dritta sparata tra quelle scene di Star Wars che vi torneranno in mente quando vi chiederanno: ma perché ti piace sta roba con i Jedi?

«Intorno a me loro sono, ma sentirsi meglio, si»

Luke Skywalker: Mark Hamill è ENORME! Dopo una vita passata ad essere oscurato per fama da Harrison Ford, ricordato solo per Luke, un personaggio monodimensionale che funziona solo perché è un bravo ragazzo, qui Hamill tira fuori una prova magnifica, io spero di cuore di vederlo in tutti i film e non solo come doppiatore, quello ha già dimostrato ampiamente di saperlo fare alla grande.

Quello che c’è di buono ne “Gli ultimi Jedi” per quanto mi riguarda è tutto legato a Luke, no, non parlo di quando Rian Johnson gli chiede di esibirsi nella mungitura che mi ha fatto pensare a quella di Woody Harrelson in “Kingpin” (1996), dove la mucca non c’era, anzi c’era, ma era un toro.

«Per me… numero uno!» (Cit.)

Parlo proprio del fatto che non si può pretendere che ora che siamo maturi (infatti stiamo qua a scannarci per Star Wars) lo siano anche dei personaggi che sono patrimonio di tutti. Mi riferisco al fatto che questo vecchio Jedi barbuto è l’unico che incarna i personaggi che i nostri complicati tempi moderni richiedono, ovvero eroi con luci ed ombre come quelli di Rogue One.

Luke come Obi-Wan prima di lui, ora sa cosa vuol dire perdere un allievo passato al lato oscuro, con la colpa aggiuntiva di essere stato il responsabile. Lui, che è diventato una leggenda sua malgrado, come Mark Hamill incastrato in un mito più grande di lui, Luke evolve più in questo singolo film che in tutti quelli precedenti e poi se ne va come lo abbiamo conosciuto, come ha vissuto, con lo sguardo rivolto all’orizzonte, anche se non più al doppio tramonto di Tatooine.

Una cartolina di Luke e Rey, in esilio ai Trulli di Alberobello.

Quell’ultima battaglia con il sale al posto della neve è uno di quei momenti che dimostra che se vuole Rian Johnson sa dirigere, ma sale di colpi grazie all’entrata in scena di Luke, che è un colpo di teatro che mi ha fatto pensare “Noooo figata!” e mi ha fatto sentire scemo, perché è chiaro che era tutto un trucco, la barba e i capelli ordinatissimi di Luke erano un enorme indizio.

Luke che fa il bullo è stato molto criticato, ma quella scena lì richiedeva almeno una “Frase maschia” che qui è sostituita da quella spolverata di spalle che fa davvero il suo dovere. Tanti anni di pallacanestro mi hanno insegnato che se difendi contro uno noto per perdere facilmente le staffe, l’unica cosa fa fare e provocarlo, magari con un bel: «Ci vediamo ragazzino».

Jedi barbuto, sempre piaciuto.

“Gli ultimi Jedi” è un film pasticciato, se fosse preso come modello per i seguiti, ci sarebbe poco da stare allegri, ma ora che Mark si è esibito nel suo canto del cigno, che Harrison è stato finalmente accontentato (voleva Solo morto dai tempi de Il ritorno dello Jedi) e Carrie è volata in cielo, ma non come intende Rian Johnson, a meno di non rendere assoluto protagonista Peter Mayhew, Episodio IX dovrà per forza raccontarci la storia di Kylo, Rey, Finn e Poe come avrebbe sempre dovuto fare … Poi ti ricordi che Episodio IX sarà diretto di nuovo da GIEI GIEI Abrams e allora mi viene voglia di citare Jack Burton!

Outro/ESCO

La Bara Volante atterra su Dagobah, un Cassidy vecchio e barbuto scende, restituisce gli occhialoni al suo Maestro e si siede accanto a lui a guardare un albero bruciare.

Yoda: «Tornato su sei, in tondo in tondo tu andato»

Cassidy: «Ho imparato una cosa, però, Maestro»

Yoda: «Ad usare la punteggiature non credo»

Cassidy: «Come avrei potuto? Lei mi parla in sardo Maestro»

Un coppino fortissimo dato con la Forza raggiunge Cassidy sulla nuca

Cassidy: «Ahio! …Ho capito va bene, niente battute. Ho imparato che una trilogia idealizzata diventa irraggiungibile e che gli ultimi Jedi saranno gli ultimi…»

Yoda: «Testardo tu sei, ma ogni tanto le cose capisci tu»

I due strambi figuri restano seduti in silenzio, ondeggiando la testa a ritmo di musica, guardando il grande albero in fiamme.

Vi ricordo tutti gli altri commenti dedicati ai film della saga di Star Wars, che trovate QUI.

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