Un anno fa gli uomini di un commando specializzato operante durante la Guerra dei Cloni vennero dichiarati irregolari dall’ordine 66. In fuga, si rifugiarono nello spazio vivendo in clandestinità. Sono tuttora ricercati, ma se avete un problema che nessuno può risolvere – e se riuscite a trovarli – forse potrete ingaggiare il famoso Bad Batch… Pamapara pa! Pa pa pa! No scusate, forse mi sono fatto prendere un po’ la mano.
Finalmente l’equilibrio nella Forza è stato raggiunto, cacciato via l’oscuro imperatore dei nerd (quel cretino di GIEI GIEI), Disney ha finalmente deciso di mettere nelle capaci mani di Dave Filoni tutto l’universo di Star Wars. Il nostro continua così la sua opera e se proprio l’anno scorso la bellissima Clone Wars ha trovato la sua sfavillante conclusione, ora il suo testimone è stato raccolto da “The Bad Batch” che ha il compito di essere allo stesso tempo seguito e spin-off.
La Clone Force 99 infatti, aveva esordito proprio negli ultimi episodi di Clone Wars, attirando subito l’attenzione, distinguendosi immediatamente dai “Reg”, i cloni standard impegnati in battaglia, questo gruppo di soldati sono un lotto di cloni venuti fuori con qualche piccola anomalia genetica, uguali quel tanto che basta da essere tutti doppiati in originale da Dee Bradley Baker, ma con caratteristiche tali da renderli un’anomalia. Comandati da Hunter, sergente e leader del gruppo, con sensi sviluppati e fascia rossa alla Rambo, la Clone Force 99 è una squadra dai multipli talenti, come Echo, clone con parti del corpo meccaniche un vero computer vivente, pronto a supportare Tech esperto di elettronica e decriptazione, per poi passare ai muscoli del gruppo, ben rappresentanti dal gigantesco (e un po’ tonto) Wrecker, ultimo ma non meno carismatico, il tipo tosto del gruppo, stuzzicadenti in bocca (universale simbolo di “ignoranza” cinematografica) e cicatrice a forma di mirino su un occhio, Crosshair è il cecchino del gruppo e anche il mio preferito, almeno fino alla svolta che conferma la mia insana passione per i cattivi.
“The Bad Batch” creata da Dave Filoni per la regia di Brad Rau, ha come protagonisti questa banda di gatti senza collare, dal loro punto di vista assistiamo agli eventi del drammatico ordine 66 , impartito dall’Imperatore Palpatine per costringere i soldati Cloni a rivoltarsi contro i Jedi uccidendoli tutti senza pietà. Una rivolta che non ha effetti sui componenti della Clone Force 99, in quando cloni irregolari sono privi del loro chip inibitore, anche se a dramma si aggiunge dramma, perché il fighissimo Crosshair, fedele al principio per cui «I soldati eseguono gli ordini», rigorosamente pronunciato con la sua voce bassa da aspirante cattivone, abbandona il gruppo subito come Jack Frusciante per affiliarsi con il neonato Impero. Una spaccatura in seno al gruppo che prometteva un certo livello di dramma, che ve lo dico subito, nella prima stagione di “The Bad Batch” ha un po’ latitato, iniziamo dai lati negativi di questa serie.
L’animazione è quella di “Clone Wars” quindi splendida, ma “The Bad Batch” pare risentire dell’enorme successo di The Mandalorian, da cui prende in prestito fin troppe dinamiche. Già perché presto la Clone Force 99 si imbatterà in Omega, una ragazzina promettente anche lei frutto del lavoro di clonazione dei Caminoani, che diventerà la mascotte prima e poi parte integrante della Clone Force 99. Inutile girarci attorni, la ragazzina nel gruppo dovrebbe rappresentare il punto di vista dei più giovani, ma per ora tra Omega e il lotto sbagliato di Cloni, sembra di assistere alla replica delle dinamiche tra il Mandaloriano e Grogu Baby Yoda, solo con personaggi meno carismatici.
Si perché una cosa è entrare a gamba testa tra i “Reg” di Clone Wars, con armature da combattimento più cazzute e l’atteggiamento di chi gioca secondo le proprie regole, un altro paio di maniche è sostenere un programma proprio da protagonisti, in tal senso la Clone Force 99 lascia un po’ a desiderare, incastrata in una porzione di episodi centrali, tutti auto conclusivi, tutti in stile A-Team, con i protagonisti impegnati a portare giustizia ai bisognosi, che hanno inevitabilmente creato un senso di déjà vu nel pubblico. Per assurdo i personaggi più efficaci sono le vecchie glorie, basta veder tornare il mitico Rex in un solo episodio, per vedere quanto manca ancora in termini di carisma alla Clone Force 99, per conquistare per davvero il pubblico.
Anche per il finale di stagione era lecito aspettarsi più pathos con l’annunciato scontro con Crosshair, però non me la sento di sparare a vero su “The Bad Batch”, anche perché i lati positivi non mancano. Ad esempio l’animazione già stupenda, fa un ulteriore salto di qualità rispetto a “Clone Wars”. Il risultato è esteticamente bellissimo e se nella serie appena conclusa l’azione era curata, ben coreografata e avvincente, con soldati ancora più esperiti come protagonisti, l’azione non può che migliorare, infatti da questo punto di vista lo spin-off è promossa a pieni voti.
Quello dove poi “The Bad Batch” eccelle è nel raccontare quella porzione di storia dell’universo di Star Wars che ancora manca. Cosa è accaduto nei primi anni dell’Impero? Come siamo passati da un esercito di cloni di Jango Fett ai soldati Imperiali che sparano sempre storto agli assaltatori? Da questo punto di vista la prima stagione di “The Bad Batch” si gioca le sue carte migliori, ambientata così bene in un mondo e una galassia in cui gli equilibri, la valuta e la gerarchia sta cambiando diventando sempre più oscuro e totalitaristico, una terra selvaggia e inesplorata – per buona parte del pubblico che Star Wars lo conosce solo per i film – in cui vediamo muovere i primi passi della resistenza, il tutto dal punto di vista di questa stramba banda di cloni.
Ormai lo sappiamo come lavora Dave Filoni, tanta cura per la continuità e ancora più lavoro in prospettiva, Filoni prepara oggi i colpi di scena di domani, ed è sempre stato molto bravo a far crescere i suoi personaggi (guardate che carriera ha fatto Ahsoka Tano), quindi sono sicuro che Omega e tutti gli altri avranno tempo di conquistare i cuori degli spettatori, Clone Wars è migliorata nel corso delle stagioni, sono sicuro che sarà lo stesso anche per “The Bad Batch”.
Anche perché nulla mi toglie dalla testa che questa struttura, con serie spin-off che porta avanti la storia, sarà anche la strategia che Filoni cercherà di applicare a “The Mandalorian”, ma questo lo vedremo prossimamente, intanto sono felice che il testimone di “Clone Wars” sia stato raccolto, mentre aspetto la seconda stagione per la Clone Force 99, potrò finalmente dedicarmi al recupero di “Star Wars Rebels”, come sempre, che la Forza sia con voi!
Sepolto in precedenza sabato 18 dicembre 2021
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