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Star Wars – The Bad Batch – Stagione 3 (2024): Clone Force 99, rompete le righe

L’idea stessa di rinunciare alla Clone Force 99 mi addolora, perché lo spettacolo nato da una costola di The Clone Wars e pensato per traghettare la saga fino a Solo o per essere ancora più precisi al primo capitolo di Guerre Stellari, giunge alla sua conclusione. Brutta notizia, lo so.

Dopo non una ma due stagioni, le avventure dell’agguerrito lotto di cloni fallati riprende le ostilità esattamente da dove li avevamo lasciati: spezzati, con un componente in meno e alla ricerca di Omega, portata sul monte Tantiss, una base dell’impero dove vengono effettuati studi sui cloni, alla ricerca del famigerato valore M. Essù dai, non è poi così difficile intuire di che cosa si tratta, anche se non indovinerate come mai all’Impero interessa così tanto.

Una sofferenza, ma tutte le cose belle prima o poi finiscono.

La serie creata da Dave Filoni nel 2021 e curata dalla regia di Brad Rau e la direzione artistica di Kilian Plunkett, riesce ad essere basata in parti uguali sulle scene d’azione e sulle dinamiche tra personaggi. Accusata troppo frettolosamente di essere una sorta di versione animata di The Mandalorian, per via dei guerrieri con elmo che proteggono un, anzi una infante, “The Bad Batch” ha saputo dimostrare di essere ben altro, anche grazie alla crescita di un personaggio come Omega, da sempre barometro della serie.

Sul fatto che sia innegabile anche un miglioramento riguardo all’animazione, non serve nemmeno perderci troppo tempo, la terza stagione ha il compito di concludere anche le lunghe trame orizzontali, non è un caso se reclusi (come il titolo del primo episodio), Omega e il mio preferito, il cazzutisismo Crosshair, patteggiano per la prima grossa evasione della stagione, ma non l’unica, vi avviso.

Scalcia culi di professione, un vero bastardo con un arco narrativo da completare.

Il membro reietto della Clone Force 99 sarà vitale per una lunga evasione e il successivo ma inevitabile riavvicinamento con il resto del gruppo, che si consuma come al solito con parti uguali d’azione e di confronti verbali riusciti, visto che i personaggi hanno avuto tempo e modo di evolvere a dovere, come accade ad esempio nell’episodio 3×05 (“Il ritorno”).

A proposito di soggetti poco raccomandabili: Asajj Ventress.

Per scoprire il mistero dietro al valore M, la Clone Force 99 (o quello che ne resta), dovrà fare i conti con l’Impero sempre più vasto e potente, magari attraverso alleanze, anche se temporanee e di comodo, con chiunque, se losco non importa, quello che conta è il risultato, specialmente in tempi oscuri che si avvicinano a una nuova speranza ma che di nuove speranze, se hanno sempre meno. Va detto però che una menzione speciale se la merita il fighissimo episodio “Juggernaut” (3×12), un’estrazione dove i nostri rombano sono uno di questi…

… Ed è subito Fury Road!

Il capitano dell’Impero, simpatico come una spinta alle spalle mentre stai scendendo le scale, oppure la mercenaria Fennec Shand, fino ad arrivare al ritorno di Asajj Ventress, con un ruolo coerente anche se a suo modo inedito. Sono tutti personaggi con cui la Clone Force 99 dovrà interfacciarsi pur di ritrovare Omega.

Ming-Na Wen è sexy anche in versione animata (però dal vivo resta meglio)

Inutile girarci attorno, “The Bad Batch” è riuscita a guadagnarsi, sul campo ovviamente, una credibilità che altre serie di Star Wars più blasonate non hanno minimamente, ad esempio posso dire che almeno una puntata, qui si avvicina per tematiche e stile ad una serie vortuosa come Andor. Mi riferisco all’episodio 3×10 (“Crisi d’identità”), in cui una scienziata dell’Impero, capisce quanto possa essere difficile portare a termine il compito che ti è stato assegnato, se quando devi farlo devi guardare qualcuno negli occhi.

Quando che realizzi che l’Impero non vale il mito del posto fisso.

Una serie quasi circolare questa terza stagione che inizia e finisce con un’evasione, prima del gran finale, quello che chiude – ahimè! – le avventure della Clone Force 99. “Arriva la cavalleria” è il titolo giusto per la loro ultima apparizione, almeno nella loro serie, per il nostro lotto fallato di cloni, tra arti mozzati (come da canone di Star Wars) e una pioggia battente che rende tutto più drammatico, va in scena la loro ultima azione militare, che allo stesso tempo completa anche gli archi narrativi dei personaggi. Inoltre la scena prima dei titoli di coda, con un salto in avanti di alcuni anni, non fa che confermare la bontà di una serie che ha saputo emanciparsi dai Jedi e dagli Skywalker, raccontando la vita dei cloni, ma soprattutto dei soldati, nati anzi pardon, clonati tra una guerra (stellare) e l’altra. Posso dirlo? Mi mancherà la Clone Force 99, ci volevano loro per festeggiare questa giornata… May the 4th be with you!

Soldati, rompete le righe!
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