Whissell e Yoann-Karl Whissell, voi cosa mi dite? Vi prego urlate fortissimo:
Sono i tre registi dietro a quell’adorabile bombetta di Turbo Kid, perché non ho la forza di riscrivervi i nomi!
Sono proprio loro e sono tornati, il loro nuovo film
presentato con un discreto successo all’ultimo Sundance film festival, sembra
la versione anni ’80 di un pezzo famoso di Bryan Adams. Ora, ogni tanto
preferisco ricordarlo, bisogna dire che quando sei ad un film festival, dopo
dieci film serbocroati con un dialogo ogni fine primo tempo, appena ti capita
di vedere un titolo che somiglia ad un film, di solito si urla al miracolo, motivo
per cui molti film usciti dai film festival solitamente possono far storcere
più di un naso. Ma non è sicuramente il caso di “Summer of 84”, andate pure
sereni, perché il nuovo film di François, Anouk e Yoann-Karl (da qui in poi
solamente noti come “I Trettrè”) è una pellicola capace di coinvolgerti, anche
se il mistero al centro della trama non è certo di impossibile risoluzione. Vi
assicuro che vale la pena arrivare fino alla fine perché è un filmetto in grado
di sorprendere, è bello come quel gioiellino di Turbo Kid? No, non raggiunge
quei livelli, ma proprio per il suo essere più canonico, potrebbe piacere anche
ad una fetta più grande di pubblico.
tra la poltrona e il divano con la sua mole si nota comunque, anche se lui cerca
di passare inosservato, sto parlando dell’elefante nel soggiorno. Il nostro
Dumbo si chiama Stranger Things, perché tanto nell’anno di grazie 2018 ogni
cosa legata alla malinconia anni ’80 ha la fortuna di mettersi in scia alla
celebre serie di Matt e Ross Duffer, oppure la sfiga di arrivare dopo di essa.
Nel caso di “Summer of 84” Dumbo mi ricorda di dirvi che se al posto dei Walkie
Talkie, i giovani protagonisti avessero usato UOOOOSAP per comunicare, la trama
non sarebbe cambiata di un millimetro e il film avrebbe potuto tranquillamente
intitolarsi “Summer of 2018”, ma proprio perché il film è ambientato in una
cittadina della provincia americana nell’estate del 1984, fioccheranno i
paragoni con Stranger Things, ma ribadisco, tenete duro fino agli ultimi 15
minuti, in cui il film sembra finito, invece si gioca il suo colpo migliore, perché
di fatto questo film è
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Ma abbiamo anche chi consegna i giornali in stile Paper Girls. |
Cosa ci ha insegnato “Stand by Me – Ricordo di un’estate”
(1986)? Tante cose, tipo di non fare il bagno nelle pozze che troviamo nei
boschi e che nessuno avrà mai più gli amici che aveva a 12 anni, ma anche che l’estate
è il periodo giusto per ambientare un romanzo di formazione. “Summer of 84” è
proprio questo inoltre, come si potrebbe vagamente intuire dal titolo, è
ambientato nell’estate del 1984 in un paesino della provincia americana come
Cape May, Oregon. Ve lo dico per esperienza, se vivi in un posticino di
provincia le estati e gli inverni possono essere lunghissimi.
svariati ragazzini, tutti vittime di un serial killer ancora misterioso, almeno
finché Davey Armstrong (l’azzeccatissimo Graham Verchere) non deciderà di
indagare! Il ragazzo ha lo stesso problema dei suoi amici, ma di tutti i 15enni
del pianeta, ovvero ormoni che fanno le sgommate nei piazzali e nessuno
possibilità di dar loro sfogo come vorrebbe, tipo con la sua bella ex
babysitter Nikki Kaszuba, biondina con il compito di rappresentare l’interessa
amoroso del protagonista, e per quanto ben rappresentata dall’attrice Tiera
Skovbye, sembra il solito personaggio femminile scritto da un uomo, anzi due,
visto che gli sceneggiatori sono Matt Leslie e Stephen J. Smith.
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In ogni caso resta piuttosto guardabile in linea di massima. |
Ma Davey ha anche altre passioni, ama il cinema di Spielberg
(infatti ogni scusa è buona per rivedersi Incontri ravvicinati), i romanzi avventurosi degli “Hardy Boys”, serie di gialli per
ragazzi popolarissimi negli stati uniti, che torneranno buoni per la sua
indagine, peccato che Davey sia anche un fanatico delle cospirazioni, una
specie di Fox Mulder ante litteram che crede a tutto, agli alieni, al Bigfoot,
e se vivesse nel 2018 probabilmente anche alla terra piatta, tutti argomenti
non proprio a suo favore quando cercherà di convincere tutti che l’assassino di
Cape May è Wayne Mackey (Rich Sommer).
Ehm, dovrei aggiungere, il poliziotto Wayne Mackey, il
solerte e molto ben visto nella comunità rappresentante della legge Wayne
Mackey, maschio bianco tra i 30 e i 40 anni, scapolo, che nel tempo libero
lavora parecchio al suo giardino e tiene una stanza nello scantinato chiuso con
un lucchetto. Davey lo ha visto in una scena che ricorda il modus operandi per
accalappiare le vittime del Bufalo Bill di “Il silenzio degli innocenti” (1991).
Si ok, però come si fa a dimostrarlo? Qui entrano in gioco gli amici di Davey!
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Vorrei citare un pezzo famoso dei Thin Lizzy, ma non è degli anni ’80 quindi non posso. |
Gruppetto con casa sull’albero in stile Scuola di Mostri, che più classico non può essere: Il ribelle Rock Tommy
“Eats” Eaton (Judah Lewis), il ciccio con i capelli ricci Dale
“Woody” Woodworth (Caleb Emery) e il nerd occhialuto Curtis Farraday
(Cory Gruter-Andrew). Ve lo avevo detto che più classici di così non potevano
essere no?
Ormai è chiaro che François Simard, Anouk Whissell e i Trettrè abbiano fatto degli anni ’80 la loro cifra stilistica,
Yoann-Karl Whissell
esattamente come in “Turbo Kid” qui non mancano le BMX e i sintetizzatori
assoluti protagonisti della colonna sonora del film. Come dicevo se escludiamo
questi dettagli, il film avrebbe anche potuto essere ambientato nell’estate del
2018, ma poi ci saremmo persi la possibilità di infilare nei dialoghi delle
citazioni a Poltergeist, ed
utilizzare tra le canzoni “Cruel Summer” delle Bananarama, scippandola impunemente
ad un film proprio del 1984 come “Karate Kid”. Visto che ho aperto il vaso di
Pandora delle citazioni, notevole lo scambio sugli Ewoks, definiti “Orsetti del cuore”.
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Avevo lo stesso pallone da basket (storia vera). |
“Summer of 84” non fa di certo dell’originalità la sua
forza, ci vuole anche un discreto coraggio (o una buona dose di pessimo
tempismo) per arrivare dopo Ready PlayerOne, il film che idealmente dovrebbe chiudere tutta questa mania della
malinconia anni ’80, e presentare una storia fatta di momenti già visti. Però
bisogna dire il gruppo di ragazzi che tiene d’occhio e prende nota delle strane
abitudini del poliziotto, diventa piuttosto appassionante, se quella roba
sbadigliosa di “Disturbia” (2007) ai tempi si era beccato altisonanti paragoni
con “La finestra sul cortile” (1954) di zio Hitchcock, a mio avviso nel suo
piccolo “Summer of 84” riesce a rendere meglio la vita di provincia, con
adolescenti che sono sfigati come lo eravamo voi ed io alla loro età. Diffidate da quelli
che a 15 anni erano fighi, lo dico sempre!
suo maggiore pregio, non serve essere appassionati di gialli (nemmeno quelli
per ragazzi degli Hardy Boys) per arrivare alla soluzione del giallo, anzi, la
trama spesso non fa proprio nulla per seminare falsi indizi e cercare di
trasformare lo spettatore a sua volta in un improvvisato detective. ma in generale tutto è
scritto bene quel tanto che basta da farti affezionare a buona parte dei
personaggi, o per lo meno quelli che servono per rendere il finale davvero
efficace, da qui in poi, anche se resterò molto (ma molto!) sul vago vi avviso:
SPOILER!
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“In quanto rappresentante della legge, vi consiglio di guardare il film prima di continuare a leggere”. |
Ad un certo punto della visione, mentre senza troppe
spiegazioni l’assassino di Cape May viene consegnato alla giustizia, inizia un
nuovo film, in cui la fama di paranoico di Davey gli si ritorce contro, un
risultato che puoi ottenere solo se hai una sceneggiatura abbastanza solida, ma
mentre seguivo l’intreccio mi sono detto: Pensa che figo se questo fosse solo l’inizio
per un secondo film intitolato “Summer of 94”? FINE del vago SPOILER!
trama si è giocata tutte le sue cartucce, però orologio alla mano, ci sono
ancora quindici minuti di pellicola, che probabilmente sono anche i migliori di
tutto il film. Qui il film si guadagna l’etichetta “Horror” dietro la
copertina del futuro Blu-Ray, ma soprattutto ha le palle di mordere, non vi
aggiungo altro, andate a vederlo e sono sicuro che vi piacerà.
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Il lungo, la bionda e il pacioccone. |
Anche se una spanna sotto quella bombetta di Turbo Kid (di cui i Trettrè hanno già
messo in cantiere un seguito, speriamo bene) “Summer of 84” ha tutto per
regalarvi 105 minuti ben fatti, non so quanto possano durante ancora gli anni ’80
per i tre registi, ma per ora sembrano serialmente intenzionati a dare una
risposta a Raf quando si chiedeva cosa resterà degli anni ’80: La filmografia
di questi tre!