Immaginate di essere nel 2004, il presidente degli Stati Uniti in carica è George “Dabliù” Bush, con la sua politica estera discutibile e quella interna caratterizzata dal “Patrioct Act”. Hollywood è divisa tra progetti che finiscono in lista nera perché considerati antipatriottici e uno sparuto gruppo di attori in aperta critica con la politica estera della Casa Bianca.
Per darvi un’idea dello spessore del ghiaccio su cui si pattinava in quel periodo, un dinamitardo come Oliver Stone, uno che non le ha mai mandate a dire, ha lasciato trascorre cinque anni pieni dalla tragedia dell’undici settembre prima di sfornare un film a tema, comunque discusso perché applaudito – a sorpresa – anche dai conservatori come World Trade Center. Con tutto questo nervosismo nell’aria, ben prima che anche Stone dicesse la sua, esattamente vent’anni fa arrivavano Trey Parker e Matt Stone con un titolo in grado di prendere per il culo governi, attori, bellicosi dittatori all’esterno, francesi e ovviamente come da loro abitudine anche Alec Baldwin. Quando distribuivano la faccia come il culo, i creatori di “South park” erano già passati il giorno prima a vandalizzare il banchetto.
Dopo aver dato fuoco al pianeta con il bellissimo “South Park – Il film: più grosso, più lungo & tutto intero” (1999), il piano dei due era di esagerare ancora un po’ con un film che fosse una parodia a tutti i film d’azione, con una dedica speciale a Michael Bay (altro bersaglio fisso dei due) che a ben guardare, poteva funzionare anche come critica alla politica estera di “Dabliù”, perché ormai la parodia era scappata di mano e sedeva alla Casa Bianca.
Per metterci un po’ di guacamole, o meglio, un altro po’, perché non utilizzare la stessa tecnica della mitica Thunderbirds, se siete della mia leva probabilmente la ricordate, per avere qualcuno in grado di animare un intero film con la vecchia tecnica delle marionette, Parker e Stone si affidano ai migliori, mi riferisco ai Fratelli Chiodo che qui si superano, anzi, probabilmente è solo grazie alla “Supercrappymation” lei stessa una parodia della “Supermarionation” di Thunderbirds, sono riusciti ad evitarsi un visto censura vietato ai minori di diciotto anni, considerando che la scena di sesso è passata, solo perché le mille posizioni degne del Kamasustra vendono eseguite da bambolotti mossi dai fili.
Non saprei nemmeno da dove iniziare, in vent’anni non si contano le volte in cui ho visto e rivisto questo film, il numero è superato solo dalle volte in cui ne ho citato porzioni intere, passaggi o trovate geniali, anche qui sulla Bara. Non ho il minimo dubbio, avevo due missioni nel 2024, festeggiare i primi vent’anni di questo film e nominarlo ufficialmente un Classido, fatto!
Cosa vi dico sempre dei primi cinque minuti di un film? Ne determinano tutto l’andamento, “Team America World Police” fa esplodere il logo della Paramount e poi ci porta nella Francia che esiste solo nella mente di Michael Bay, quella dove sono tutti mimi e con i passanti che canticchiano “Frère Jacques”. Per mettere in chiaro il messaggio, nella primissima scena vediamo una marionetta, tirata per i fili da beh, un’altra marionetta, più chiari di così Parker e Stone non avrebbero proprio potuto, o forse sì, avrebbero potuto far saltare per aria Parigi in pure stile America… FUCK YEAH! Ed in effetti, lo hanno fatto, regalandoci il primo di tanti tormentoni.
Il primo lutto tra le fila del gruppo, permette a Parker e Stone di mettere su il loro beh, teatrino, avete presente tutti quei film dove arriva il tizio di turno ad assoldare uno per la sua agenzia, corporazione, squadra o beh, cosa e l’arruolamento sembra quasi un approccio a volte anche piuttosto losco? Lo abbiamo visto succedere in tanti film, “Team America World Police” con la questione della ehm, fiducia, ha messo la parola definitiva ed io francamente dal 2004 non riesco più a guardare quella tipologia di scene con gli stessi occhi.
Anche perché in questa geniale parodia che prende apertamente per il culo tutto e tutti, lo scontro diventa tra marionette che interpretano un ruolo, e marionette che interpretano la parte degli attori, ma in entrambi i casi sempre di marionette si tratta, quindi lo scontro è prima di tutto tra Gary e il resto della squadra, in particolare con Chris che più di tutti odia gli attori (le spiegazione arriverà inevitabile e grottescamente tragicomica), ma il gruppo deve collaborare lo stesso per evitare un 9/11 moltiplicato per cento… Un novemilacento!
Da ogni lato si possa provare a girarlo o voltarlo, “Team America World Police” è un capolavoro senza sterzo, bisogna essere amanti dell’umorismo irriverente dei due papà di “South Park” chiamo, che per certi versi sono gli unici rimasti a fare satira vera e quando sbarcano al cinema, anche parodia, visto che in molti momento sono loro i primi a giocare con la soluzione scelta delle marionette in stile “Thunderbirds”. I risultati sono spesso soluzioni meta narrative geniali, come il braccio del protagonista che causa fili non si allunga abbastanza, quindi bisogna cambiare inquadratura, oppure la sua corsa su una mini moto, lungo una strada a dimensioni umane che ci ricorda che comunque, stiamo guardando un film di marionette, fino a soluzioni spassosissime come le pantere nere di Kim Jong-il, questo film è un fuoco di fila di trovate che non risparmia nessuno, N-E-S-S-U-N-O.
Ci sono momenti musicali che ci ricordano “Pearl Harbor sucked”, fino a momenti da commedia che sarebbe brillanti in un film degli ZAZ, figuriamoci in uno con marionette attrici al posto di attori marionetta. Vogliamo parlare di Gary tra le fila dei terroristi («Jihad, Muhammad, baka, derka, sherpa» questo post scatenerà tutti i motori di ricerca sui potenziali terroristi, nel caso cercassero di oscurarmi, sappiate che la colpa sarà sempre di quelle merde di Blogger!) mentre cerca di fare “Il segnale”, no sul serio, spogliato di tutto resta una commedia da spanciarsi, solo che può davvero contare anche su tutto il resto.
Se di base fare una parodia dei film d’azione, diventa la perfetta occasione, nel 2004 nel mezzo dell’ammirazione Bush Junior, per prendere per il culo la politica estera americana, Parker e Stone sono i veri democratici, perché loro si scagliano contro tutti, a partire dagli attori della Screen Actors Guild, qui resa con l’acronimo di Film Actors Guild, brillantemente adattato in italiano in Gilda Attori Yankee, perché questo film potete guardarlo sia in originale che doppiato. Tanto il labiale sarà sempre fuori sincrono.
Tim Robbins, Sean Penn, Michael Moore, Helen Hunt, Susan Sarandon e chi più ne ha più ne sfotta, non si salva nessuno, a partire dalla gag che ha per sempre segnato la carriera di un certo attore, visto che lo riassume alla perfezione, ovvero Matt Damon il sui unico dialogo qui consiste nel ripetere in continuazione MEEEEITTT DEEEEIMON, geniale, anche se il problema davanti a film così è sempre lo stesso, il rischio di trasformare il post nella trascrittura del copione, che risulta brillante anche nella scena dopo i titoli di coda, che per altro, si prendeva già gioco della mania delle “scene post credits” prima che la Marvel le usasse per fondarci su un impero.
Di che vogliamo parlare esattamente? Della più lunga scena di vomito della storia del cinema o del miglior momento Disneiano di sempre fuori da un film non firmato da quel nazista dello zio Walt? Kim Jong-il che canta il suo malinconico pezzo si mette in tasca anche i seguiti di “Frozen” che non sono ancora stati girati, ma non esiste un passaggio di “Team America World Police” che non sia anarchicamente impeccabile, alcuni fondamentali su cui sono basati i film – non per forza solo d’azione – qui trovano la loro parodia definitiva, quella che in automatico, dal 2004 in poi, dovrebbe aver reso preistorici al cinema passaggi come il discorso motivazionale del buono di turno oppure beh, il “Training Montage”.
Per assurdo invece ci sono ancora fior fiori di film che si ostinano a vivere nel deserto nucleare lasciato dopo il passaggio di Parker e Stone, ignorando i veri discorsi motivazionali come quello sui cazzoni e le fighette, anche se devo davvero confessare i miei problemi (mentali) nei confronti di questo film, non esiste una mia singola playlist, che sia da corsa, da allenamento o quella che ascolto quando sono in auto che NON contenga, oltre all’ormai classica “America, Fuck Yeah”, anche il leggendario pezzo dell’allenamento accelerato di Gary, come abbia fatto a non morire soffocato dalla risate, la prima volta che ho sentiti «… Even Rocky had a montage» sono vent’anni che me lo chiedo.
Dal 2004 molto è cambiato, “Team America World Police” è ancora un cult per pochi, tanti non lo conoscono, molti lo guardano con sospetto per via delle marionette oppure lo etichettano (non a torto) come l’ennesima follia dei creatori di “South Park”, per quanto mi riguarda è l’ultima grande parodia cinematografica partorita dal cinema americano, una scheggia di anarchia in un momento in cui l’industria americana (e il Paese tutto) era assoggettato ad una politica estera sanguinosa, nel momento esatto in cui, nessuno, ma proprio nessuno, se la sentiva davvero di dire qualcosa contro il colonialismo americano della peggior specie, quei due matti di Parker e Stone non solo lo hanno apertamente preso per i fondelli, lo hanno fatto a pezzi e messo in musica. Parafrasando le immortali parole di un capolavoro diretto da uno che stranamente, ha raccolto anche la stima dei due registi (miracolo): Lei forse non è al corrente dei recenti avvenimenti, ma siamo stati presi a calci nelle palle da Parker e Stone!
Auguri “Team America – World Police”, grazie per aver insegnato al mondo come terrorizzare i terroristici, aver preso per il culo tutti in ugual misura e averci ricordato che come sempre, America… FUCK YEAH!
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