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The Bear – Stagione 2 (2023): passaggio Chef!

La serie rivelazione dello scorso anno, grazie al suo micidiale episodio pilota The Bear si è messa sulla mappa geografica, era dai tempi di “E.R.” che nessuno riusciva a portare lo stile di Chicago in una serie tv, in questo caso non di medici, ma di cuochi.

A Casa Cassidy il segno che la serie è stata moderatamente apprezzata lo abbiamo in cucina, visto che la Wing-woman mi affida tutti i lavori da commis, ma poi non mi vuole veder vagare come un orso per la sua cucina, ecco perché verso ora di cena mi esibiscono in vari «Passaggio Chef!» quando mi muovo in prossimità dei fornelli (storia vera).

La serie di Christopher Storer era chiamata alla prova del nove, come i suoi protagonisti, impegnati per tutta la seconda stagione a risistemare il fatiscente locale omonimo della serie, un lungo conto alla rovescia di dieci puntate in vista della grande riapertura, con il carico di ansia che tutto questo si porta dietro, intendo anche il banco di prova della seconda stagione oltre che dei personaggi.

Quando ti fai insegnare la ricetta della zuppa preferita di Linda Blair da Adam Warlock.

Posso dirlo? Beh si, siete qui per leggere il mio parere (visto che quando ne trovate uno diverso vi accigliate) per quattro o cinque episodi ho seriamente creduto che la mistica di Chicago non sarebbe bastata, con molti dei personaggi spediti (anche in Danimarca) a fare esperienza. Mi sembrava di stare guardando la versione patinata di quei tanti, troppi, programmi di cucina che infestano i nostri palinsesti ossessionati dall’impiattamento, poi è successa una cosa, poi è successa Jamie Lee. 

Degli applausi qui sarebbero graditi.

Incontrastata regina dell’urlo ed eroina di questa Bara, Jamie Lee Curtis ha di recente vinto il più celebre premio di recitazione del pianeta, per la parte di una contabile che fa 730 in un film che ha portato a casa molti Oscar facendo storcere e arricciare parecchi nasini cinefili, ed ora seguitemi nel mio ragionamento, un po’ intricato ma nemmeno tanto, eccomi che parto. 

Si può essere più o meno in (dis)accordo con l’assegnazione dei premi oppure fare come me sbattendosene e basta. Ma prendendoli come linea guida, se non per la singola prova, se volessimo considerare la statuetta assegnata come una conferma del talento, allora potremmo far finta che Jamie Lee il premio l’abbia portato a casa perché sa il fatto suo, come dimostra qui nell’episodio chiave della stagione, il 2×06 (Pesci). 

Quando sei sopravvissuto a undici stagioni con i Gallagher ma ora ti tocca la cena di Natale con i Berzatto.

Un passo dietro rispetto al conto alla rovescia per l’apertura, giù direttamente fino al (fantasma del) Natale passato in famiglia, l’origine di tutte le ansie del protagonista, in cui i Berzatto vengono interpretati dalla crema di attrici e attori che hanno fatto carte false pur di partecipare a questa serie. Attorno ad un tavolo che accoglie nomi grossi nome Bob OdenkirkSarah Paulson, Gillian Jacobs, John Mulaney e ovviamente Jon Bernthal, ma Jamie Lee si mangia tutti. 

«Fuori dalla mia cucina, è piena di coltelli, quelli che usa il mio amico Michael Myers hai presente?»

Mamma Berzatto ha nella pancia i riflessi di tutti i casini del figlio e in parte, dell’attrice che la interpreta, un corto circuito di “Amo così tanto i miei figli che li strangolerei” misto ad amore materno sottoforma di cibo da ingollare, magari non avete gradito la sua contabile, ma nelle stesso anno Jamie Lee Curtis ci ha regalato anche questa gran prova, qualcosa vorrà dire no? Premi o non premi. 

Dopo la scossa della puntata 2×06, la seconda stagione di “The Bear” cambia passo e non si volta più a guardare in faccia nessuno, il tirocinio da stagista di Richie (Ebon Moss-Bachrach sugli scudi!) nella puntata intitolata “Forchette” (2×07) è ufficialmente il mio preferito, complice il fatto che sia Richie-centrico, il personaggio con cui mi è più facile immedesimarmi uno che è così perché ascolta i Van Halen e che ascolta i Van Halen perché è così, però in una sola puntata cresce, trova dell’amore proprio e canta Taylor Swift in auto, mentre “duetta” con la prezzemolina (visto che si parla di cucina) Olivia Colman, che dove la metti recita alla grande, anche in cucina. 

«Ma andiamo! Sono il preferito di Cassidy!» 

Tanto ho trovato veder girare quasi a vuoto le prime tre o quattro puntate (perché in un conto alla rovescia sono gli ultimi secondi quelli che contano di più, anche se tutti contano), tanto mi sono gasato con le ultime, il finale di stagione 2×10 (The Bear) è l’apice di quello che spesso nelle storie americane manca, sacrificio, dedizione, lavoro duro portano a risultati, strano per molti personaggi americani che “nascono imparati” ma non per i cuochi di una città con le maniche tirate su come Chicago. 

Dove si può creare un piatto speciale anche partendo da una pizza a caso di Chicago, quella altissima, e dove la colonna sonora spesso fa la differenza. Con REM in vantaggio tre a due su i miei Pearl Jam (tre a tre se contiamo la cover di Throw your arms around me del solo Eddie Vedder) con scelte di classe come Half a world around anche se nel momento di massimo panico, con Richie che sale in cattedra, è uno dei miei pezzi del cuore dei Pearl Jam a guidare la carica. 

Richie in versione John Wick.

Difetti? A parte il motore diesel montato sotto il cofano di questa stagione? Un mio dubbio che riguarda i cuochi o Chef, altrimenti potrebbero offendersi. Ho un cugino nell’ambiente, per altro molto bravo, che a casa per cucinare una frittata, si chiude in cucina per non farsi vedere da nessuno. Una frittata sapete? Quella con le uova, cazzo so cucinarla bene anche io quella (storia vera), quindi dubito o almeno, lo trovo un elemento narrativo tutta questa generosità degli Chef nel condividere le loro conoscenze e i loro segreti, ma poco importa, ora che il “The Bear” è aperto, aspettiamo le prime recensioni, quelle le vedremo nella terza stagione. 

Intanto, per il parere di un palato ben più raffinato nel mio, che in cucina sono un vichingo alimentato a birra e frittata, passate a trovare Chef Lisa.

Sepolto in precedenza sabato 26 agosto 2023

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