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The Boys – Stagione 4 (2024): qualcosa qui è andato dannatamente storto

Ormai lo sapete, sono la persona peggiore del mondo (o almeno del mio condominio) per parlare della serie tv di punta di Amazon Prime Video, ovvero “The Boys”, non solo perché ritengo molto valido il fumetto originale di Garth Ennis e Darrick Robertson, quando più che altro perché sono certo che l’adattamento televisivo abbia mancato il bersaglio di un paio di chilometri.

Riassunto delle puntate precedenti per chi si fosse perso le vecchie Bare sull’argomento: “The Boys” è un fumetto fortemente debitore di Marshal Law (volete sapere da dove arriva il vostro amato Patriota? Questo è il fumetto che dovete leggere), nato dalla penna di un iconoclasta come il vecchio Garth, uno che si è fatto – anche giustamente – la fama di uno scrittore che odia i super eroi, quanto più che altro odia il modo in cui hanno saturato il mercato del fumetto americano. Esattamente come i loro adattamenti cinematografici e per il piccolo schermo hanno fatto più o meno dal 2008 in poi.

Se mi dite che non avete capito il suo ruolo nella storia al primo minuto, non vi faccio più amici, tiè!

“The Boys”, la serie tv di Prime Video è stata benedetta dal dono del tempismo, uscita in un momento in cui il pubblico sbuffava per i troppi prodotti pieni di “Super”, perfetto, peccato che abbia snaturato il senso stesso del fumetto di Ennis. Sono convinto che non solo molti pensano che i Boys del titolo siano gli stronzi degenerati in calzamaglia, ma che siano anche il loro unico motivo di interesse. Cazzo, siete pronti a correre in massa in sala solo perché vi hanno fatto un film dove D-Pool dice le parolacce e Wolverine indossa la tutina gialla, siete diventati identici ai nerd senza ritorno, solo che molti di voi non hanno mai letto un fumetto nemmeno per errore.

Tutto questo va a braccetto con il destino di Karl Urban, eterno secondo violino, perfetto per il ruolo di Billy il Macellaio (malgrado quella barba inutile) che ancora una volta nella sua carriera è riuscito a farsi sorpassare a destra. William “Billy” Butcher è allo stesso tempo il personaggio principale di “The Boys” (inteso come fumetto) che la principale nemesi, qui è stato oscurato da Patriota, personaggio che presso molto pubblico che di questa serie non ha capito un’infiocchettatissima (ma non è colpa vostra, è l’adattamento ad aver stravolto il messaggio), viene addirittura considerato un Anti-Eroe, perché? Perché ha sofferto da bambino? Per ogni momento “Schizzo” c’è comunque qualcuno castrato con i raggi laser dagli occhi, mi sa che dovete rivedere un attimo la definizione di “Anti-Eroe”.

Il motivo per cui questo adattamento non ha senso, il motivo per cui questo adattamento ha successo.

Volete un riassunto della situazione? Una cartina al tornasole di quando la serie non solo sia andata fuori strada, ma si sia schiantata di faccia contro un muro? Arriva dritta da Russ Braun, autore di molti numeri di “The Boys”, sostituto disegnatore rispetto al titolare Darrick Robertson, che dai suoi profili social ha riassunto alla perfezione la dimensione dello sbaglio, eccola!

Trova le dieci piccole differenze (e dite ciao ad un grande Ennissiano che fa capolino in questa immagine)

Da qui in poi io non avrei davvero molto altro da dire, “The Boys” piace perché fa leva su quel sentimento tardo adolescenziale che prima o poi spunta in tutti i lettori di fumetti, dopo una vita a leggere i classici Marvel e DC, ti viene voglia della stessa roba con super tutine ma che sia “da grandi”, per me ai tempi è stato Spawn, ma avevo quattordici anni, voi che scusa avete?

Nella nuova stagione di “The Boys” il brodo viene ulteriormente allungato, usando personaggi e dinamiche per fare metafora dei tempi moderni e risultando inevitabilmente già datati, perché nel frattempo la realtà è diventata ancora più matta o per lo meno, ha pienamente abbraccio il registro grottesco che tanto piace a Garth Ennis. Lo scontro tra fanatici conservatori di Patriota, contro i più liberali “Starlighter” riflette il quasi 50 e 50 degli aventi diritto al voto (o per lo meno, chi lo esercitato questo diritto) che era fino a poco tempo fa la situazione lasciata dalle ultime elezioni Trump/Biden, ma al momento in cui scrivo, mentre la quarta stagione di “The Boys” andava in onda, abbiamo avuto un orecchio mezzo mozzato da una pallottola e un passo indietro in favore di una nuova candidata, quindi “The Boys 4” è stato sorpassato (ovviamente a destra) dalla realtà.

Poppe: aiutano a distrarre da tutto, anche i contenuti controversi, dall’alba dei tempi.

Che poi, non sarebbe un problema se la serie avesse qualcosa da dire, ma oltre a mostrare versione più grottesche dello scenario attuale, con parodie dei film di super eroi (come “Training A-Train”, con il suo allenatore VIP) la storia non aggiunge molto, nemmeno la popputa nuova arrivata, eroina dei complottisti, satira che colpisce solo perché sempre su “Infernet”, vedo un sacco di ‘scistelli che nemmeno lo hanno capito che questa serie li starebbe prendendo per il culo. Se fai il tifo per Patriota due domande dovresti fartele, a patto di essere in grado di elaborarle.

“The Boys 4” mena il can per l’aia per sette episodi, si gioca una sottotrama che prevedeva Piccolo Hughie e Black Noir, già prevista nel fumetto e la trasforma nella puntata 4×06 (Dirty business) in cui Jack Quaid deve vedersela con la versione degenerata e locale di Batman, il trauma portato da casa dal ragazzo come si risolve? Con un abbraccio con Annie (Erin Moriarty) e vai così che vai bene. Anche perché per giustificare la differenza di potenziale tra i Sette e i Boys, ormai è stato dato più spazio a Starlight che a Butcher, senza la quale questa storia non potrebbe esistere, infatti nella versione televisiva non esiste, questa quarta stagione lo ha ben dimostrato.

Io, prima di colazione, mentre sento qualcuno che dice che la serie è bella, il fumetto no.

Perché una stagione intera che vive e muore sugli ultimi minuti dell’ultimo episodio cosa ha più da dire? “The Boys 4” per sette puntate fa finta di far saltare per aria lo status quo dei personaggi (l’evoluzione banalissima di Frenchie) e poi in mezzo episodio fa tornare tutto come prima, per questo non credo nemmeno tanto a quel finale, che sembra finalmente far varcare a “The Boys” un Rubicone da cui non si potrà tornare indietro, la guerra sembra dichiarata, ma ci crederei di più se la stagione numero cinque fosse quella finale, mentre per ora l’unica notizia è che i nuovi episodi arriveranno nel 2026, per allora non mi ricorderò nemmeno più l’ultima inquadratura, che ovviamente chi vede come protagonista? Un Super. In questo adattamento qualcosa è andato fottutamento storto.

Io, prima di tornare alla mia colazione, mentre sento qualcuno che dice che la serie è bella, il fumetto no.

Questo adattamento non è solo andato fuori strada schiantandosi contro un muro, ma è esploso spargendo fiamme e arti umani ovunque, che poi è il motivo per cui molto pubblico ancora lo guarda, anche se sarà sempre una versione all’acqua di rose di quello che scrive Ennis, perché puoi metterci anche le budella e le derive horror dell’episodio 4×05, ma senza personaggi veri come Butcher senza barba e Hughie senza capelli, dove volete andare se non contro un muro?

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