Dopo questa
Netflix potrebbe almeno regalarmi un abbonamento voi che dite? Non solo ho
commentato tutte e quattro le serie dedicate agli eroi urbani della Marvel Comics, ma per ognuno di essi ho sfornato anche il post con le citazioni, sì
anche per Defenders, quando faccio una
cosa mi piace farla bene. Ve lo dico subito da qui in poi SPOILER sulla prima
stagione di “The Defenders”.
dei Difensori non si scherza, specialmente con i Marvel-Fan di vecchia data. Creati, anzi no, messi insieme dal grande Roy Thomas (testi) e dal mitico Ross
Andru (matite) i Difensori hanno esordito per la prima volta nel 1971 sulle
pagine del primo numero di “Marvel Feature”.
guardarli sono un Non-Gruppo uniti dalla minaccia di un comune nemico, i
quattro personaggi più improbabili e storicamente solitari dell’Universo Marvel
si sono trovati a collaborare insieme. Stiamo parlando del Doctor Strange, il
mago supremo che da solo difende l’universo Marvel dalla magia maligna
(potreste aver visto il film). Namor
il Sub-mariner, eterno nemico/alleato dei Fantastici Quattro, il principe di
Atlantide con il caratterino tenero di uno squalo incazzato. A questi
aggiungete il solitario per eccellenza della Marvel, Silver Surfer l’argentato surfista che solca le stelle e giusto
perché questi tre non sono già abbastanza coloriti, mettiamoci un altro po’ di
colore (verde) con Hulk, non proprio il primo nome a cui si pensa quando di
tratta di giocare in squadra.
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Il grosso, il mago e il subacqueo (ora voglio anche loro riuniti al cinema!) |
Nel corso degli
anni i Difensori hanno contato tra le loro fila diversi eroi, ma è notizia
recente che la Marvel (sempre più allineata agli altri media, purtroppo) ha
intenzione di rilanciarli proprio con la formazione che abbiamo visto sul
piccolo schermo.
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La nuova squadra (con teschiato ospite speciale). |
La serie rispetta la tradizione del Non-Gruppo riunito per esigenza e con ben
poca voglia di un nome di battesimo. Sapete quale altra
tradizione viene rispettata? Eccola che arriva…
tranquillo per le strade di New York, quando scopri che nell’episodio 1×03
della prima stagione di Defenders, su
un cartellone pubblicitario spunta il faccione di Stan “The Man” Lee. Ora che lo avete
visto ditelo anche a Matt Murdock perché lui sicuramente non lo avrà notato.
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Chi lo vede per primo vince! … Scusa Matt. |
La Gao sul tetto che scotta
quel giardino pensile che si trova sopra un palazzo di New York? Sapete di che
parlo, quello che si vede in TUTTI i film. Ecco evidentemente piace molto a
Madame Gao perché proprio qui incontra per la prima volta (nella serie, non
nella sua vita) Alexandra (Sigourney Weaver), ed era lo stesso luogo dove aveva
conosciuto anche Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) nella prima stagione di Daredevil.
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“Spidey dietro di te Sigourney!” , “See vabbè ma con o senza Alien?”. |
Se poi vogliamo
dirla proprio tutta, sarebbe anche lo stesso giardino in cui Spider-Man parcheggiava
Mary Jane dopo averla salvata (tanto per cambiare!) nello Spider-Man di Sam Raimi. Tutta la mia solidarietà al povero giardiniere
pagato per tenere in ordine i fiori, con tutto quel traffico di eroi e super
cattivi che pestano l’erba e camminano sulle aiuole!
che succede in questa serie, Elektra torna in vita resuscitata dalla Mano per
effetto di quella che sembra succo di amarena, ma che nell’ultimo episodio
scopriamo essere il sangue del drago che ha donato i poteri ad Iron Fist. Il ritorno di Elektra
era quasi certo, visto che è stato uno dei momenti più discussi di tutta la
storia editoriale della bella assassina.
leggendaria gestione sulle pagine di “Daredevil”, Frank Miller rivoluzionò il
personaggio introducendo tra le altre cose proprio Elektra,
diventata presto una delle favorite dai lettori. Ci pensò proprio lo stesso Miller a
farla morire per mano dello spietato Bullseye prendendo a schiaffoni tutti i lettori del Diavolo Rosso.
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“Mi fa due etti di ninja tagliato bello sottile? Grazie”. |
Per Frank Miller
il personaggio aveva raggiunto la sua conclusione, ma su pressione della Marvel
che voleva continuare a Coff COFF sfruttare! Coff Coff la passione dei lettori
per il personaggio, Miller pubblicò il bellissimo “Elektra vive ancora” (1990)
una storia fuori continuity in cui il titolo è quasi beffardo. In realtà più
che una resurrezione si tratta di una bellissima e malinconica storia onirica
sulla metabolizzazione del lutto e per dirla fuori dai denti, anche uno dei più
bei capolavori sfornati da Frank Miller.
Marvel decise di far resuscitare davvero Elektra, Miller non la prese
benissimo ecco, motivo per cui non ha mai più lavorato per la Casa delle idee
(storia vera). Cosa centra tutto questo con “Defenders” beh anche qui Elektra…
Vive ancora, e poi volevo scrivere di un bel fumetto di Frank Miller posso?
1×07 durante un duello con Bakuto, la detective di polizia Misty
Knight perde il braccio destro affettato dalla lama del suo avversario,
conquistandosi così l’ultima caratteristica che mancava alla controparte
Netflix per essere davvero identica alla sua versione originale a fumetti.
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“Sapevo che dovevo andare a lavorare alla Distinta Concorrenza!”. |
Non so come
gestiranno la faccenda dei prossimi episodi o su quale serie lo vedremo, ma
nei fumetti Misty Knight ha sostituito l’arto perso con uno bionico costruito
per le dai… Tony Stark. Occhio perché questo potrebbe essere uno dei migliori
assist per collegare finalmente i personaggi dell’MCU televisivo a quelli dell’MCU
cinematografico. Brava Misty dammi il cinq… Ehm.
stesso episodio durante la mega rissa finale, Jessica Jones si diverte a prendere
per il naso Danny chiamandolo “Ironclad” invece che “Iron Fist”.
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“Non mi somiglia per niente” (Cit.) |
Ironclad è un
membro degli U-Foes, storici avversari dell’Incredibile Hulk, quindi prendetela
pure come una strizzatina d’occhio (di Jessica) ai Marvel-Zombie che conoscono fino all’ultimo personaggio Marvel, gente irritante, non li sopporto!
newyorkese ha sempre aleggiato sulle serie Marvel Netflix, Method Man ha fatto
una piccola comparsata (canora) in Luke Cage, mentre RZA enciclopedia vivente
dei film di Kung Fu ha diretto un episodio della serie Iron Fist.
una scelta sonora azzeccata, in fondo anche il Wu-Tang Clan sono nati mettendo
insieme il meglio degli eroi del rap di New York, in questo somigliano ai
Difensori. Sarà per questo che il loro pezzo “Protect Ya Neck”, tratto
dal loro primo disco “Enter the Wu-Tang (36 Chambers)” si sente durante la mega rissa che conclude la stagione.
ricorrenti legata a Jessica Jones è la porta del suo ufficio perennemente
scassata. Nell’ultimo puntata di Defenders finalmente l’investigatrice privata
decide di ripararla dando un nome alla sua agenzia, sulla porta leggiamo
infatti “Alias investigation”. Nome che deriva da “Alias” la serie scritta da
Brian Michael Bendis (papà del personaggio) in cui “Giessicaconlagiei” ha esordito
nel 2001.
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Citofonare GIESSICA, ore pasti. |
Suor Maggie
(in tutti i sensi) colpo di scena che conclude la serie, la Marvel ha deciso di
non farci attendere troppo per conoscere il destino di Matt Murdock. Pesto e
ferito (tanto per cambiare) l’avvocato giace in un letto quando una voce urla “Vai
a chiamare Suor Maggie”.
Frank Miller e David Mazzucchelli sulla pagine di “Devil: Rinascita” (1986)
(facciamo la più bella storia del cornetto di sempre e non ne parliamo più?),
la suora proprio in quella bellissima storia aiuta Matt a risollevarsi dalla
più grossa mazzata mai ricevuta in vita sua, fisica e morale.
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Storielle a fumetti riuscite piuttosto benino ecco. |
Questo lascerebbe
intendere che “Devil: Rinascita” potrebbe essere il prossimo ciclo di storie da
cui i tipi di Netflix pescheranno per la prossima stagione di Daredevil. Vedremo, proprio per questo non vi dico altro su Suor Maggie arrivateci da
soli (non è difficile), oppure leggetevi “Devil: Rinascita” mi ringrazierete dopo.
aspettando tutti da diversi anni, fin dai suoi primi scombinati esordi al cinema. Lo abbiamo visto in azione durante la seconda stagione di Daredevil, ma
anche in televisione la Marvel (incorreggibile) non perde il gusto per la scena dopo i
titoli di coda. Quindi se non volete perdervi il teaser trailer dedicato a
Frank Castle, proprio come fate al cinema non alzatevi fino alla fine dei
titoli di coda. Anche se su Netflix potete mandare avanti il cursore fino al
minuto che preferite se proprio non state più nella pelle.