In questa lunga seduta di esorcismo iniziata grazie al film
di Billy Friedkin, non poteva certo mancare una delle ultime incarnazione del
romanzo di William Blatty, ovvero la serie tv creata da Jeremy Slater che si
pone come seguito del film del 1973 ma anche di L’esorcista II – l’eretico.
“The Exorcist” finanziata da FX è ambientata nella città
natale di Friedkin, Chicago infatti non credo che sia un caso se nell’episodio
pilota uno dei personaggi indossi una maglietta con su scritto “Billy GOAT” in
cui l’acronimo (Greatest of All Time) mi è sembrato un omaggio al creatore,
molto appropriato in una serie a tema religioso no?
Un esorcista con dosi abbondanti di cazzimma Padre Marcus Keane. |
La prima stagione di “The Exorcist” ruota attorno a Padre Tomàs
Ortega (Alfonso Herrera), un giovane prete che risponderà all’aiuto della
famiglia Rance. Già perché mamma Angela (la mitica Geena Davis) chiederà
l’aiuto della chiesa per sua figlia adolescente Casey (Hannah Kasulka), che
pare seguire le orme di Linda Blair attraverso visioni, apparizioni e vomitando
le cose più disparate, spesso ancora viventi perché ve lo dico subito, a
livello di “schifiltore” questa serie lancia il sasso ma non nasconde la mano.
Le dinamiche sembrano di nuovo le stesse, un giovane prete
chiederà aiuto ad un esperto esorcista per venire a capo della situazione, ed è
qui che entra in scena la super star della serie, Padre Marcus Keane
interpretato da uno stropicciato Ben Daniels. Mentre Chicago è destinata ad
essere la prossima tappa della visita del Papa, il diavolo ci avrà rimesso lo
zampino per caso, oppure perché nel suo machiavellico disegno, puntava all’anima
di qualcuno in particolare? Nel prossimo paragrafo SPOILER!
Renny Harlin e Geena Davis si sposano, Renny Harlin e Geena Davis si mollano, Renny Harlin dirige un film dell’esorcista, Genna Davis recita nella serie tv. |
La svolta arriverà con il finale dell’episodio 1×05 (Chapter
Five: Through my most grievous fault) che nella scena finale strizza l’occhio
alla locandina del film del 1973 per rivoltare la trama come un calzino usato, perché a fare visita alla famiglia Rance è mamma Chris MacNeil, tornata a
visitare sua figlia. Già perché Geenona Davis in realtà interpreta una Regan MacNeil
adulta, che ha cambiato nome per evitare la troppa attenzione mediatica, come ci
viene ben raccontato nell’ottimo episodio successivo (1×06 – Chapter Six: Star
of the Morning). Fine del paragrafo
con gli SPOILER!!
Questa mossa coraggiosa pone la serie televisiva come un
seguito ufficiale dei film, ma vorrei potervi anche dire che il resto delle
puntate proseguono sullo stesso livello di entusiasmo, ma ad esclusione della
prova davvero convincente di Ben Daniels, bravissimo ad interpretare un
personaggio in lotta eterna con la sua Fede (e con la Chiesa Cattolica), anche
“The Exorcist” finisce per forza di cose ad essere fin troppo succube
dell’iconografia creata da William Friedkin, con la seconda (ed ultima)
stagione purtroppo la situazione non migliora.
“Ehi ma tu sei Testata Mutante Negasonica! Ti ho vista nel film” |
Jeremy Slater ha avuto l’intuizione di non accanirsi legando
a filo doppio le trame della serie con quelle dei film, purtroppo la seconda
stagione non è abbastanza incisiva nel trovare la sua strada, camminando sulle
sue gambe, certo Padre Tomàs Ortega e (l’ex) padre Marcus Keane sono ancora
alle prese prima con una serie di esorcismi farlocchi, prima di imbattersi in
un caso reale, dove il massimo motivo di interesse è giocare a “Indovina chi è
Pazuzu?”, perché bisognerà arrivare alla puntata finale per scoprire l’identità
della nuova persona indemoniata, ma a quel punto “The Exorcist” ha già mandato
a segno alcuni dei suoi episodi peggiori, oltre che un notevole calo di ascolti
che ne ha determinato la chiusura anticipata.
Per certi versi “The Exorcist” si infila perfettamente nel
solco delle serie tratte da film che ne esplorano e ampliano l’iconografia, mi
riferisco a titoli come Hannibal oppure Bates Motel, con più
somiglianze alla prima vista la chiusura anticipata, ma anche i piani
per il futuro morti sul nascere e le sottotrame lasciate a prendere polvere. Infatti nella seconda stagione della serie si
sono divertiti a omaggiare (quasi identica) LA scena di L’esorcista III, perché i piani di Slater erano piuttosto chiari,
tirare dentro alla storia anche Gemini Killer, ma la noia alla fine è stata l’assassina più
letale.
“Cassidy esci da questo blog! Smettila di ammorbare tutti con i tuoi esorcismi!” |
Per certi versi un peccato, perché la serie aveva dimostrato coerenza, ma è inciampata nel problema che hanno quasi tutte le storie di
esorcismo uscite dopo il 1973, poca o nessuna vera volontà di uscire
dall’enorme ombra del lavoro fatto da William Friedkin, anche se i momenti di
orrore e disgusto davvero riusciti nella serie non mancano, forse ormai i gusti
del pubblico si sono spostati definitivamente verso i “salti paura” dei coniugi Warren, anche se non mi stupirebbe un giorno vedere qualcuno lanciarsi
nell’impresa di una serie televisiva anche su di loro, prima o poi tocca tutti.