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The Human Centipede 2 (Full Sequence) (2011): 100% Metaforone accurate

Guardando
questo film per tutto il tempo ho pensato a due cose. La prima, “Cinico Tv”. La
seconda, Tom Six è fuori di melone e ride di noi…

Del primo
capitolo della saga ne ho già parlato, Tom Six ha sempre dichiarato di aver
pensato “The Human Centipede” come una trilogia, ma a mio avviso è nel secondo
capitolo dove il regista Belga ha buttato via ogni inibizione. Come detto, il
primo capitolo non aveva certo la padronanza e la sicurezza registica di un Takashi
Miike, ma è curioso che un film che mostri così poco, abbia scaldato così tanti
animi.
Bastano i
primi minuti di “The Human Centipede 2 (Full Sequence)” (titolo completo) per
capire l’andazzo. In un rigoroso e funebre bianco e nero, incontriamo Martin (Laurence
H. Harvey esordiente pescato da Six non so proprio dove…) che lavora come
guardiano notturno di un parcheggio sotterraneo, riempiendo la sua lunga e
noiosa routine, guardando a ripetizione sul suo portatile il DVD del film The Human Centipede (First Sequence)… La parola che state cercando è METAFORONE.
Senza girarci
attorno: Martin è brutto, grasso, sudaticcio, alto un metro e tanta voglia di
crescere e con gli occhi fuori dalle orbite (letteralmente). Per essere proprio
sicuro di farcelo percepire come un omuncolo orribile, Tommaso Sei lo inquadra
per quanto più tempo possibile seminudo, con la sua panza in bella mostra.
Proprio il dettaglio dello sproporzionato ventre, della decadenza generale
delle immagini e del bianco e nero inglorioso mi ha fatto tornare alla mente il
programma di Ciprì e Maresco, l’apice del grottesco viene raggiunto quando (NO
SPOILER) Martin fa delle pernacchione con la bocca…



Ecco cosa pensa Tom Six di tutti i fan morbosi dei film Horror…
Martin è
ossessionato dal film The Human Centipede e, malgrado non abbia la minima
preparazione medica, sogna di superare le gesta del Dr. Heiter e, come direbbe
la madre: “Va in giro blaterando di un millepiedi di dodici persone”. Sempre cavalcando il Metaforone, Martin vuole fare più del cattivo del
primo film, mostrandoci tutto quello che nella prima parte della trilogia non
abbiamo visto.
Armato di
attrezzi altamente chirurgici come una spranga, una sparapunti, un martello, del
nastro isolante, ma soprattutto di tanto entusiasmo, il nostro Martin si
procaccia le vittime (quasi tutti odiosi bastardi, ma anche qualche povero
cristo) per portare a termine il suo sogno.
Tom Six, poi, ci
dà dentro con il cinismo, Martin è una calamita per l’odio di tutti,
dalla madre ai vicini di casa, passando per il barbuto psicologo, il suo ritratto è implacabile, ogni volta che rischiamo di provare un minimo (poca
eh!) di empatia per questa versione British e sciroccata di Paviglianiti, Tommaso
Sei ci ricorda che è un pazzo bastardo.



Venite a dirmi che Tommaso Sei non voleva omaggiare a suo modo Ciprì e Maresco.
Un film che
urla “Meta-cinematografico!” fortissimo fin dalla prima inquadratura ed è
chiaramente una provocazione. Il primo capitolo era tutto giocato sulle
suggestioni, questo, invece, è esplicito da morire, ogni dettaglio macabro mai
davvero mostrato nella prima pellicola, viene qui sbattuto in faccia allo spettatore.
Senza entrare in dettagli per stomaci forti, quando Martin ha finalmente il suo
Centipede umano, inizia a “giocarci” come farebbe un bambino sadico, uno di
quelli che brucia gli insetti con la lente di ingrandimento, per capirci, uno
di quelli da prendere a calci in culo fino alla maggiore età.
Tom Six ha occhio
per le facce strane e non fa altro che mostrare Martin mentre saltella intorno
al suo giocattolo nuovo, nel suo modo grottesco e perverso, sembra proprio una
persona ansiosa di utilizzare tutte le funzioni disponibili del suo nuovo
passatempo. Ed è proprio qui che “The Human Centipede 2 (Full Sequence)”
diventa un film che ti prende beffardamente a calci in faccia (dopo essersi
messo gli anfibi).



“Mi stai portando a fare il provino per il nuovo film di Quentin Tarantino vero?” , “Eh, Eh, Seee seee credici…”
Sì, perché il
film è assolutamente gratuito nella sua violenza, nel gore e nello “Schifo”
che mette in scena. C’è più di una scena messa apposta solo per risultare
sgradevole e almeno una talmente violenta e gratuita da avermi davvero fatto
rigirare sulla sedia.
Tutto questo
film sembra un enorme dito medio alzato in faccia allo spettatore e a tutti
quelli che sostenevano che il primo film fosse “il più schifoso Horror del
mondo”. Martin che guarda ossessivamente il film, non è altro che il fan medio
dei film Horror che vuole solo la violenza e il sangue e cosa c’è di più
beffardo che scegliere un orrido nano panzuto con gli occhi a palla per
impersonare lo spettatore? Tom Six ci guarda, ride e idealmente piazza un
enorme specchio davanti alla faccia del spettatore, se quello che ci vedete
dentro è Martin, beh è un problema vostro…



100% Bell’omino…

Anche se in
questo secondo capitolo, il suo stile è un po’ migliorato (ma la fotografia in
bianco e nero aiuta a correggere qualche difetto), Tom Six resta abbastanza
elementare e grezzo, ma riesce a portare in scena violenza gratuita e trovate
meta cinematografiche, senza alcuna supponenza, lo fa in maniera goliardica e
del tutto anarchica, se riuscite a stare al gioco e a capire il metaforone che
sta dietro, “The Human Centipede 2” è un bel metro di paragone per notare che
tipo di fan dell’Horror siete, ma siccome non voglio nessuno sulla coscienza,
sappiate che è un test per stomaci forti, molto forti, poi non ditemi che non
vi avevo avvisato…

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