Il mondo del cinema è strano, prima devi fare i salti
mortali per entrarne a far parte e poi spesso, devi farli carpiati per
restarci, chiedetelo un po’ a Martin Campbell.
Quanto è stato strano l’andamento della carriera di
Campbell? Ne avevo già parlato ai tempi del post sul suo Fuga da Absolom, che sarà pure un film che Martino non ama molto,
ma resta uno dei migliori della sua filmografia in cui spiccano, due Zorro, due
007 e un beh, Lanterna Verde (mazzata).
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La mia stessa identica reazione quando sento parlare di Lanterna Verde. |
So cosa state pensando, proprio come Gunpowder Milkshake, oppure Jolt
(oppure Sweet Girl, oppure…) anche
questo “The Protégé” è l’ennessima “John Wickata” al femminile, o come l’ha
definita Lucius una “John Wicka”. In realtà credo che Martin Campbell sia
rimasto incastrato nel solito contratto capestro, un film su commissione, in
cambio di un’altra regia domani, magari di un film un po’ meno fatto con lo
stampino di questo, almeno me lo auguro sia per Campbell che per noi
spettatori.
No, “The Protégé” non è un’altra John Wicka, ma solo perché
sembra rifarsi ad un stile precedente al 2014, a ben guardare sembra una trama
da film d’azione degli anni ’90, quelli da seconda serata di Italia 1 (o da
cestone tutto a due Euro), che al netto di sparatorie e ammazzamenti abbastanza
brutali (almeno quello!), risulta appena un po’ meglio degli altri film
d’azione al femminile citati lassù, o per lo meno risulta appena un pochino
meno peggio, ma tocca accontentarsi, i tempi sono questi e sono anche piuttosto
magri.
La storia è freschissima: Moody Dutton (Samuel L. Jackson) è un vecchio assassino
che in Vietnam prende sotto la sua ala protettiva una giovane profuga che
crescendo diventerà Anna Dutton, un’assassina provetta fatta a forma di Maggie
Q, che ancora campa di rendita per essere stata una delle tante emule di Nikita sul piccolo schermo.
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Mi state ascoltando, o guardate la ragazza col vestito rosso? (quais-cit.) |
Dopo aver fatto fuori un potente boss criminale della
Romania (dove è stato girato il film, perché le produzioni contemporanee
risparmiano su tutto, budget e nuove idee comprese), la storia diventa il solito intrigo
palloso su chi ha eliminato il vecchio Woody, sulla vendetta per il mentore
ucciso e tutta quella roba già vista in altri cento film identici a questo.
Differenze? Ad un certo punto spunta Michael Keaton che pare in visita da un
altro set, anche perché recita con un registro tutto suo, come se a Martino marca di zuppa fosse mancata proprio la voglia di dare una direzione univoca al cast.
Si perché il Michael Rembrandt di Keaton è una specie di
criminale/interesse amoroso/rivale/amante per la protagonista, la scena più
innovativa di “The Protégé” prevede la controfigura di Maggie Q impegnata a fare a pugni in
casa con quella di Michael Keaton, in una scena che iniza a botte e finisce a letto. Roba freschissima vero? Avete già cominciato a sbadigliare?
So di averlo già detto per Gunpowder Milkshake, ma sembrano tornato
i tempi della-Team, in cui mi divertito a beccare la controfigura con parrucca
canuta di George Peppard nascosta in bella vista sulla testa della sua controfigura, problema: quando una
produzione del 2021 ti fa rimpiangere la seconda unità diretta dal “Santo delle
esplosioni” Craig R. Baxley, vuol
dire che qualcosa è andato molto male e con qualcosa intendo l’andazzo nel
cinema d’azione occidentale.
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“Sei contento di vedermi oppure hai le chiavi della Bat-mobile in tasca?” |
Non credo nemmeno che sia necessario perdere tempo a
raccontare il resto della trama di “The Protégé”, se avete visto più di due
film nella vostra vita – e se mi state leggendo è perché lo avete fatto – avrete
già capito tutto l’andazzo di un film che procede con il senso di già visto puntato su
undici, come l’amplificatore degli Spinal Tap.
Bisogna dire che se non altro, Maggie Q (o la sua
controfigura) ci mettono almeno mestiere, per un film che
malgrado la protagonista donna e letale, non “John Wicka” perché sembra rifarsi
appunto ad un decennio precedente, pescando così tanto dagli anni ’90 “da
cassetta” che nella parte del campo di un gruppo di motociclisti, spunta anche Robert Patrick, giusto per farvi capire a che livello di ripescaggio di facce note gioca questo film.
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“Dobbiamo parlare di lega polimetallica mimetica”, “Hai scelto la persona giusta” |
“The Protégé” è forse il meno peggio dei film d’azione con
protagonista femminile visto di recente, ma è anche la conferma che lo
streaming è il nuovo video noleggio, quello dove potevi pescare di tutto, dal
filmone alla cazzatona e tante volte, ci siamo fatti abbindolare dai nomi sulla
copertina. Vi conosco, lo avete fatto anche voi.
Martin Campbell ha
fatto la gavetta e oggi, anno di grazia 2021, nemmeno aver firmato due Zorro e
due 007 (eh beh, un Lanterna Verde, ma vabbè) ti mette al sicuro dalle
dinamiche del mondo del cinema, per stare sulla giostra devi pagare il
biglietto, il nostro Martino marca di zuppa lo sa bene.
Se non credete a me, non perdetevi la recensione del Zinefilo, due indizi tendono a fare una prova.