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The Walking Dead vol. 23 – Dai sussurri alle grida: …I see trouble on the way



Il volume precedente ha cambiato lo
scenario per i potagonisti della celebre “Never ending zombie story” di Roberto
Kirkuomo, lasciandoci anche con degli avversari completamente nuovi, in effetti
il titolo “Dai sussurri alle grida” è veramente il più azzeccato per
sottolineare l’escalation nei rapporti con i nuovi arrivati…

Carl Grimes
sta diventando grande, il figlio dello sceriffo è dovuto crescere in
fretta e con lui è cresciuto anche il suo mito, ora che si è trasferito ad
Hilltop, è arrivato comunque dopo la sua fama, che ormai lo precede. La comunità
guidata da Maggie ha già i suoi bei problemi, Carl e Sophia si troveranno al
centro di un “Casus belli” che rischia di mettere in discussione la leadership
di Maggie che dovrà fare i conti con un tentativo di golpe…
Ma i nemici
interni di Hilltop sono pericolosi come quelli esterni, proprio in questo
volume scopriamo qualcosa della misteriosa comunità di “sussurranti” che
indossano la pelle degli Zombie come una maschera per mimetizzarsi tra di loro.
Robert Kirkman azzecca la chiave di lettura, in un volume dove il punto di
vista è quasi sempre quello di Carl, per scoprire qualcosa dei nuovi arrivati,
il creatore della serie introduce una giovane ragazza presa prigioniera dalla
comunità avversaria.



50 kg bagnati, ma quintali di problemi…
Non è
difficile fare due più due: Carl ha ereditato lo spirito del padre (almeno di
quello fumettistico, per fortuna non somiglia allo sceriffo pasticcione della serie tv), ma essendo un adolescente ha
gli ormoni che fanno le sgommate nei piazzati, quindi il patatrac è dietro l’angolo.
Ovviamente, appena pensi di aver capito cos’ha in mente Kirkman, quel diavolaccio porta la storia in un’altra direzione, quindi per ora lo scontro è rimandato, ma Hilltop (e in particolare Maggie) vengono minacciati e per una volta la minaccia all’interno delle mura sembra la più pericolosa.

“Ho la sensazione che qualcuno ci segua”, “Ma no stai tranquillo, va tutto bene…”.
L’epopea Zombesca
di Kirkman continua alla grande, anche ora che Rick e soci hanno raggiunto una
ritrovata stabilità, attraverso la loro fitta rete di scambi tra comunità, la
meschinità che alberga nell’animo umano torna a fare capolino, perché come il
Maestro George A. Romero insegna, in una storia di Zombie, i veri mostri sono
gli umani. Kirkman lo sa molto bene e riesce a sfornare dialoghi che rendono
anche questo volume numero 23 una lettura da bere in un solo sorso… Penso che
la gente si sia abituata a vedermi fare silenziosamente “Nuuuuuooooo!” di
fronte ai colpi di scena, mentre leggo “The Walking Dead” sul pullman (Storia
vera).



Le copertine originali Image di due dei numeri contenuti in questo volume.
Charlie
Adlard, coadiuvato dalle chine del nostro Stefano Gaudiano non perde un colpo,
anche se negli Stati Uniti la serie ha aumentato la frequenza di pubblicazione,
il nostro sta al passo mantenendo la qualità e la coerenza con i numeri
precedenti, considerando anche quanto siano cambiati i singoli personaggi nel
corso dei 23 volumi, è un dettaglio non da poco.
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