anche se con la casa di produzione di Giasone Blum di mezzo, magari qualche
possibilità di vederlo la corriamo.
forte] There’s Something Wrong with the Children [Cassidy espira forte] è stato
scritto da T.J. Cimfel e David White, quelli di Intruders, due autori
che sembrano molto portati a raccontare personaggi femminili senza cadere nei
clichè, soprattutto grazie alla regia di Roxanne Benjamin, che abbiamo già visto
spiccare in un paio di antologici come Southbound e XX.
something wrong with the children” (da qui in poi TSWWTC) inizia bene, anche
perché si parte sulla note di More dei Sister of mercy, che poi è quello
che potrebbero volere dalla vita anche Margaret (Alisha Wainwright) e Ben
(Zach Gilford), coppia senza figli che vive benissimo, libera di poter
gironzolare, festeggiare e viaggiare. A differenza dell’amica di Margaret,
perché Ellie (Amanda Crew)
quando ha sposato Thomas (Carlos Santos) ha deciso di mettere su famiglia, con l’arrivo
di Lucy (Briella Guiza) e Spencer (David Mattle), che ve lo dico subito, sono i
“children” con “something wrong” del titolo, così siamo tutti sulla stessa
Bara.
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«No, io sono la regista, tu bambino sinistro devi andare a maltrattare il protagonista» |
insieme, tempesta in arrivo nottetempo e titolo del film sparato a caratteri
cubitali, una bella scrittona verde e dopo i Sister of mercy si parte. Il
pomeriggio successivo lo si passa tutti insieme ad esplorare il bosco
circostante, fino alle rovine di quello che sembra un vecchio fortino o forse l’ingresso
di una miniera, che al suo interno ospita un fosso profondo che tende ad attirare
magneticamente tutti quanti, in particolare i bambini. Se volete uno di quegli
horror dove l’elemento sovrannaturale è spiegato per filo e per segno, sappiate
che TSWWTC non fa parte di questa categoria, diciamo che più che altro serve a mettere
in moto gli elementi di tensione e il METAFORONE alla base della storia.
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«Bello profondo questo MacGuffin» |
quando genitori di due bambini, come dire, ecco, non hanno tempo per loro (leggete tra le
righe), quindi Margaret propone di tenere i bambini da loro, per lasciare i
genitori liberi di vabbè, avete capito. Sta di fatto che a Ben tocca il lavoro
sporco, visto che i bimbi notte tempo scompaiono, la mattina dopo non si
trovano e malgrado Ben li abbia visti gettarsi volontariamente nel misterioso fosso
(per altro con reazione piuttosto realistica recitata da Zach Gilford, bravo),
poco dopo i due bambini tornano, come se nulla fosse.
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«Tu saresti Cappuccetto Rosso?», «In realtà mi identifico di più con il lupo» |
disposto a far finta di nulla, ma probabilmente ha visto Cimitero vivente
e vuole assicurarsi che davvero i bambini stiano bene, anche se “il luogo che
luccica” (espressione Kinghiana se ne esiste una) pare averli cambiato. Infatti
Lucy e Spencer si divertono a tormentare Ben con comportamenti sinistri,
spaventosi, se non proprio minacciosi, ovviamente quanto gli altri adulti non
guardano. Anche perché Ben con il suo passato di crolli emotivi, non rappresenta
proprio il testimone più affidabile, anche se solo lui e noi spettatori,
sappiamo che il titolo del film è lungo ma azzeccato.
filone bambini orribili e demoniaci, che puntualmente il genere Horror ripesca, ma qui con una
variante molto interessante. Ad un certo punto il clima di paranoia esplode in
un litigata tra coppie, in cui la differenza di stili di vita viene gettato reciprocamente in
faccia, per avere la meglio nella discussione, ed è qui che il film trova una
sua specifica direzione.
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Bambini che non pensano agli adulti (signora Lovejoy in crisi) |
americani avete visto ruotare intorno al tema dell’importanza della famiglia?
Quasi tutti, Toretto compresi. L’unica opera che era riuscita a creare
interesse attorno a coppie felicissime di vivere senza figli era stata House of cards, prima che quella serie finisse giù lungo lo scarico. Cresci, ti
fidanzi, poi ti devi sposare e il passo successivo? Dare qualche nipotino a ‘sti
nonni che non aspettano altro, oppure prrrr! Passi la vita a sentirti le tue,
perché non stai seguendo le tappe canoniche.
riesce a smarcarsi dall’ossessione dei film sulla famiglia, ma lavora su quel
tipo di inquietudine, a suo modo un riuscito metaforone sulla volontà di non
omologarsi, proprio per questo l’ultima scena del film, risulta satiricamente
cattivella, non vi dirò nulla per non rovinarvi la visione.
Roxanne Benjamin è
piuttosto brava a passare da questo spunto iniziale quasi Kinghiano, ad un
clima di paranoia in cui i bambini sono la minaccia e tu che provi a dirlo,
passi anche per stronzo perché non stai pensando ai bambini.
sovrannaturale, ma che risulta anche più sfaccettato del semplice horror con
bambini maligni, non so se può essere proprio un titolo per tutti i palati,
però come dito medio sventolato in faccia ad un certo tipo di conformismo, TSWWTC
direi che fa proprio bene la sua cosa. Se l’horror è il genere più indicato per
parlare delle ansie sociali, la Blumhouse è riuscita a piazzare un titolo che
potrebbe anche piacere alle coppie senza figli, Giasone ha un horror per tutti!