Vi disturba che in Sandman ci siano tanti personaggi diversamente maschi e diversamente bianchi? Prey vi infastidisce per la sua protagonista senza cromosoma Y? sappiate che di tutto questo Jason Blum se ne frega e con la sua Blumhouse sforna “They/Them”, Slasher da campo estivo popolato da giovani componenti della comunità LGBTQ+ (… Ypsilon! Cit.)
Uscito per Peacock lo scorso 5 agosto 2022 (la data mondiale in cui è uscito TUTTO), speravo di vederlo sbarcare in qualche cinema nostrano, considerando che la produzione Blumhouse non ha problemi ad arrivare in sala, chissà magari in un prossimo futuro, tanto fa ancora caldo e questo film da campo estivo si può ancora guardare senza difficoltà.
La trama è molto semplice, un gruppo di adolescenti della comunità LGBTQ+ passano le vacanze in un campo estivo, uno di quelli dove entro fine agosto promettono di raddrizzarti con la loro terapia di correzione, roba che per settembre sei pronto a mettere su famiglia e votare la Meloni. Insomma una roba così.
Trattandosi di un horror, avrete già intuito che tra il campo estivo e gli adolescenti, non può mancare all’equazione nemmeno un assassino mascherato impegnato a passare tutti a filo di lama, quindi siamo in piena tradizione del genere Slasher, l’unica novità è la premessa, i protagonisti sono non binari, in qualche caso trans, elemento che per qualcuno potrebbe essere considerato una scelta modaiola invece anche quella beh, fa parte del canone dello Slasher, ma andiamo per gradi come avrebbe detto Anders Celsius.
Il gestore del Whistler Camp è Owen Whistler, interpretato da Kevin Bacon uno dei pochi attori che senza colpo ferire, può permettersi di essere il buono del film oppure il cattivo, offrendo ogni volta ottime prove, a ben guardare anche la sua presenza nel film completa l’operazione filologica messa su da “They/Them” visto che il nostro Gavino Pancetta ha esordito proprio nel padre nobile del filmone Slasher da campeggio, ovvero Venerdì 13, dove guarda caso era una delle prime Voorhees-vittime.
I protagonisti non sono proprio arrivati a Whistler Camp di loro spontanea volontà, alcuni sono lì per effetto di lunghe trattative con la famiglia o per mancanza di alternative, insomma tra nuotate, tiro alla corda e camerate separate i nostri dovrebbero abbracciare una vita da etero, ma finiscono in un momento da “musicarello” a cantare tutti insieme “Fuckin’ Perfect” di Pink, sotto gli sguardi scuri di Gavino Pancetta, che non ha certo messo su un campo così anni fa per trasformarlo in una puntata di “RuPaul’s Drag Race”.
Il gioco di “They/Them” prosegue su due binari, anche se i protagonisti sono non binari (brrrrr, che freddo!) da una parte assistiamo ai metodi sempre meno democratici con cui nel campo si cerca di salvaguardare la prossima generazione di nipotini, il tutto con un massiccio uso di fucili, perché si sa che saper sparare fa aumentare i peli sul petto. Senza scendere troppo nel dettaglio, secondo film nel giro di poco tempo in cui mi imbatto in scena di cani utilizzati impropriamente come bersagli, spero che il filone si concluda presto, sono cinofilo oltre che cinefilo.
L’altra grande sotto trama riguarda il gioco dei “Dieci piccoli indiani nativi americani” legato all’identità dell’assassino dalla doppia maschera fighissima, che crea l’effetto di due facce tenute insieme a fatica. Il regista e sceneggiatore prova a farci sospettare un po’ di tutti, insomma come in Scream, però proprio l’autore del film merita due parole.
Io John Logan non lo capisco, nella stessa carriera ha scritto roba ottime ma anche oscenità come Covenant, non ho ancora capito se ci è o ci fa, forse non lo sa nemmeno lui, scisso come il killer dalla doppia maschera cucita insieme di “They/Them”, sta di fatto che anche il suo esordio alla regia è un film diviso.
Da una parte è molto canonico e a mio avviso, non morde nemmeno come avrebbe potuto o dovuto fare, se da una parte risulta un po’ paraculo nel non voler offendere nessuno, dall’altra mi è parso fin troppo edulcorato, almeno considerando l’obbiettivo del campo estivo. A mio avviso laggiù a Yankeelandia, sono capaci anche di peggio, visto che da quelle parti proliferano le terapie di conversione. Sono abbastanza convinto che in alcune parti degli Stati Uniti, valgano metodi ben più diabolici e sadici di quelli che vediamo nel film.
Allo stesso tempo se una parte di “They/Them” pare procedere con il freno a mano tirato muovendosi nel campo (estivo) del già visto, dall’altra bisogna ammettere l’accuratezza filologica del suo contenuto, non mi riferisco solo alla scelta di casting di Gavino Pancetta, quella è la ciliegina sulla torta di un film che dimostra almeno di aver fatto i compiti.
L’ambiguità di genere esiste fin dagli albori dello Slasher, pensate a titoli come Psycho, per arrivare proprio agli Slasher da campo estivo come “Sleepaway Camp” e volendo allargare il campo, mettiamoci dentro anche “Cruising” di Friedkin, che comunque ha contribuito molto. In questo senso “They/Them” non è un filmetto alla moda perché per qualcuno, va di moda avere protagonisti pescati dalle varie minoranze, ma di fatto è un film che nel suo stare al passo con i tempi si rifà alla tradizione del genere a cui appartiene.
Peccato poi che il gioco dello scoprire l’identità dell’assassino/a, sia per certi versi più divertente dello scoprire le sue motivazioni, tutte elencate con il più classico dei monologhi del cattivo, cavolo Logan! Hai dimostrato di conoscere la tradizione dello Slasher e poi caschi nel canone del cattivone chiacchierone reso obsoleto da Gli Incredibili? Eh che cavolo su!
Insomma “They/Them” è un film a metà fin dal titolo, filologicamente potrebbe essere più interessante che nel suo complesso, anche se il casting è ottimo, i giovani protagonisti sono così azzeccati da farci comunque abbastanza appassionare alle loro vicende, ben più sfaccettati e riusciti della media della carne da cannone che popola questo tipo di film. Eppure io John Logan continuo a non capirlo, mi pare l’eterno indeciso, cinematograficamente parlando.
Sepolto in precedenza mercoledì 14 settembre 2022
Creato con orrore 💀 da contentI Marketing