Home » Recensioni » TMNT (2007): uno dei più bei film sulle Tartarughe Ninja che (forse) non ricordate

TMNT (2007): uno dei più bei film sulle Tartarughe Ninja che (forse) non ricordate

In attesa di vedere cosa hanno combinato con il nuovo film d’animazione dedicato alle Tartarughe Ninja (il mio senso di Cassidy pizzica, spero di sbagliarmi) continua questo tarta-ripasso, oggi affrontiamo un film passato ingiustamente inosservato qui da noi, perché si sa che l’animazione è sempre figlia di un Dio minore agli occhi dei fan, che vorrebbero solo cose vere come i film! Quelli si che sono la realtà!

Ottobre 1994, la Mirage pubblica una miniserie originariamente intitolata “Casey Jones & Raphael” che cambia titolo in “Bodycount” per i restanti tre numeri. Scritta dal creatore della Tartarughe ovvero Kevin Eastman e disegnata dal mitico Simon Bisley la storia è incentrata molto sull’azione, di mezzo troviamo dei killer delle triadi e lungo il percorso i due compari finiscono per scontrarsi con uno sgherro pericolosissimo chiamato John Woo Woo, di cui è molto facile capire chi sia il modello di riferimento oltre che l’omaggio

Perché vi racconto tutto questo? Per dirvi che se avete una copia di “Bodycount” ha preso valore? No, più che altro perché attorno al 2001 proprio il genietto di Hong Kong sembrava molto vicino a dirigere un film d’animazione sui personaggi che ha dichiarato di amare molto (John Woo uno di noi!) anche se sono abbastanza convinto che lui “Bodycount” lo avesse letto. Sarebbe stata una divertente deriva Pop per la fase HollyWOOdiana della sua carriera, che purtroppo si è risolta con un nulla di fatto per via dei miseri incassi di alcuni nei suoi titoli americani, ne parleremo diffusamente nella rubrica dedicata al regista da questa Bara.

Tipo così, ma diretto da John Woo, brutto?

Con un cambio di quello che nei fumetti verrebbe chiamato “Team creativo”, il film d’animazione sulla Tartarughe è arrivo nel 2007, alla regia Kevin Munroe, che ha fatto la spola tra gli Stati Uniti ed Hong Kong per coordinare il lavoro della squadra di animatori impegnata a sformare questo “TMNT”, prodotto tra gli altri dal solo Peter Laird, senza il non sempre sodale Kevin Eastman visto che in quel periodo erano “litigati”. Stando al papà delle tartarughe (non Splinter… Laird!) “TMNT” doveva essere un seguito diretto del terzo film con attori in costume da tartaruga, anche se più avanti è stato dichiarato come un prodotto a sé stante che malgrado si sia tenuto una porticina aperta per un seguito, non è mai arrivato per via della luce – ovviamente verde, per restare in tema – ricevuta dal primo Tarta-film prodotto da Michael Bay.

Un peccato perché “TMNT” è un film davvero ben fatto, che se la gioca con il primo del 1990 per il podio dei migliori, purtroppo, specialmente qui da noi in uno strambo Paese a forma di scarpa è stato bistrattato, malgrado i buoni incassi raccolti in patria e il cast vocale di tutto rispetto. Oltre ai doppiatori storici delle tartarughe abbiamo Sarah Michelle Gellar che presta la voce ad April O’Neil, Chris Evans che dai fumetti non riesce a stare lontano che doppia Casey Jones e Patrick Stewart che pronuncia in maniera impeccabile le frasi del cattivo Max Winters.

«Sì. Sì. Gracias. Miran. Miran. Aya. Viene una tormenta» (cit.

Mettiamoci poi il narratore Laurence Fishburne, un cuoco che parla come Kevin Smith e Splinter, doppiato da Mako, a cui il film è stato dedicato in quanto ultimo della sua filmografia e capirete che sono state fatte le cose in grande, anche perché rivisto oggi “TMNT” non ha perso poi molto, certo l’animazione 3D era forse più fresca nel 2007 rispetto ad oggi, ma il design semplice e azzeccato dei personaggi li rende tutti immediatamente riconoscibili. Inoltre Kevin Munroe ha prestato gran cura alle coreografie di lotta, tutte ispirate a vere tecniche marziali, il che sullo schermo si vede e fa ancora la sua tarta-figura.

«Cominciò a capire il senso del valore, del proprio valore», «Cosa Maestro?», «Niente, l’abitudine»

Per di più “TMNT” si svincola dai soliti cattivi classici della tartarughe, infatti inizia con un prologo ambientato 3000 fa, nei tempi antichi, in cui il potente re guerriero Yaotl, dopo aver quasi conquistato tutto il mondo con i suoi fidati generali è finito incastrato in una storia di portali e costellazioni allineate, che gli ha donato l’immortalità ma ha anche trasformato i suoi fratelli guerrieri in statue di pietra e sparso per la Terra tredici mostri, la cui storia si è mescolata con la nostra mitologia, il tutto mentre questi mostri attendevano il nuovo portale e il nuovo allineamento di costellazioni per fare le loro cose da mostri distruttori. Insomma manca Shredder, forse per questo i fan italiani hanno schifato questo film? Non hanno riconosciuto Karai (doppiata da Zhang Ziyi) a capo del Clan del Piede? Non me lo spiego diversamente.

Tu non sei Shreddeeeeeeeer! (generico fan delle Tartarughe corre in camera sua a piangere)

Quando “TMNT” torna nel presente lo fa con una scelta intelligente, il gruppo dei Ninja (cit.) è separato, Leo è stato spedito da Splinter in una zona non precisata dell’America Latina per diventare un leader migliore, ma ha fallito il suo allenamento, senza fare ritorno per anni a New York. Qui lo ritrova April, ormai diventato leggenda urbana locale, il fantasma della giungla esce dalla vegetazione, raddrizza torti e poi sparisce come beh, un ninja.

La giornalista convince il recalcitrante capo a tornare, perché sta indagando sul ricchissimo Max Winters e il suo traffico di statue antiche, ma soprattutto perché la sua famiglia ha bisogno di Leo più che mai: Michelangelo si è riciclato intrattenitore alle feste per bambini, come i Ghostbusters all’inizio del secondo film. Donatello è la voce che trovate al numero, ovviamente verde, di assistenza telefonica, mentre Raffaello dorme tutto il giorno e pattuglia la città tutta la notte, con un’armatura è diventato il vigilante noto nome il guardiano della notte, segreto che condivide solo con Casey Jones, che nel frattempo è andato a convivere con April e comincia a sentire la malinconia per i vecchi tempi da scapolo vigilante con maschera da Hockey.

Adesso avete capito perché si chiama numero verde.

Splinter in tutto questo attende che i suoi figli ritrovino la strada guardando episodi di “Una mamma per amica”, anche se ogni volta che compare snocciola grandi verità sotto forma di oracoli, insomma il solito carismatico Maestro Yoda Miyagi ma con molta più pelliccia addosso.

Kevin Munroe lancia il cuore oltre l’ostacolo e poi passa il tempo del film ad andare a riprenderselo, si vede proprio che ama i personaggi creati da Eastman e Laird, basta guardare la posa eroica di Leo appeso al carrello dell’aereo pronto ad atterrare nella Grande Mela per capirlo. Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, riconoscibili e non appaiono mai snaturati, forse l’unico grande difetto che mi sento di imputare a “TMNT” è il fatto che dopo la gag del numero verde, Donatello venga idealmente messo in panchina, come accade a Michelangelo, anche se però dalla sua ha ancora una riuscitissima scena di passaggio in cui fa Skate Board nelle fogne, dopodiché due quarti delle tartarughe infilano la testa nel loro guscio e scompaio sullo sfondo nelle scene di massa di lotta, ma è davvero l’unica critica che riesco a muovere al film.

È un guardiano silenzioso che vigila su Gotha… No niente, altra città, altro animale antropomorfo.

Perché poi Kevin Munroe anche autore della sceneggiatura, ha l’intuizione giusta, quella di concentrarsi sull’eterno scontro tra Leonardo, il leader, il capo, l’odiosissimo primo della classe e Raffaello, l’impulsivo, insofferente all’autorità, fighissimo. Si vede tanto che tra i due ho un preferito?

Questo inevitabile scontro monta, da una parte abbiamo Leo tornato per riunire il gruppo, dall’altra Raf che gli rinfaccia di averli abbandonati, il tutto mentre i tredici mostri si manifestano (il primo un enorme gorilla che vale come SIMMIA portatrice di bellezza aggiuntiva nei film) e anche il redivivo Clan del Piede li sta cercando per catturarli.

Approvato dallo scimmiologo DOC.

Munroe ricalca la dinamica di scontro interno alla famiglia dei protagonisti anche tra le fila di quelle dei cattivi, con Max Winters che rappresenta l’equivalente di Leonardo, a sua volta alle prese con i fratelli generali in rivolta e rottura prolungata. In questo accumulare legna secca in prossimità di fiamme vive, quando “TMNT” esplode lo fa divampando alla grande, lo sappiamo che la pioggia al cinema rende tutto più drammatico, ma Leo che affronta il guardiano della notte dentro la sua corazza è quello che avreste voluto vedere in Batman v. Superman ma senza la cazzata monumentale di «MARTHA!», giusto per darvi un ordine di idee.

E Zack Snyder… MUTO!

Ma se i rapporti si rompono, possono anche essere rinsaldati e niente come un allineamento di costellazioni sopra New York, il primo dopo 3000 anni, può costringere i ranghi a ricompattarsi in vista dello scontro finale pieno di mostri, soldati di pietra, ninja del Clan del Piede e tartarughe, no dico io, brutto? Metteteci poi che tutto è musicato con il piglio giusto da Klaus Badelt e davvero io non capisco tutto l’astio o la più semplice e banale ignoranza italica nei confronti di questo film. Un peccato che un regista tanto appassionato, una volta messo il piedino fuori all’animazione, sia scivolato sulla buccia di banana del film americano di Dylan Dog (2010), mamma via che zozzeria quello!

Ho sentito tanti, ma davvero tanti tanti tanti, invocare per il prossimo “Tartarughe Ninja – Caos mutante” le atmosfere cupe dei fumetti originali di Eastman e Laird, sul serio? Con Nickelodeon e Seth Rogen di mezzo? Siate seri, non pensavo ci fossero tutti questi ammiratori del fumetto originale, mi fa piacere, ma se volete qualcosa che si avvicini a quello spirito, i due film che più lo fanno sono quello del 1990 (che ne ricalcava quasi pagina per pagina la storia almeno del primo ciclo) e questo “TMNT”. Non fatemi più sentire che volete le tartarughe cupe e violente in “Caos Mutante” (detto “Caos MUTANDE”) perché non si può proprio sentire, essù!

Raff e Casey vi guardano e vi giudicano.

Insomma io il mio tarta-dovere l’ho fatto, fatemi sapere qui sotto se vi ho consigliati bene o male con “TMNT”, prossima tappa, visto che ormai ci siamo, affrontare il caos nel cassetto delle mutante, Seth Rogen? La palla è nel tuo campo. Sparisco in una cortina di fumo verde da ninja, la prossima apparizione delle Tartarughe qui, sarà tutta un Caos MUTANDE, consideratevi avvisati.

Sepolto in precedenza martedì 29 agosto 2023

0 0 voti
Voto Articolo
Iscriviti
Notificami
guest
0 Commenti
Più votati
Recenti Più Vecchi
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Film del Giorno

Queer (2025): poco pasto, molto nudo

Lo dico? Mi faccio odiare subito da tutti? A volte penso che il cinema di Guadagnino ruoti tutto intorno alla sua sessualità e poco altro, certi suoi film non li [...]
Vai al Migliore del Giorno
Categorie
Recensioni Film Horror I Classidy Monografie Recensioni di Serie Recensioni di Fumetti Recensioni di Libri
Chi Scrive sulla Bara?
@2025 La Bara Volante

Creato con orrore 💀 da contentI Marketing