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Tremors 3 – Ritorno a Perfection (2001): excuse me while I fart the sky

Davvero, c’è poco da fare, parlando della saga di Tremors devo sempre tornare alle miei visioni adolescenziali (ho detto SAGA non fate battutacce) e al ridoppiaggio che facevo con il mio compare dell’epoca.

Vi ho raccontato tutto parlando del primo film, anche dell’ironia fatta sul (bellissimo) finale “Sai volare, testa di cazzo?”, invece parlando del secondo capitolo, vi ho illustrato come anche io avevo capito che questa saga per andare avanti, necessitava di una mutazione dei celeberrimi vermoni fallici.

Bene, il terzo capitolo unisce tutto questo, ma come si intuisce dal sottotitolo, riporta l’azione dove tutto è cominciato: Perfection, Nevada, un mucchio di case in mezzo al deserto… Come diceva la pubblicità di Italia 1 che promuoveva i passaggi televisivi del primo film.

Dopo Aftershock, passano ben sei anni, prima di vedere un altro DTV dedicato ai Graboidi e al loro nemico naturale, Burt Gummer, l’attesa non è purtroppo ripagata a pieno, anche se l’inizio del film faceva ben sperare.

«Per uccidere un Graboide grande, ci vuole un fucile grande»

Si comincia in Argentina, dove un gregge di Shriekers terrorizza i pascoli e mette a rischio l’approdo delle bistecche argentine nei vostri piatti, il governo fa chiamare il massimo esperto mondiale nella caccia a queste letali creature. Ora, se l’entrata in scena di Michael Gross nel secondo film, vi è sembrata una sboronata paramilitare, è soltanto perché non avete visto cosa combina in questo. Mentre i giornalisti chiamati ad intervistarlo scappano, lui fa avvicinare i mostriciattoli e poi toglie il tela dal retro del suo camion, sfoggiando una doppia mitragliatrice antiaerea a torretta. Ditemi cosa volete, sarà esagerato, ma è una sequenza degna di esaltazione!

Si può avere la cavalcata delle valchirie come sottofondo musicale?

Peccato che per animare in CG (di notte per coprire le magagne) tutti gli Shriekers il film si giochi tre quarti del già non esagerato budget, quindi la pellicola si trova costretta a puntare sulla storia e qui le cose iniziano ad andare davvero male.

La Perfection di questo film è una cittadina che basa la sua economia sui Graboids, la nipote di Walter Chang, Jodi (interpretata da Susan Chuang) ha preso in carica il negozietto del nonno e lo ha trasformato nel quartier generale del Merchandising legato ai graboidi. Bisogna dire che gli autori del film si sono davvero sbizzarriti, perché possiamo vedere veramente di tutto ed è notevole la creatività con cui questi gadget (finti) siano stati pensati. Se volete nel bar di Jodi potete gustarvi un “Grabbocino”, ma se non siete appassionati di bibite alla caffeina, potete bervi una Gazosa Graboide, oppure acquistare una T-Shirt dei Graboids, o magari la “Graboid Hunter” la macchinina radiocomandata ufficiale con cui far esplodere i vermoni (un affare 49,95 ex presidenti spirati stampati su carta verde) e se siete appassionati di fumetti, nella rastrelliera troverete ben tre testate dedicate alla creature dalla Dark Horse Comics (questa esiste davvero, pubblica Hellboy tra le altre cose), potete leggervi “Graboids!”, “Shriekers!” oppure la più divertente delle tre “Graboids Vs. Shrierkers!” insomma, potete sbizzarrirvi e far sanguinare il vostro portafoglio.

Lo dico sempre che i “Versus” della Dark Horse Comics sono una figata!

Tra le vecchie conoscenze del primo film, ritroviamo anche Nancy Sterngood e sua figlia Mindy ormai adolescente (sempre la ragazza di Jurassic Park, che dopo essersi fatta le ossa contro i Velociraptor, ha pensato bene di combattere i Graboidi… Di Nuovo!).

«Ti prego fai che quello laggiù sia un Velociraptor, non ne posso più di quegli schifosi Graboidi!»

A Perfection c’è anche Jack che organizza dei safari truffa per turisti, dove li porta a vedere dei Graboidi simulati con effetti speciali fai-da-te, almeno finchè i vermoni non attaccano veramente e allora ci vuole l’aiuto del vecchio Burt.

Come detto, il film mescola l’obbligatoria mutazione dei Graboidi, alla stupidata gigante che io e il mio compare avevamo sparato guardando il primo film… Sai volare testa di cazzo? In questo terzo capitolo le teste di cazzo volano davvero!

Le ali ci sono, la forma ambigua della testa anche… Kevin Bacon aveva ragione!

Dopo 12 ore di vita, uno Shrieker muta ancora una volta forma… Che vita triste quella degli Shrieker, solo 12 ore di tempo, la maggior parte della quale passate e mangiare… Beh, dai, ci sono modi peggiori.

La mutazione non è indolore: prima si stacca la pelle come se fosse stata troppo tempo al sole, poi spunta una specie di vela dalla schiena, anche se a guardarla bene sembra più un grosso aquilone, questo gallinaccio Graboide prende il nome di Ass Blaster e se mi chiedete il perché, mi ritrovo costretto a ragionare su quante ore delle mia vita io abbia passato a vedere film di serie B (se non Z) come questo… Siccome l’animale ha mangiato tanto, il suo succo gastrico è ricco di ottani (Sigh!), una roba tipo sodio puro, quindi molto reattivo, che reagisce a contatto con l’aria, come avrete già tristemente intuito, la creatura spara una puzzetta incendiaria degna del Pierino di Alvaro Vitali che ha l’effetto di far decollare la creatura come un razzo… Scoregge razzo e i Graboidi volano, sento già lo schiocco dei vostri FACCIAPALMO da qui.

Gli autori effettivamente afflitti da vergogna per aver davvero scritto questa idea, cercano di riparare al danno spiegandoci che ogni Ass Blaster, depone tre uova, dalle quali nasce un Graboid, il modo in cui i Graboids sono arrivati dal Messico (location del secondo film) all’Argentina (inizio di questo terzo capitolo) è proprio per via degli scoreggianti voli degli Ass Blaster.

I believe I can fly, I believe I can touch the sky…

Vi è chiaro il ciclo di vita di un Graboide? Ve lo riassumo: Per fare un Graboid, ci vuole un uovo, per fare un uovo, ci vuole un Ass Blaster, per fare un Ass Blaster ci vuole uno Shrieker, per fare uno Shrieker, ci vuole… Ok, dai basta, tanto avete capito.

Per mandare avanti la trama, gli autori si inventano una minaccia di lottizzazione di Perfection ad opera di Melvin, l’odioso ragazzetto del primo film, divenuto un ancora più odioso palazzinaro. L’ironia non manca anche in questo capitolo, quello che manca sono i soldi, infatti gli Ass Blaster sono mostrati in volo con poca e pessima CG e quando sono a terra, sono spesso dei pupazzoni, anzi, parte di un grosso pupazzo, in particolare la testa. Il risultato è che i tecnici degli effetti speciali, non possono fare altro che cacciare il braccio dentro la testa del mamozzo, animarlo mentre apre la bocca, facendo spuntare nell’inquadratura solo la testa.

La trama deve muoversi di conseguenza, Burt Jodi e Jack restano senza armi (di nuovo!) e in una discarica devono arrabattarsi per uccidere gli Ass Blaster, che come Velociraptor Low Cost, fanno capolino mostrando il loro brutto muso, ma fino alla resa dei conti finale, il film procede in maniera fin troppo verbosa, la sensazione è di guardare uno di quei film Asylum dove il budget non consente nemmeno di fare colazione al mattino, quindi per completare al film, si fanno parlare i personaggi per quasi tutto il tempo, con buona pace dell’intrattenimento.

«Mayday, oltre alle pallottole abbiamo finito anche gli argomenti di conversazione qui…»

L’unica trovata davvero simpatica, è quella con cui la produzione si è spesa gli ultimi spiccioli in un paio di animazioni, anche queste in scarsa CG, ovvero: il vermone Graboide Albino, che Burt nel film soprannomina El Blanco, non credo che ci siano bisogno di ulteriori spiegazioni, il riferimento è Moby Dick e Burt di conseguenza diventa il Capitano Achab dei vermi delle sabbie.

Ma spero che ritorni presto l’era, del Graboide bianco…

Come sempre Michael Gross si diverte un sacco ad interpretare nuovamente il fanatico della armi Burt Gummer, giunto al terzo film, è davvero quello più a suo agio di tutti e forse l’unica scena davvero riuscita ovviamente lo vede protagonista. Vi ricordate quando nel primo capitolo, Burt ipotizzava che se proprio avesse dovuto finire ucciso da un Graboide, si sarebbe fatto ingoiare dal mostro, per poi farsi saltare in aria con la dinamite? Ecco, qui assistiamo a quella scena, quando i ragazzi della Asylum hanno fatto spuntar Fin dalla pancia della squalo, secondo me avevano prima visto “Tremors 3”.

«Mi ha smerdato!» (Cronenberg Approved)

Se potete sopravvivere all’idea delle razzo scoregge delle creature, “Tremors 3 – Ritorno a Perfection” risulta più gustoso per tutto il resto, la messa in scena di Perfection ed El Blanco, che era una buona idea, sulla quale personalmente avrei basato tutto il film (budget permettendo), purtroppo i limiti economici di questo DTV si vedono tutti, peggior film della saga? No! Quel primato tocca al quarto capitolo, prossimamente su questi schermi… Restate tonnati! 

Sepolto in precedenza mercoledì 7 ottobre 2015

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