La prima cosa che mi viene da dire è che siamo nel 2015… E abbiamo un nuovo Tremors, non so voi, ma per me questa è già una grande notizia! L’altra grande notizia è che il film è davvero uno spasso, mi sono divertito un sacco, pur essendo l’ennesimo DTV voluto dalla Universal Home Video, la qualità generale è più che decente e il film risulta perfettamente in continuità con i capitoli precedenti, anche se i ragazzi della Stampede Entertainment sono stati totalmente estromessi dalla realizzazione di questo quinto capitolo.
S. Wilson, Brent Maddock, Nancy Roberts (fondatrice della S. S. Wilson, Brent Maddock, Nancy Roberts e Ron) e il regista del primo capitolo, Ron Underwood, hanno ricevuto comunicazione dalla Universal che: sì, abbiamo letto le vostre bozze di sceneggiature, ma sì, non ce ne frega un’infiocchettatissima e andiamo avanti con per la nostra strada.
Per fortuna tra i tre sceneggiatori selezionati, troviamo anche John Whelpley, giù autore della sceneggiatura di Tremors 3, questo spiega perché la maggior parte delle scene vedono protagonisti gli Ass-Blaster e toglie ogni dubbio: “Tremors 5 – Bloodlines” porta avanti la storia, dimenticatevi il quarto capitolo ambientato nel vecchio West, si torna ai giorni d’oggi (ritorno al futuro!).
La regia è stata affidata a Don Michael Paul, famoso (o forse dovrei dire famigerato) per aver già diretto “Lake Placid: The Final Chapter” e scritto la sceneggiatura di “Harley Davidson e Marlboro Man” per quei due che se lo ricordano, a mio avviso, il ragazzo è stato una scelta azzeccata.
Il film inizia con la sigla del nuovo programma presentato da Burt Gummer (Michael Gross, cinque su cinque, striscia positiva aperta in questa serie…), uno di quei programmi survivalisti che fanno la gioia di chi organizza il palinsesto di DMAX, immaginatevi una roba in puro stile Bear Grylls, ma con Burt come protagonista… Ditemi cosa volete, ma io non mi perderei un episodio!
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«Sono Burt Gummer, benvenuti ad una nuova puntata di Man vs. Graboids!» |
Grazie ad una mossa furba, attraverso le parole di Burt e una serie di immagini di repertorio (pescate da Internet, dai bozzetti e dagli studi provvisori per le scene in CG del film… gran modo per risparmiare soldini del budget) gli spettatori che in questi ultimi 25 anni non abbiano mai sentito parlare dei Graboidi, vengono aggiornati sul loro ciclo vitale.
Nel mezzo delle riprese, arriva (letteralmente) sgommando Travis Welker, (Jamie Kennedy… Ricordate l’esperto di film Horror di “Scream”? Lui qualche anno dopo, però), un grande fan di Burt deciso ad espandere il suo franchise, rendendolo il cacciatore di mostri più famoso di Internet. Siccome Travis ha più culo che anima, non fa in tempo a terminare di parlare con Burt che il rappresentante del ministro del Sud Africa li raggiunge, pare ci sia un problema del Graboide tipo nel continente nero.
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«Nel quinto capitolo di un Monster Movie, è meglio portarsi dietro un grosso fucile… Ghostface mi ha già fregato una volta» |
Per fortuna, il film è stato davvero girato in Sud Africa, cosa che riesce ad annullare l’effetto comicità involontaria che avrebbe trasformato il film in Ace Ventura Burt Gummer: Missione Africa. Invece, quello che funziona sono i dialoghi, Travis scherza sulla pelata di Burt dandogli del Walter White e, non appena arrivati in Africa, fanno amicizia con il pilota dell’elicottero, un tipo che sembra la versione Africana di Mr. Crocodile Dundee, che per altro dopo Humandroid, ci regala la miglior lezione sulla pronuncia Sud Africana dell’Inglese sentita quest’anno al cinema… Dopo questo film sappiamo tutti come si dice “Fratello” da quelle parti, infatti sono diversi giorni che chiamo tutti “Boet” giusto per farmi due risate.
Iniziamo con le cose negative, che per fortuna sono poche. Dopo l’inizio introduttivo, i primi minuti sembrano una specie di tradimento allo spirito della saga di Tremors, lo so che sembra assurdo parlare di coerenza artistica in una serie di film Direct-to-video di qualità (a dir poco) altalenante, ma la costante in questa saGra è sempre stata la stessa: mostri grossi realizzati con poca (e brutta) CG e tanti effetti speciali vecchia maniera, ma quasi sempre, o comunque per la maggior parte del tempo, in azione in pieno giorno, potete criticare tutto alla saga di Tremors, ma non questo punto.
Per una ventina di minuti buoni, il primo omicidio ci viene mostrato dal regista Don Michele Paolo (nel tempo libero gestisce un oratorio…) con zoom ravvicinati, mentre le creature attaccano, lui si impegna a mostraci i dettagli, che so, un bicchiere che cade e si rompe, tutta roba che non interessa a nessuno, ma è il modo più economico e veloce per non dover mostrare le creature, inquadri cose a caso, dai un’idea di gran macello, spargi sangue finto ovunque e il gioco è fatto… Sì, perché proprio qui casca il graboide.
In “Tremors 5 – Bloodlines” tutte le creature sono animate in CG, quei bei pupazzoni e gli animatronici? Dimenticateli, quindi per sprecare meno pose in CG possibili, Don Michele si gioca l’espediente furbetto di inquadrare tutto da vicino e il primo attacco grosso, compresa la prima uccisione di una delle creature (da parte di Burt… c’era anche bisogno che ve lo dicessi?), avviene purtroppo di notte. Vi lascio il tempo per lanciarvi in un coro di disappunto.
Ma non tutta la computer grafica viene per nuocere, sì, perché il film conserva gli effetti digitali per le scene davvero meritevoli e si concede anche un riuscito restyling degli Ass-blaster. Se nel terzo capitolo erano degli aquiloni di pelle con la capoccia a forma di… Beh, diciamo che aveva ragione Gavino Pancetta, qui le creature più petomani di tutta la saga assumono un look davvero minaccioso, l’estremità della testa termina con una bocca che ricorda (sinistramente) una vagina dentata, recuperando quella sana voglia di fare piangere tutti gli psicologi Freudiani di questo mondo.
Il restyling non è fatto a caso, ma è giustificato dalla storia, non vi rivelerò nulla per non rovinarvi la sorpresa, ma sappiate che anche in questo capitolo le creature sono soggette ad una piccola (ma gustosa) mutazione, non eclatante come quelle viste nel secondo e nel terzo capitolo, ma che comunque ci regala dei Graboidi estremamente cazzuti… No, non era un riferimento alla loro forma giuro!
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«Il dormiente si è svegliato!» (Cit.) |
Nella loro versione africana i celebri vermoni non si limitano più a rincorrere le prede scavando sotto terra, ma saltano fuori dal terreno per afferrarti al volo e per fortuna la CG rende onore a questa nuova tecnica di caccia. La trama non è niente male, il rito dei vermi a cui si sottopone Travis (Bleah!) ad inizio film è un indizio su come si svolgeranno le cose e il nostro amico Don Michele ha un’intuizione azzeccata.
Quando Burt cerca di distrarre uno degli Ass-Blaster utilizzando un flare, è piuttosto chiaro che questa volta invece che ispirarsi a Lo Squalo, il film di riferimento su cui vien modellato il film è un’altra pellicola di Spielberg, ovvero: Jurassic Park. Il tutto diventa palese quando il dottore e la ragazzina affrontano un Ass-Blaster nella cucina del campo base. Vi dirò, per essere una citazione alla celebre scene dei Velociraptor nella cucina, l’ho trovata molto meno irritante delle mille mila strizzatine d’occhio da congiuntivite di Jurassic World.
Beh, ora che ci penso, a livello di capitolo numero cinque, mi riguarderei molto più volentieri questo che Terminator Genisys.
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Natalie Becker sa come valorizzare la canotta da Final Girl. |
Si vede che il film ha un budget medio basso, ma Don Michele è stato bravo ad utilizzarlo bene, tanto da potersi permettere un elicottero (fondamentale per lo svolgimento della trama), tutta la seconda metà del film (ambientata di giorno come da tradizione…) ha un ritmo migliore rispetto alla prima, ci sono almeno un paio di svolte molto interessanti, senza rivelarvi nulla, vi posso dire che il titolo “Bloodlines” è davvero il più azzeccato che potevano scegliere.
I comprimari della serie sono i migliori messi intorno al protagonista dai tempi del secondo capitolo. L’unica cosa curiosa è il nome della bambina, che anche grazie alla pronuncia Sud Africana, alle mie orecchie suona una roba come “Manjè”… Infatti, mi è venuto spontaneo dire: cavolo se continuate a gridare Manjè è normale che i Graboidi vi inseguono, con un nome così tanto vale urlare ai quattro venti “Il Buffet è servito!”.
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Burt Gummer, il nemico naturale dei Graboidi. |
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Ogni giorno in Africa, un Graboide si sveglia e sa che dovrà correre… Perchè Burt Gummer è già sulle sua tracce! |
Nel finale, poi, Don Michele Paolo, dimostra di avere in mano le redini del suo film, manda a segno un paio di esplosioni fatte bene e un finale in crescendo più ritmato di tanti blockbuster che ho visto di recente.
Anche se nessuno dei ragazzi della Stampede è stato coinvolto, “Tremors 5 – Bloodlines” è un film fatto da persone appassionate di questa saga, si vede perché malgrado gli aggiornamenti, lo spirito è rimasto lo stesso, volutamente cazzaro e divertente, ma per fortuna un po’ meno trash di alcuni degli ultimi capitoli, non siamo di certo dalle parti del primo mitico film, ma trattandosi di un DTV, penso sia il modo migliore per celebrare i 25 anni di Tremors. Anno di grazia 2015, ho visto il nuovo Tremors… Figata!!