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Un film Minecraft (2025): ehi papà guarda, UN POLLO!

Lo dico sempre che tanti film su questa Bara dovrebbe trattarli la Wing-woman, che per questo “Un film Minecraft” ha snocciolato più parole del solito o meglio ha scritto più epitaffi del solito: «Il peggior film visto quest’anno, anzi, spero che lo sia, almeno non dovremmo scendere più in basso» oppure ancora meglio «Ma che droghe hanno usato per scrivere questa roba?» ma potrei andare avanti perché si è scatenata, l’epitaffio definitivo resta «Due ore di Jack Black che fa il coglione, non poteva continuare a fare i suoi video su Instagram? Almeno quelli durano poco.»

Insomma, penso che abbiano fatto bene ad intitolarlo “Un film Minecraft” perché è l’unico modo per inserire del cinema in quello che di base sono 101 minuti di materiale buono per i reel di IG o per Tik Tok. Trattare questo “film” e provare ad analizzarlo come se fosse cinema, avrebbe davvero poco senso, iniziamo dall’abbozzata trama e poi aggiungiamo qualche dettaglio, vi avviso, pochi, perché ci ho già perso troppo tempo su ‘sta roba.

Chi non avrebbe voglia di vedere un film su tutto questo? Chi? CHI!?

Un ragazzino in fissa con le miniere (non si sa perché…) passa una vita a non scavare miniere e si trasforma in Jack Black, fino al giorno in cui decide di tornare in miniera (dove io manderei tutti quelli che hanno preso parte a questa roba) dove trovando un paio di oggetti MacGuffin, aprirà il portale di accesso ad Overworld, che poi sarebbe una qualunque partita a “Minecraft”, gioco che non ha nemmeno una vera trama, si tratta di un “open world” dove i giocatori devono vagare in un mondo quadrato e costruire cose, seguendo il principio: un omino tondo (Jack Black) si sveglia nel suo letto tondo, si infila le sue ciabatte tonde, si lava la faccia e i denti tondi, fa colazione con il suo caffè in una tazza tonda, si reca al lavoro sulla sua auto tonda, accende il suo computer tondo e come me davanti a “Un film Minecraft” pensa: «Uhm, qualcosa non quadra.»

O muori da John Belushi o vivi abbastanza a lungo da diventare Jack Black.

Ovviamente Overworld ha un contro-mondo uguale ma cattivo, gestito da una porca (nel vero senso della parola) doppiata da Mara Maionchi perché sì, perché non ci facciamo mancare nulla, facciamoci del male. Salto in avanti, il campione di cabinati negli anni ’80 noto come “Garbage Man” fatto a forma di un Jason Momoa anche lui bello rilassato, quindi ormai tendente al tondo, alle prese con un personaggio fotocopia di quello che impersonava in Fast X, questo simpatico idiota e due ragazzini il cui nucleo familiare non è chiarissimo (sono orfani ma senza i lati negativi) vengono trascinati a Overworld insieme a Momoa, una delle attrici più tonde di Orange is a new black ovvero Danielle Brooks alle prese con un personaggio di rara inutilità, ma tanto nessuno se ne accorgerà, perché “Un film Minecraft” non ha nemmeno una trama, si riassume come ha ben descritto la Wing-woman a Giacomo Nero e Giasone Momoa che fanno i coglioni e mangiano polli quadrati, quindi veniamo al dunque.

Inutile indignarsi per i cinque (c-i-n-q-u-e) sceneggiatori che hanno scritto ‘sta roba, nel corso degli anni il progetto si è fermato ed è ripartito altrettante volte, infatti risulta un pastrocchione, che inizia con cinque minuti di spiegone da parte del personaggio di Jack Black e prosegue con altri cinque minuti di chiacchiera da parte di quello di Momoa intento a spiegare altra roba, cosa di dico sempre dell’inizio di un film? Ecco, questo se lo gioca così, spiegando, quindi non serve perderci tempo.

Danielle Brooks con quella faccia rappresenta tutti quanti noi davanti a questo film.

Ormai i film tratti da videogioco per avere successo, devono essere identici al gioco da cui sono tratti, non si scappa, Sonic ha spiegato la lezione al mondo, Super Mario (sempre con Black, e sono due su due Giacomo!) l’ha fatta sua incassando soldoni, ed è lo stesso per “A Minecraft Movie” che già di base, non aveva una trama, quindi l’unico suo interesse è rispettare la tradizione e si noti che non ho usato il termine “lore”, perché ho un’età ormai e sono decisamente troppo vecchio per questa stronzate, tipo “Minecraft” per capirci.

Da una parte potrei chiudermi a riccio come un vecchio scoreggione, barricarmi in un’analisi cinematografica che per un “film” così sarebbe solo tempo perso, non c’è un film qui dentro, ma un prodotto che fa parte della tradizione di “Minecraft”, quindi alla faccia di chi, fin dai primi fotogrammi diffusi in rete, sentenziava il disastro, la… ho difficoltà a chiamarla pellicola, quindi diciamo ‘sta roba diretta da Jared Hess ha spaccato i botteghini. Veri o montati ad arte che siano, sono virali i video di ragazzi in sala che esultano come pazzi quando in scena compare il pollo quadrato, protagonista di una gag di rara stupidità, perché tanto chi ha smosso il culo per andare in sala a finanziare ‘sta roba (io per fortuna no) non frega nulla di cinema, ma solo di partecipare all’evento ad essere parte della tradizione anche se probabilmente la definirebbero “lore”, visto che bontà loro, sono giovani. Oddio molti non hanno neppure dalla loro questa attenuante generica.

Ma porca di quella porca! (cit.)

Inutile indignarsi, piuttosto registriamo il fatto che l’enorme incasso al botteghino di “A Minecraft Movie” non è un bene per il cinema, ma non fa altro che dimostrare come la settima arte non sia più centrale, il pubblico si è spostato altrove, il pianeta cinema è periferico rispetto alla galassia centrale dell’intrattenimento, quello che conquista davvero il grosso pubblico e fa i soldoni. Ma tutto si riassume con le lapidarie descrizioni date dalla Wing-woman o peggio, da me che in quanto ormai ex-giovane, l’unico pollo quadrato divertente che ricordo, è quello di una vecchia pubblicità, registrata per altro nella VHS di uno dei tre (gli unici che esistono) film di Indy, vi sblocco un ricordo qui sotto, mentre riflettete sul fatto che il cinema è da tempo roba da vecchi, oppure ha fatto la fine del pollo.

Aggiungo solo un punto: qualcuno mi spiega cosa serve Jennifer Coolidge in questo film? Se non a ribadire il suo status di madrina delle MILF conquistato sul campo negli anni intendo. Alla fine è un’altra attrice gustosamente tonda in questo non-film quadrato, che serve solo a generare altro materiale per i reel.

Saluti da Stifler.
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