Proviamo a fare il punto della situazione, senza andare a scomodare incidenti in galleria come “Ray” (2004) ma solo qualche nome noto recente: Elton John, i Mayhem, ovviamente i Queen e a breve toccherà anche a Whitney Houston. L’SCU (Singer Cinematic Universe copyright 2022 La Bara Volante vi sguinzaglio dietro gli avvocati) non smette di sfornare titoli, ma se tutti questi artisti minori e un po’ di nicchia hanno avuto la loro biopic, perché non può averla il più grande artista vivente di sempre?
Alfred Matthew Yankovic meglio noto come “Weird Al” Yankovic, uno che ha venduto dodici milioni di dischi suonando con la sua fisarmonica, che non ha fatto un passo indietro nemmeno quando la moda dei capelli ricci da uomo è rimasta legata agli anni ’70 come i pantazampa. Unico artista a mandare almeno un singolo nella Top 40 di Bilboard in quattro decenni consecutivi, seguito a ruota da altri artisti minori, come Madonna e Michael Jackson. Non li cercate su Google, tanto non li conoscete, non hanno fatto molto di significativo in carriera a confronto di Weird Al.
In uno strambo Paese a forma di scarpa, lo ricordano in pochi stramboidi come lui, tra cui ovviamente il sottoscritto, la sua Eat It è leggenda, anche se personalmente sono sempre andato giù di testa per Amish Paradise, anche se vi consiglio di approfondire la sua discografia fino ai dischi più recenti, perché è piena di perle di questo tipo.
Ci sono voluti i ragazzi di Funny or die per capire che Weird Al si meritava la sua biografia, tutto è iniziato con uno sketch sul loro canale, dove Yankovic era interpretato – per altro alla grande – da Aaron Paul, lo trovate QUI. Ma vi avviso, nel caso fosse interessati a guardarvi il film per intero, tenete lo sketch da parte perché finireste per anticiparvi, non solo lo spirito dell’opera ma anche le svolte migliori.
Non conoscete la storia, la carriera e le canzoni di “Weird Al” Yankovic? Non importa perché seguendo la moda dei suoi colleghi minori, ora anche lui ha un film sulla sua vita che tutti potranno guardare millantando di essere esperti biografi, oppure no. Perché se uno che ha fatto della stramberia un vanto, non può che avere una biografia al suo stesso livello di creativa follia, quindi “Weird – The Al Yankovic Story” è la parodia di tutte le biopic dell’SCU. dentro ci trovate i successi di Yankovic ma anche lo sfottò a tutti i momenti chiave di questa tipologia di film molto popolari per il grande pubblico: il successo raggiunto al volo mandando un singolo alla radio, la fama, i soldi, gli amori, l’ascesa e la caduta, tutti allegramenti perculati in un film che rende omaggio al modo brillante e divertente con cui Yankovic ha sempre rifatto i pezzi altrui. Ma non diteglielo, altrimenti si infuria.
Se conoscete la vita (e le opere) del cantante, vi divertirete il doppio perché è impossibile non scoppiare a ridere davanti al modo in cui Weird Al ha messo in scena la sua carriera in maniera così vistosamente posticcia, che poi ammettiamolo è quello che hanno fatto quei due stronzi di Brian May e Roger Taylor, che per vendere altri due dischi, hanno pensato bene di riscrivere la storia a scapito di uno che tanto e morto e di un altro che non rilascia più interviste, anzi mi dispiace che in “Weird – The Al Yankovic Story”, una delle battute migliori sia proprio uno sfottò ai Queen, con un attore nei panni del mio preferito (John Deacon) ad alzare l’assist per la battuta al protagonista. Fine dell’angolo polemico giuro!
Se avete già visto lo sketch di Funny or die (cliccate a vostro rischio e pericolo, ve lo ricordo) il film vi sembrerà una versione lunga di quella gag, con attori più famosi, ma parliamoci chiaro, con tutto il rispetto per il bravissimo Aaron Paul, affidare il ruolo di “Weird Al” Yankovic a Daniel Radcliffe è un vero colpo di genio, anche perché conferma la tendenza dell’attore a scegliersi ruoli tutti matti, in cui si rivela bravissimo e distante anni luce dal maghetto che gli ha dato la fama.
Scegliere la musica (con la fisarmonica usata come metafora della droga in maniera spassosa) o il lavoro nella fabbrica? Quella di cui parla sempre l’arcigno padre e non si sa che cavolo produca, visto che la chiamano tutti solamente “la fabbrica”. Il film racconta ascesa, caduta, ritorno, faida con il cartello di Medellín di Pablo Escobar e consacrazione del più grande cantante della storia della musica, giocando costantemente con la realtà e con i fatti, che tanto diventano reali solo quando vengono raccontati al cinema no? Citofonare a quello che resta dei Queen per conferma.
Il gioco è talmente riuscito che non si capisce più cosa sia frutto della fantasia e cosa reale, il mentore di Yankovic si chiamava davvero Dr. Demento? Andava in giro con il cappello a cilindro a fare gag sceme? Affidarlo al faccione di Rainn Wilson è un colpo di genio tanto quanto lasciare libera Evan Rachel Wood di interpretare la “Material girl” Madonna, grande amore della vita di Yankovic, nel ruolo della Yōko Ono di turno.
Daniel Radcliffe offre una prova perfetta, uno spasso vederlo alle prese con la genesi del suo primo grande successo My Bologna, ma dove “Weird – The Al Yankovic Story” mena il suo colpo più duro è proprio nella sua natura di parodia, in maniera del tutto naturale il film prende una svolta da film d’azione, occasione perfetta per una riuscita parodia anche di questo genere. Forse il “problema” del film è non essere una parodia scena per scena di un altro, quindi non raggiunge il genio di quel capolavoro di “Walk Hard” (2007), anche se nel mescolare le carte è normale che il vero Al Yankovic interpreti un ruolo nel film su Al Yankovic, ma non quello di Al Yankovic!
Insomma se i Queen possono permettersi di piegare la realtà a loro piacimento, per raccontare la versione in bella copia dei fatti come fanno comodo a loro, è davvero tanto beh, strano, scoprire che “Eat it” è uscita ben prima che uno dei Jackson Five decidesse di rifarla per sfruttare la popolarità di Yankovic? L’SCU (Singer Cinematic Universe copyright 2022 La Bara Volante vi sguinzaglio dietro gli avvocati) ci ha insegnato che la storia (della musica e al cinema) non la fanno i vincitori, ma quelli che vendono più dischi, se poi vi mancano le grandi parodie cinematografiche come non se ne fanno più, vi consiglio di abbracciare la stranezza, ma quello sempre, uno stile di vita.
Sepolto in precedenza giovedì 22 dicembre 2022
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