Mi sono preso del tempo per scrivere di questa ultima tornata di episodi di quella che, a casa Cassidy, è LA serie del momento, ma questo già lo sapete. Tempo che ho impiegato per chiedermi: perché!?
La storia la conoscete perché ha tracimato, nel pieno del successo della serie più vista negli Stati Uniti, Kevin Costner ha comunicato al creatore Taylor Sheridan la sua volontà di andare a dirigere il suo Western in quattro capitoli per il grande schermo, mettendoci (e perdendo) soldi di tasca sua, in questo suo sogno matto chiamato Horizon che al momento, è fermo al 50%, due capitoli su quattro, in attesa di giudizio.
Il tira e molla non è stato dei più cordiali, malgrado una visita di cortesia del KEV sul set, è chiaro che gli ultimi sei episodi, quelli conclusivi per la serie, forse non migliore ma più evocativa in circolazione, siano stati un clamoroso caso di: si passa al piano B! Ehm, quale piano B? Resterò sul vago ma da qui in poi vaghi SPOILER sulla trama!
L’unico modo possibile per Taylor Sheridan per far fronte all’assenza del personaggio chiave della storia era fare dell’assenza del personaggio chiave della storia, la storia stessa, per questo il primo episodio colpisce come un macigno. Di tutte le soluzioni stronze, quella scelta sembra quasi uno sfottò all’unico elemento che Sheridan può controllare, te ne sei andato Kev lasciando il tuo personaggio, John Dutton, qui? Ecco cosa succede.
Ma siccome quella svolta non sarebbe stata minimamente in linea con il carattere di John Dutton, proprio per questo l’unica era buttarla sul complotto, anche se le scene flashback rasentano quasi lo sfruttamento al limite del necrofilo fatto recentemente nei confronti di Harold Ramis. Fatto salvo che Sheridan non aveva troppe opzioni, ma a colpire è il come l’autore abbia scelto di scrivere questa manciata di episodi finali, lo dico subito, male. Dalle numerose forzature e incongruenze è chiaro che no, il piano B non era stato nemmeno preso in considerazione, ma è diventato un’esigenza improvvisarne uno.
In questa serie abbiamo assistito ad attentati e rapimenti al cardiopalma, che funzionava perché Sheridan ha sempre impresso la massima attenzione ai personaggi, banalmente, ci importava molto di loro. Qui un complotto super cazzuto e super organizzato, portato avanti da specialisti apparentemente preparatissimi, ha meno coinvolgimento del secondo lutto della stagione, quello che, con tutto il rispetto, viene inflitto ad un personaggio ben oltre il secondario, che per assurdo viene pianto più di quello chiave.
Il mandante, chiaro fin da subito, anzi, da molte stagioni, toglie pathos e il personaggio della virago Sara, è una femme fatale da discount che mette in chiaro la molta confusione sotto il cappello di Sheridan: perché di colpo i professionisti coinvolti (chiaramente militari dal modo in cui sparano, in testa e poi al petto) dovrebbero eliminare il loro stesso mandante, specialmente quando la colpa era già chiaramente caduta su di lei? Ma fosse solo questo!
Tutta la faccenda dell’aeroporto risolta con una riunione (a porte chiuse), oppure l’oleodotto, un attacco notturno di un gruppo di nativi (però con la faccia pittata, impossibili da riconoscere!) e cinque stagioni passate a parlare di ‘sto cazzo di oleodotto risolte così, bastava vandalizzarlo e via.
Quello che mi lascia allibito è il modo in cui Sheridan abbia deciso di trattare i suoi personaggi, cioè, quella è Beth Dutton? Quella capace di far cagare sotto tutti con uno sguardo, che qui finisce a far la parte della bambolina da strip poker perché bisogna dare spazio al ranchero Texano di nome Travis? Io capisco che “Yellowstone” sia una pista resa fredda dalla dipartita di Kevin e ci siano gli altri mille spin-off da lanciare per continuare a scavare il filone d’oro, però Beth che fa la figura dell’ultima arrivata, no Taylor, no.
Potrei andare avanti per ore, ma sarebbe come sparare sulla croce rossa, il finale in senso ampio forse, è anche l’unico minimamente sensato, quasi etico, ma è come si ci arriva a risultare atroce, una conclusione che sbaglia il “come” più che il “cosa”, un po’ alla “How I met your mother”. Sul serio a Kayce basta minacciare uno in auto facendo “Contare i colpi”, per chiudere tutta la faccenda, senza alcuna ritorsione? Fantasia al potere.
Tutto avrei pensato tranne che un finale inglorioso, in stile House of cards, ma è chiaro che Sheridan non ha intenzione (giustamente) di mollare l’osso, metà di questa stagione serve più che altro a preparare il campo per lo spin-off dedicato alla succursale texana, ovvero 6666 e ovviamente all’altra serie nata da una costola di questa, non vi dirò il titolo per non rovinarvi la visione del (brutto) finale di “Yellowstone”, ma sappiate che il KEV si è sacrificato (artisticamente) per portare più Western possibile, in tv e sul grande schermo, non lasciamo che il suo sia un sacrificio vano.
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